mercoledì 31 gennaio 2018

TORMENTE DI NEVE, STRADE GHIACCIATE… È VERO INVERNO ANCHE ALLE CANARIE


Due immagini delle alte quote (“las cumbres”)
di Gran Canaria sotto la neve. In basso, spruzzate di bianco
anche sull'isola di Lanzarote.

Neve, grandine, vento freddo, strade ghiacciate. Tutto normale alle latitudini europee durante la stagione invernale. Ma quest'anno la tormenta si è spinta un po' troppo a basse latitudini, fino alle Canarie, soprattutto quelle più occidentali, le “isole dell'eterna primavera” che in questi giorni sono investite, appunto, da un'ondata di maltempo che non si registrava da decenni. Sembrerebbe di trovarsi sulle Alpi o sui Pirenei, invece che sulle vette più alte di Gran Canaria. Ma anche certe zone di  Lanzarote sono rivestite da strati di neve e ghiaccio che creano scorci di paesaggio del tutto inconsueti. Per i grancanari lo spettacolo è assicurato, e infatti la compagnia di autobus locali ha organizzato viaggi gratis per tutti coloro che volessero ammirare lo strano paesaggio che si è venuto a creare alle alte quote. C'è anche chi è arrivato lì attrezzato con slittini e sci (comparsi da chissà dove, visto che qui assolutamente non si usano!) chi invece (si tratta soprattutto di donne alle ultime settimane di gravidanza, bambini e anziani) per problemi di sicurezza è stato evacuato dai paesini più sperduti. Per non parlare dei problemi di circolazione su ruote, perché qui nessuno o quasi è attrezzato con gomme invernali e catene. Perfino a Santa Cruz de Tenerife e a Las Palmas de Gran Canaria ci sono state bombe d'acqua che hanno creato non pochi problemi ai cittadini. Tutta colpa di una perturbazione che dall'Europa settentrionale si è spinta fin quaggiù come un'ospite non del tutto gradita. Creando un parapiglia che a qualcuno procura problemi, mentre diverte altri. Ma di certo qui molti storcono il naso e paventano improbabili cambi di clima che potrebbero stravolgere l'ecosistema delle isole. Niente paura, però, gli esperti confermano che si tratta di una situazione del tutto eccezionale dovuta a una serie di coincidenze meteorologiche. Per la fine della settimana i servizi meteo prevedono che la situazione migliorerà notevolmente fino a tornare alla normalità e che le temperature risaliranno rapidamente. Già nelle prossime ore le nevicate potrebbero verificarsi a quote un po' più alte rispetto a quelle dei giorni scorsi. E a quelle più basse potrebbero tramutarsi in una pioggia meno minacciosa, che così scioglierà inevitabilmente le tracce di questo stranissimo inverno alle Canarie.

                                      

