mercoledì 16 agosto 2017

TRENT'ANNI FA UN CASO ECCEZIONALE: LA VEGGENTE LIDIA PADRÓN SALVÒ 5 BAMBINI SERVENDOSI DI TAROCCHI E PENDOLO

Sopra, Alejandro Calimano nel luogo della tragedia sfiorata.
Grazie alle indicazioni della
veggente, trent'anni fa venne estratto assieme ad altri quattro bambini
dalla grotta dentro la quale si erano persi. 

Il 17 Agosto 1987, Lidia Padrón, una giovane veggente grancanaria, magra, con grandi occhi verdi e alquanto timida, strinse tra le mani un indumento di Alejandro Calimano, uno dei bambini scomparsi dei quali sull'isola e altrove tutti parlavano con grande preoccupazione, e si addentrò nella grotta del Pin-Pam assieme a Manuel - fratello di Alejandro - e ad alcuni speleologi dilettanti e abitanti del luogo. Percorreva i meandri della grotta consultando i tarocchi ogni volta che si avvicinavano a una biforcazione nel loro cammino. «A causa dei colpi in testa che mi davo e della profonda concentrazione, a un centinaio di metri dal punto in cui stavano i bambini mi venne un forte mal di testa. Per questo motivo dovetti ripercorrere il cammino all'indietro e tornare a casa per riposare un po'. Esattamente alle 2,20 i soccorritori trovarono i bambini, e io lo ricordo bene perché esattamente in quel momento il mio mal di testa cessò. Tornai sul posto e, quando arrivai all'imbocco della grotta, i soccorritori li stavano già prelevando» raccontò la veggente all'epoca.
Fu un caso eccezionale quello della misteriosa sparizione multipla di minori, seguìta a un gioco pericoloso e alla voglia irresistibile di esplorare la grotta, che fu risolta grazie agli straordinari poteri psichici di Lidia. «Per merito suo sono tuttora vivo» dice emozionato il protagonista di questa storia che ora, dopo tre decenni, ricorda sconsolato la morte delle due persone: Lidia, appunto, e il fratello Manuel, ai quali lui, come i suoi quattro compagni di sventura, devono la vita. «Sono stati loro a rendere possibile il nostro salvataggio, ma poi la vita ha voluto che concludessero in modo drammatico la loro esistenza per reincontrarsi, come spero sia avvenuto, nell'aldilà - afferma Alejandro. - A loro dobbiamo davvero tutto».
Lidia Padrón e Manuel Calimano, infatti,  avevano salvato la vita di cinque bambini, ma in seguito si sono tolti la loro.
Quell'episodio, a Lidia cambiò totalmente l'esistenza. Tutti parlarono infatti delle sue grandi doti di veggente e così divenne famosa, inoltre riuscì a realizzare il suo sogno di creare, assieme all'allora suo compagno di vita Gustavo Gutiérrez, un centro culturale chiamato CETI, in cui i due ricevevano persone per consultazioni esoteriche e aiutavano disinteressatamente coloro che ne avessero bisogno.
«Fu emozionante vedere come i soccorritori recuperavano i bambini dalla grotta - ricordava Lidia poco dopo il salvataggio. -  Gustavo e io non potemmo trattenere le lacrime di gioia nel constatare che avevamo ragione sull'esatta localizzazione dei bambini all'interno dell'antro».
Gustavo Gutiérrez ha vissuto in prima persona, e con grande emozione, i giorni della sparizione dei cinque bambini. All'epoca era non solo il compagno sentimentale della veggente, ma soprattutto la persona capace di condurla a uno stato di coscienza adatto a compiere viaggi astrali al di fuori del proprio corpo. Tuttora ricorda nitidamente il caso della grotta di Pin-Pam. «Quando consultarono Lidia spiegandole che non si trovavano più alcuni bambini, fece le carte e vide che stavano bene, poi prese la carta geografica di Las Palmas de Gran Canaria  e con il pendolo riuscì a stabilire che si trovavano nella zona di El Polverín - ricorda il parapsicologo. - Passarono le ore e Lidia continuava ad affermare che erano vivi e stavano bene, e quando seppe che la polizia escludeva si trovassero nella grotta, tornò a fare le carte e usare il pendolo e vide che i bimbi erano là dentro, deboli e affamati, e che in poco tempo la situazione sarebbe potuta sfociare in un dramma. A quel punto, mi chiese di aiutarla a uscire dal proprio corpo e a “recarsi” fino all'interno della grotta. Dopo di che mi assicurò ancora una volta che stavano là dentro e, tenendo in mano un indumento di uno dei bambini, si diresse con il proprio spirito in un luogo ben preciso dove “vide” i bambini rannicchiati nel buio. Al suo ritorno allo stato normale di coscienza, ricordando ciò che aveva “visto” volle recarsi a tutti i costi alla grotta. Nelle ore successive, grazie alle sue indicazioni i bambini vennero estratti e messi in salvo».

