domenica 15 gennaio 2012

A LA GOMERA ABITANTI IN RIVOLTA CONTRO I CELLULARI. MA NON È QUI LA PATRIA DEL SILBO (FISCHIO) GOMERO PER COMUNICARE?



C'è una piccola guerra dell'etere che scuote la tranquilla quotidianità degli abitanti del La Gomera. Da una parte ci sono gli interessi dei una compagnia di telefoni cellulari, dall'altro le preoccupazioni per la salute degli abitanti del quartiere di La Calera di Valle Gran Rey, un villaggio turistico situato nell'omonimo “barranco” (vallata), uno tra i più suggestivi delle isole Canarie. Da tempo questi lamentavano un aumento di sintomi preoccupanti come ansietà, insonnia, ma anche di patologie della tiroide e cancerose che attribuiscono all'eccessiva vicinanza di un ripetitore di segnale. Così, stanchi di lottare per cinque lunghissimi anni affinché le autorità competenti decidessero la rimozione di questa struttura, finalmente sono passati ai fatti e nelle scorse settimane hanno disattivato di forza il ripetitore. Il risultato è che i turisti in visita al barranco si lamentano perché non hanno copertura, in compenso gli abitanti di La Calera affermano di aver visto sparire ansia e insonnia, pur continuando a essere preoccupati per i casi di disfunzioni tiroidee e casi di tumore già verificatisi. Ora si tratta di trovare una sistemazione diversa del ripetitore, più lontana dal centro abitato e , forse, meno “nociva”, ma anche accessibile mediante una regolare strada che permetta ai mezzi della compagnia di telefonica di trasportare la struttura. La scelta non sembra così facile vista l'impervietà di tutta la zona circostante. Intanto i sindaco del paesino cerca di buttare acqua sul fuoco dicendo che non esistono prove scientifiche che il segnale dei ripetitori di cellulari sia dannoso per la salute.
La notizia in sé potrebbe essere di scarsa rilevanza generale se non la si inquadrasse nel recente tentativo delle autorità isolane di promuovere, anche al Fitur di Madrid che si svolge tra il 18 e 22 gennaio, l'immagine di una Gomera decisamente “sana” e “verde”, con i riflettori puntati sulle attività acquatiche, ma anche sullo sport attivo come sentierismo, bicicletta o immersioni subacquee, senza dimenticare l'ottima gastronomia e soprattutto il buon vino locali.
Ma La Gomera è anche la patria riconosciuta del silbo, ossia un particolare linguaggio basato su varie intensità, tonalità e lunghezze di fischi, che per secoli è stato l'unico modo di comunicare tra gli abitanti dell'isola tra una vallata e l'altra, tra una cima e l'altra, prima che le onde elettromagnetiche dei ripetitori di cellulari invadessero il loro territorio. Un linguaggio così particolare da essere stato scelto come oggetto di indagine e divulgazione da parte di un'équipe dell'emittente televisiva Euronews. Giunta sull'isola recentemente, ha passato giorni interi assieme ad alcune tra le persone più avvezze a utilizzare il tradizionale silbo e inoltre ha ripreso con le sue telecamere gli angoli più suggestivi dell'isola, in particolare del magnifico Parque Nacionál Garajonay. Il reportage s'intitola Abilità speciali e verrà trasmesso su Euronews nell'ambito del programma Il mondo impara. E se fosse da interpretare quasi come come un invito provocatorio a dimenticare i cellulari e tornare al più sano e tradizionale silbo?

(nelle foto, dall'alto, una panoramica di Valle del Gran Rey e quella del Parque Nacionál Garajonay dell'isola de La Gomera)

domenica 8 gennaio 2012

PER VINCERE IL SUO QUARTO TOUR DE FRANCE ALBERTO CONTADOR SI ALLENA SULLE RIPIDE STRADE DEL SUD GRANCANARIO




Ha scelto di prepararsi alla conquista del suo quarto Tour de France percorrendo sulla sua bici le strade impervie che dalle dune di Maspalomas si inerpicano fino alle alte vette che circondano il Roque Nubo. È stato il suo preparatore atletico, il danese Bjarne Riis, a esplorare le aspre strade del sud grancanario, che si snodano tra suggestive località come Fataga e San Bartolomé de Tirajana, Tejeda a Gáldar, e a fargliene un accurato resoconto. E così il supercampione madrileño Alberto Contador, 29 anni compiuti da un mese, non ha esitato un attimo ad accettare di allenarsi qui. È sbarcato ieri all'aeroporto di Gran Canaria, deciso a iniziare già oggi il suo intenso piano di allenamento con la scalata lungo il barranco de Tirajana. Contador sa già quanto è dura la salita che porta verso il Pico de Las Nieves, considerato uno dei traguardi più impegnativi del suolo spagnolo e dove si pensa di far disputare la tappa regina del Giro di Spagna in uno dei prossimi anni. Contador, che resterà a Gran Canaria fino al 15 gennaio, come dicevamo è deciso a conquistare per la quarta volta la maglia di vincitore al Tour, sfuggitagli l'anno scorso e attribuita al collega–rivale Evans.

