sabato 6 febbraio 2021

VIA GLI IMMIGRATI IRREGOLARI DAGLI HOTEL DI GRAN CANARIA


Accampati in alcuni degli hotel strategici di Maspalomas, vuoti a causa del drammatico calo di turisti dovuto alla pandemia da Covid 19. Ecco come sono vissuti finra gli immigrati irregolari arrivati a migliaia, nei mesi scorsi, sulle coste sud di Gran Canaria. Un arrivo che è costato e sta costando molto al Governo Canario, in termini economici e di organizzazione in generale. E che, nonostante i tentativi delle autorità locali di ridimensionare i problemi di convivenza con gli abitanti canari, ha suscitato molto malcontento tra la popolazione, tanto da costringerla a clamorose manifestazioni di protesta. 
Gran Canaria, la Lampedusa dell'Oceano atlantico di fronte alla vicina Mauritania, ha vissuto momenti drammatici, con arrivi giornalieri via mare di migliaia di giovani dal Marocco e dal Sahara subsahariano, evidentemente protagonisti e vittime di una migrazione pilotata dalle mafie africane, proprio come avviene dalle coste della Libia verso l'Italia e l'Europa continentale. Arrivi avvenuti tra l'apparente indifferenza anche dello Stato centrale spagnolo che, dopo mesi di inerzia, pare finalmente sul punto di organizzare quei trasferimenti sulla penisola, tanto agognati dai migranti che approdano qui con la speranza di trovare un trampolino di lancio verso la sospirata Europa. Del resto Canarie e Spagna sono Europa, così come Lampedusa e Italia. 
Per i grancanari, esasperati dalla massiccia presenza di questi stranieri in assolta libertà per le strade dell'isola e mantenuti dal Governo canario con un forfait giornaliero, pernottamento e cibo negli hotel e telefonino al seguito, sembra ora arrivare la buona notizia. Gli hotel occupati dagli immigrati saranno via via liberati e gli ospiti verranno trasferiti altrove, prevalentemente sulla penisola. Uno dei primi a essere sloggiati è il mitico hotel Waikiki (nella foto in alto)
, uno dei primi anche a essere costruito qui a Gran Canaria negli Anni '60, all'epoca del boom turistico di Gran Canaria, l'isola dell'eterna primavera. Presto ne seguiranno altri, per il sollievo di chi si trova sull'isola perché ci vive o viene qui in vacanza. E di chi, avendo investito qui nel settore immobiliare, temeva in un crollo delle quotazioni degli immobili e degli appartamenti, oltre che dell'assenza di turisti europei. 
La vice delegata del Governo canario, Teresa Mayans, ha sottolineato come gli incidenti con la popolazione provocati dagli immigrati sono stati minimi e che il Governo perseguirà le persone che in qualche modo alimenteranno i sentimenti di xenofobia, così come del resto è avvenuto con la sindaca del municipio di Mogan, che nei mesi scorsi ha osato alzare la voce e opporsi all'invasione rinviando nella capitale, Las Palmas, decine e decine di immigrati irregolari perché il Governo locale se ne occupasse direttamente. 
Ma la gente canaria è molto spesso in contrasto con le autorità governative e protesta a ogni occasione. 
«Il popolo canario è sempre stato accogliente e tollerante» fa eco Mayans. Ma la gente qui ha avuto davvero paura di fronte alla massima invasione di stranieri in un'isola che, pur (relativamente) grande e accogliente, sulla base dei ritmi di arrivi registrati in qualche momento è sembrata rischiare quasi una sostituzione etnica. Soprattutto in un momento in cui il Marocco reclama a sé le acque internazionali tra Canarie e quel Paese, con velate minacce di conquista. Ovvio che la tensione sia stata ai massimi livelli. 
Ora, però, finirà lo spettacolo un po' squallido di tanti giovani sfaccendati, un po' strafottenti, affacciati ai balconi dei grandi hotel, in attesa di un trasferimento altrove che ora, dopo mesi, sembra forse alle porte. Nel frattempo, però, hanno incoraggiato amici e parenti a tentare la loro stessa  sorte. E quindi il flusso migratorio forse non calerà per mesi o anni, e per il Governo canario e quello centrale spagnolo si apre ora una nuova sfida per cercare di regolare questo flusso, tra i malcontenti dei residenti e gli affari miliardari di chi questi traffici umani organizza e ha interesse a mantenere e, anzi, a incrementare. 

1 commento:

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