 

domenica 6 agosto 2017

ALLE CANARIE NON CI SONO I PRESUPPOSTI PER GLI EPISODI DI “TURISMOFOBIA” VERIFICATISI IN CATALOGNA E BALEARI


L'ondata di turismofobia che sta invadendo Catalogna, Baleari e Paesi Baschi non si sta propagando dalla Penisola iberica alle Canarie. Lo ha assicurato la portavoce dell'Ejecutivo canario, Rosa Dávila,  nel corso di una conferenza stampa, durante la quale ha riferito di una riunione del Consejo de Gobierno per valutare gli episodi di intolleranza di quelle popolazioni locali di fronte all'“invasione” di turisti. Isaac Castellano, il nuovo responsabile di Turismo, Cultura y Deportes, ha trasmesso un messaggio di tranquillità, dal momento che nelle isole non si è verificato alcun episodio simile. L'Ejecutivo chiede però alla popolazione canaria di proteggere con decisione l'attività turistica, che contribuisce notevolmente alla crescita economica e lavorativa locale. La portavoce dell'esecutivo ha sottolineato una realtà che comunque qui è nota a tutti, e cioè che il turismo è una delle principali fonti economiche ed entrate dell'economia canaria, e che di questa attività vivono migliaia di famiglie.
Negli ultimi anni è uno dei settori che sta crescendo più decisamente, soprattutto nel primo semestre di quest'anno con dati molto positivi, e che contribuisce al fatto che l'economia  canaria «cresca in modo importante e al di sopra della media spagnola», ha sottolineato Rosa Dávila.
Ciononostante, i touroperator affermano che è importante rimanere all'erta, anche se in realtà, come ricorda Tom Smulders, vicepresidente della Federacion de Empresarios de Hostelería y Turismo (FEHT), nelle isole lo spazio specifico per il turismo è molto limitato. E inoltre che, proprio per questo motivo, anche i contatti con la popolazione sono ridotti, in quanto i turisti frequentano spiagge, visitano le città e i paesi, ma poi tornano nei propri alloggi, in genere abbastanza lontani dalla popolazione locale.
«Qui non abbiamo un tipo di turismo come quello della Catalogna o delle Baleari, improntato a feste sfrenate e uso smodato di alcol» aggiunge Santiago de Armas, presidente della Comisión de Turismo de la Cámara de Comercio de Gran Canaria. «E questo è un elemento in grado certamente di arginare l'ondata di intolleranza. Ma ciò non esclude che l'ostilità possa nascere, per questo è opportuno tenere la situazione sempre sotto controllo».
Si è poi osservato come nelle isole non si verificherà mai lo stato di saturazione registrato per esempio a Barcellona, cosa che ha fatto sì che la popolazione abbia temuto a un certo punto di perdere in qualità della vita e si è resa protagonista dei noti episodi intolleranza, che sono comunque da condannare. Un elemento di insoddisfazione di cui tenere conto è, però, la tendenza a dare sempre più frequentemente in affitto ai turisti gli appartamenti più vicini alle spiagge,
costringendo gli abitanti a cercare alloggi nelle zone più alte e meno comode delle città e dei paesi, come sta avvenendo per esempio nella zona della bellissima spiaggia di sabbia rosa di Las Canteras, a Las Palma de Gran canaria.

sabato 5 agosto 2017

OCEANO PIÙ CALDO ATTORNO ALLE CANARIE A LUGLIO, MESE CALDO ANCHE PER IL TERRITORIO DELL'ARCIPELAGO

L'arcipelago canario visto da satellite. 