(nelle foto, Alberto Contador in sella mentre percorre le strade della parte interna di Gran Canaria e al suo arrivo all'aeroporto di Gando - da laprovincia.es – e una visione d'insieme delle vette e del paesaggio dell'isola)

SU FACEBOOK CARTOLINE PER AUGURARE UN FELICE 2012 CON BELLISSIME FOTO DI GRAN CANARIA




Dedicata ai grancanari, ma anche a tutti gli stranieri che amano Gran Canaria, l'hanno visitata o ci risiedono. L'iniziativa è del Cabildo e del Patronato de Turismo dell'isola che ha dato il via a una simpatica iniziativa: nel suo spazio su Facebook ha lanciato infatti un'applicazione che consente a chi lo volesse di mandare via e-mail cartoline di auguri per il 2012 ad amici e parenti contribuendo nel contempo a promuovere le bellezze di Gran Canaria. E così la Playa de Las Canteras della capitale Las Palmas, il Roque Nublo (lo sperone roccioso che sovrasta l'isola), le dune di Maspalomas, il centro storico di La Vegueta (Las Palmas), i pini di Gáldar e il porto di Mogán e altri tra i più suggestivi angoli di Gran Canaria si trovano riuniti in una stessa piattaforma virtuale, tra cui è possibile scegliere l'immagine (o le immagini) da inviare alle persone care. Ecco (nelle foto in alto) alcuni esempi.

giovedì 5 gennaio 2012

PRESTO AL VIA I FESTEGGIAMENTI PER IL 700° ANNIVERSARIO DELL'ARRIVO ALLE CANARIE DEL NAVIGATORE GENOVESE LANZAROTTO MALOCELLO


Nei giorni scorsi la Consigliera di Educación y Cultura del Cabildo de Lanzarote, Concepción Pérez, ha incontrato il presidente de la Asociación de amigos italianos de Lanzarote, Alfonso Licata, allo scopo di definire e coordinare l'iniziativa che sarà realizzata nel corso del 2012 per commemorare il settecentesimo anniversario dell'arrivo sull'isola del navigatore genovese Lanzarotto Malocello, da cui prese il nome. Sarà un avvenimento che canari e italiani celebreranno congiuntamente, grazie al lavoro svolto dai comitati organizzatori di entrambi i Paesi.
Chi fu Lanzarotto Malocello? «In Italia solo pochi studiosi e addetti ai lavori conoscono questo storico personaggio, navigatore vissuto a cavallo del secoli XIII e XIV nella cornice dell'antica Genova Marinara, padrona dei mari – spiega Alfonso Licata, che è anche il presidente del comitato promotore italiano. – La famiglia Malocello, o Maroxello, era tra le più nobili di Genova e si era distinta per le importanti cariche pubbliche e le grandi, memorabili, imprese compiute. Tra i suoi esponenti, ammiragli molto noti. Si tramanda che Lanzarotto abbia avuto i natali a Varazze, dove oggi esiste un'antica via del centro a lui dedicata. Lo sbarco di Lanzarotto Malocello alle Canarie può collocarsi nell'anno 1312. Partito da Genova giunse nell'isola alla quale diede il suo nome, Lanzarota (oggi Lanzarote), e se ne impadronì. A presidio del proprio dominio e di quello della Repubblica di Genova vi costruì un castello. Ma solo nel 1339 appare la prima carta che menziona la “Insula de Lanzaroto Marocellus”, mentre più tardi, nel 1367, compare la carta dei fratelli Pizigan con il gruppo delle isole Canarie quasi al completo e, fatto inedito, sulla Lanzarota è disegnato lo stemma di Genova e si notano navi genovesi veleggianti verso il Sud. Il nome di Lanzarotto Malocello e la bandiera genovese, stesa al suolo in segno di jus di primo scoprimento, da allora in poi vennero riprodotti su tutti documenti cartografici che ci sono rimasti, marchio indelebile della scoperta italiana. Si può ritenere in proposito che l'insistenza nella riproduzione dell'emblema di Genova dovesse significare per i cartografi del tempo non solo la priorità della scoperta del Malocello, ma anche il segno di possesso e protettorato politico da parte dello Stato genovese. Da allora, durante il secolo XIV le isole Canarie furono incessante meta di imbarcazioni provenienti da Paesi del Mediterraneo e dalle coste portoghesi, allo scopo di esercitare il commercio e, purtroppo, la tratta degli schiavi. Appare doveroso, pertanto, rendere il giusto merito a questo intrepido navigatore italiano, ancor oggi sconosciuto ai più. È anche per colmare tale lacuna che Spagna e Italia si apprestano a celebrare quest'anno il settimo centenario di questo importantissimo avvenimento storico-geografico, che dagli studiosi è considerato a pieno titolo di valore equivalente al viaggio asiatico di Marco Polo, al raggiungimento delle Indie di Vasco de Gama e alla scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo».

PER I BIMBI CANARI TANTI REGALI DA LOS REYES MAGOS: SFILATA DA RECORD A LAS PALMAS


Oggi per tutti i bambini di Gran Canaria è stato il giorno più lungo. Sono arrivati dall'Oriente i Re Magi (Los Reyes Magos) carichi di tanti doni. In Spagna, infatti, sono loro a portarli e non la Befana, e del resto appare più logico che sia così. Los Reyes sono stati alla testa di un lunghissimo e festosissimo corteo che ha sfilato lungo le principali strade di Las Palmas de Gran Canaria, festeggiati da circa 200 mila persone. Quest'anno la tradizionale “cabalcata” ha visto la partecipazione record di oltre 500 figuranti e di dodici carri. E se la mattina e il pomeriggio sono stati dedicati ai bambini, anche i grandi hanno avuto occasione di festeggiare, realizzando gli ultimi acquisti soprattutto nei negozi dei quartieri antichi di La Vegueta e Triana, e brindare nei bar per la favolosa Noche de los Reyes, fino a tarda ora.