martedì 16 gennaio 2018

LANZAROTE, ARIDA MA FERTILE GRAZIE ALLE CENERI VULCANICHE


Recentemente, alcuni scienziati del Dipartimento di Scienze della Terra del'Università di Upsala, in Svezia, e dell'Instituto de Estudios Ambientales y Recursos Naturales de la Universidad de Las Palmas de Gran Canaria, hanno pubblicato sulla rivista Geology Today una ricostruzione di come cambiò (in meglio) il destino di Lanzarote l'eruzione più lunga avvenuta in Europa in tempi storici, della durata di 2056 giorni. I vulcani multipli che si aprirono in quei sei, terribili anni per gli isolani, vomitarono fino a 5 km cubici di materiale incandescente che seppellirono 26 villaggi e molti dei suoi migliori campi da coltivazione. E nel 173,  centinaia di abitanti dell'isola furono costretti a emigrare, non intravvedendo un futuro per sé nella propria terra natale.
Tuttavia, appena quattro decadi sopo, Lanzarote aveva il doppio della popolazione (passò infatti dai 5 mila abitanti del 1730 ai 10 mila del 1768), e si piantarono per la prima volta vigneti di un'uva proveniente dalla Grecia che le avrebbe procurato un prodotto di fama mondiale: la Malvasia.
Gli scienziati autori dell'articolo, tra i quali Juan Carlos Carracedo, da quarant'anni uno dei vulcanologi di riferimento nelle Canarie, ricordano che Lanzarote deve molto all'eruzione di Timanfaya (una località di Lanzarote particolarmente colpita) ai fini di questa importante rivoluzione in campo agricolo che finì col sostitire l'economia dell'isola fino al secolo XX.
La storia di quel che accadde ha quasi del miracoloso. Una delle versioni più diffuse, la stessa che riporta l'articolo di Geology Today, riferisce che il vescovo inviato dalla Corona a Lanzarote per valutare i danni provocati dall'eruzione, Manuel Dávila y Cárdenas, si accorse che, nei campi in cui lo strato di scorie che ricopriva la terra era sottile, le piante non solo non erano morte, ma anzi crescevano con maggior vigore e si riproducevano più facilmente.
Altri storici, pur non negando la perspicacia del vescovo, sostengono però che ci sono testimonianze circa l'uso anteriore all'eruzione, da parte degli agricoltori dell'isola, di una tecnica che poi si estese alle altre Isole Canarie e alle zone della conquista Hispanoamericana, detta enarenado. Consisteva nel coprire il terreno da coltivazione di un sottile strato di lapilli e cenere (el picón).
Gli autori dell'articolo citato sottolineano come, senza alcun rischio, los enarenadores moltiplicarono le vendemmie in un'isola dalla quantità di pioggia simile a quella del deserto del Sahara (i suoi campi ne ricevono una media di 150 l/m2 all'anno) proprio grazie alle particolari proprietà dei materiali vulcanici, che assorbono l'umidità dall'aria e la cedono lentamente, a poco a poco, alla terra coltivata. Inoltre proteggono il terreno dai raggi del sole e dall'evaporazione e, grazie alle colonie di microrganismi che proliferano nel picón, le conferiscono in modo appropriato nutrienti senza dover utilizzare fertilizzanti chimici.
Gli scienziati svedesi e grancanari auspicano che si possa esportare su vasta scala questa tecnica, utile per incentivare alcune coltivazioni in altri luoghi del mondo aridi come Lanzarote, che grazie alle scorie vulcaniche  (del resto già imitate da vari prodotti da giardinaggio), potrebbero diventare fertili per migliaia di anni.
«In un pianeta sul quale la temperatura si eleva lentamente ma progressivamente, e si notano cambi importanti nei regimi di pioggia e l'esaurimento di molte riserve d'acqua sotterranea in zone già aride del pianeta, sarà una sfida sempre più importate coltivare sufficiente cibo per alimentare la popolazione» fanno osservare. «Perciò potrebbe rappresentare un grande aiuto applicare tecniche in grado di ridurre la necessità di irrigare come l'enarenado con materiali simili al picón».

lunedì 15 gennaio 2018

ISABEL PANTOJA, TRIONFO DI PUBBLICO SEGUITO DA UNA TRAGEDIA PER UNA SUA AMMIRATRICE


Isabel Pantoja al Gran Canaria
Arena di Las Palmas alcune sere fa. In basso, la cantante
grancanaria Rosa Delia Nuez, detta “La Pantoja de Canarias”,
che non ha retto all'intensa emozione nell'assistere
 allo spettacolo del proprio idolo e ha subìto un arresto
 cardiocircolatorio risultatole fatale. Infine, la corona
di fiori inviata da Isabel Pantoja per il suo funerale.   

