domenica 26 aprile 2020

TEST AI TURISTI PRIMA DI SALIRE SUGLI AEREI. COSì SI TERRÀ LONTANO IL VIRUS DALLE CANARIE



Il settore turistico delle Canarie dovrà affrontare nei prossimi mesi, una volta tenuto a bada il Covid-19, la difficile impresa di riaprire i suoi complessi alberghieri, porre di nuovo in marcia il suo complicato ingranaggio e tornare ad accogliere i turisti, garantendo però la protezione loro e delle isole rispetto al virus.
Le tappe della riapertura verranno fissate dal Gobierno de Canarias in base all'evoluzione della pandemia in seguito al confinamento della popolazione, che nei prossimi giorni dovrebbe terminare anche grazie al basso tasso di contagi (14 ogni 100 mila abitanti). Tuttavia, per chi dirige i maggiori hotel di Las Palmas la chiave di una sicura ed efficiente riapertura dei grandi alberghi, e del settore turistico in generale, passa da test di massa in aeroporto, prima di salire sugli aerei, a tutti i turisti che desidereranno giungere alle Canarie.
«Nessun positivo dovrà partire per le nostre isole, questa è la soluzione per evitare che il Coronavirus torni a circolare sulle nostre isole» spiega José María Mañaricúa, presidente della Federación de Empresarios de Hosteleria y Turismo de Las Palmas. «Il problema riguardo all'implementazione di questa misura è che richiederà che le compagnie aeree si dotino di personale apposito per effettuare le verifiche ed evitare l'ingresso nell'arcipelago di persone infettate dal virus. Ma questa sembra la strada più opportuna».
All'Associación de Hoteleros de Tenerife all'insegna del motto Canarias, Coronavirus free si discute su diverse proposte per fare in modo che il turismo, ora bloccato (nella foto in alto la lunga spiaggia di Playa del Inglés completamente deserta), possa riattivarsi con la massima garanzia sanitaria e che l'arcipelago possa promuoversi nuovamente come destinazione sicura. Il tutto dovrà avere il benestare del Ministero de Sanidad e dell'Unione europea.
Intanto, molti presuppongono che in questa direzione non sarà comunque possibile agli hotel di riaprire le proprie porte sino alla fine di quest'anno, e cioè non prima di Novembre-Dicembre. Per quanto riguarda l'estate, a partire da Giugno-Luglio, si potrà pensare a riaprire i complessi costituiti da appartamenti, da destinare a un turismo locale. In seguito verranno ripresi i voli nazionali e solo per ultimi quelli internazionali. Contemporaneamente, dovrà già essere rimessa a punto tutta la complessa organizzazione che riguarda la sicurezza degli autisti di autobus che raccolgono i turisti negli aeroporti e del personale dei parchi tematici, delle piscine, dei ristoranti e così via. Un'impresa immane, ma necessaria, per garantire la sicurezza dei turisti e degli abitanti di queste isole.
L'elevata dipendenza delle Canarie dal settore turistico, con un peso nel Pil regionale che supera il 35%, obbliga a reagire prontamente contro il Coronavirus. Le previsioni economiche per le isole prevedono una caduta del loro Pil superiore al 15% per quest'anno e una ripresa, appunto, solo a medio termine. Se l'arrivo dei turisti dovesse essere ulteriormente ritardato, la situazione economica peggiorerebbe ulteriormente. E le Canarie non possono proprio permetterselo.

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