L'esibizione della cantante sevillana Isabel Pantoja nel Gran Canaria Arena, davanti a quasi 6 mila ammiratori in delirio, è stata un vero trionfo. Pantoja è tornata a esibirsi qui a Gran Canaria dopo un'assenza di sette lunghi anni in cui ha attraversato momenti davvero difficili, compresa la detenzione in prigione in seguito all'accusa di evasione fiscale. Quando è apparsa sul palcoscenico con indosso un abito coloro rosso shocking, l'emozione è dilagata tra gli astanti che, incuranti della crisi economica e anche del freddo notturno, immediatamente sono stati soggiogati dalla straordinaria personalità e dalla voce incredibile e unica di questa grande artista. Dopo un interminabile applauso che è scrosciato ancor prima che potesse aprire bocca, finalmente Pantoja ha potuto iniziare a ripercorrere i suoi più grandi successi, forte di un suono perfetto, di una magnifica orchestra composta da 55 musicisti più 16 coristi, e di due enormi schermi laterali, messi apposta lì per fare in modo che il pubblico non perdesse neppure il minimo dettaglio dei gesti carismatici e delle intense espressioni del viso della cantante sevillana.
La sua voce è apparsa perfettamente intatta mentre intonava i suoi più grandi successi, da Abrazame muy fuerte a Dímelo, da Buenos días tristeza a Amor eterno, da Tén compasión de mi a Te lo pido por favor, dedicata a sua madre, in un crescendo di grandi emozioni da parte del pubblico che, ormai quasi ebbro, chiedeva sempre più all'artista).
Non sono mancati anche motivi tipici sevillani e canari, in un'apoteosi che ha portato al trionfo finale la Pantoja, immobile sul palco nel suo vestito rosso shocking e osannata come una dea. L'emozione è rimasta palpabile fino alla fine, ma purtroppo è stata funestata dalla notizia, annunciata dalla stessa Pantoja nel finale del concerto, che una cantante locale, Rosa Delia Nuez, 58 anni, di Agaete, conosciuta come la Pantoja de Canarias e in passato ospite di vari programmi televisivi locali, che aveva fatto di tutto per conquistarsi un ingresso al memorabile spettacolo del proprio idolo ed era eccitatissima per la possibilità di assistervi, non ha retto all'emozione e ha subìto un arresto cardio-respiratorio che, nonostante il pronto intervento dei soccorsi sanitari, le è risultato fatale. Isabel Pantoja, che ha appreso appunto la notizia solo nella parte finale del concerto, ha voluto dedicare a Rosa Delia la canzone Canarias, Canarias, e inoltre ha voluto esprimerle la propria gratitudine e il proprio affetto facendo recapitare nel luogo dove è stata composta la sua salma una grande corona di fiori con scritto sopra il proprio nome.  


LAS PALMAS DE GRAN CANARIA, META IDEALE PER TRASCORRERE IL MESE DI GENNAIO


Nel suo primo articolo pubblicato in questo nuovo anno, il portale Expreso - Diario de viajes y turismo include Las Palmas de Gran Canaria tra le 12 destinazioni che definisce perfette per un viaggio in Spagna. Una rassegna nella quale questa pubblicazione di riferimento per i professionisti del turismo suggerisce un luogo diverso ogni mese dell'anno e che inizia, appunto, con la capitale grancanaria come destinazione raccomandata per Gennaio.
«Quest'anno ti suggeriamo di cominciare con una visita a Las Palmas, seducente e cosmopolita capitale dell'isola di Gran Canaria, dotata di un clima invidiabile anche in pieno inverno» indica appunto Expreso, che inoltre sottolinea come «da a partire questa città, che è molto ben collegata, puoi arricchire il tuo viaggio visitando altre isole dell'arcipelago Canarie, un ottimo progetto per poi tornare alla routine quotidiana completamente rilassato».
Expreso correda il suo reportage su Las Palmas de Gran Canaria con un'immagine della sua bellissima spiaggia di Las Canteras, cui ha già dedicato altri articoli precedenti definendola “uno dei lidi più raccomandati in tutto il territorio nazionale, anche come meta per una vacanza prettamente familiare”.
Le altre destinazioni spagnole indicate da Expreso in questa hit parade di dodici località ideali per il 2018 sono Orense, Málaga, Cantabria, Tarragona, Ferrol, Palencia, Huelva, Valladolid, la costa Tropical di Granada, Valencia e Melilla.