La temperatura media del mare lungo le coste delle Isole Canarie durante lo scorso mese di Luglio è stata la più alta registrata negli ultimi 15 anni, con 22,3° nel litorale Nord e 22,7° lungo le coste meridionali. Ad annunciarlo è stata l'Aemet, Agencia Estatal de Meteorología. In particolare, i  23,3° registrati il 28 Luglio dalla boa di misurazione di Gran Canaria e i 24,5° registrati dalla boa di Tenerife Sud sono i valori più alti registrati in un mese di Luglio dal 1998. Nel territorio, le temperature medie sono state leggermente superiori ai valori normali per buona parte del mese, con eccezione per i periodi più caldi dei giorni 16, 27 e 28 nei quali, secondo Aemet, le medie hanno raggiunto valori anormalmente alti.
L'andamento termico di Luglio è stato molto caldo in oltre la metà del territorio, incluse Anaga, Arico e le valli di Güímar e La Orotava a Tenerife; la costa di Nord est e Sud est di la Palma; tutti i comuni di Fuerteventura salvo La Oliva; Haría, Teguise e Tinajo a Lanzarote; quasi tutta l'isola di El Hierro; l'Ovest de La Gomera e il quadrante Nord est di Gran Canaria. Inoltre, sempre secondo Aemet, le temperature sono state normali nel Nord e
st e Sud di Gran Canaria e calde nel resto dell'isola.
Infine, le precipitazioni relative al mese del Luglio scorso non si sono allontanate molto dai valori attesi, con un andamento ritenuto normale.

sabato 1 luglio 2017

LE DUNE DI MASPALOMAS MALATE IN CODICE GIALLO. MA PARTONO LE CURE PER PROTEGGERLE






La Riserva naturale speciale delle Dune di Maspalomas soffre un grave deterioramento che può peggiorare ulteriormente, se non si prendono in breve tempo decisioni opportune. Per questo il Cabildo de Gran Canaria, che gestisce questo spazio protetto unico al mondo, ha organizzato nei giorni scorsi una riunione con gestori di hotel, ecologisti e semplici abitanti per mettere a punto un piano “schock” con l'obiettivo di cercare almeno di alleviare gli effetti negativi dell'attività umana all'interno dell'icona di Gran Canaria più nota a livello mondiale. Il sistema delle dune perde, attraverso la punta di Maspalomas, circa 40 mila metri cubi di sabbia ogni anno. Per questo l'autorità insulare, in collaborazione con Demarcación Costas, intende attuare un esperimento pilota per dare una “seconda vita” ai sedimenti di sabbia delle dune che, grazie ai venti Alisei e alla presenza umana, finiscono progressivamente in mare, e che progetta di recuperare dalla riva dell'oceano per re-iniettarli nella zona di formazione delle dune stesse.
Tutte le parti convocate si sono dette d'accordo per questo intervento e per altre misure necessarie al fine di preservare le famose formazioni sabbiose. Gli interventi maggiori dovrebbero essere attuati a partire da fine anno, ma intanto si sta già cercando di cominciare da piccole ma importanti strategie riparative, comunque utili nel contribuire a un'opera ormai improcrastinabile per il bene di questo spazio protetto.
Si è cominciato infatti a piantare palizzate perimetrali in certe zone delle dune attualmente in retrocesso, per cercare di creare e preservare spazi sabbiosi via via più consistenti, che rappresentino la base per la formazione di nuove dune. E perché non accada come con altre palizzate piantate in passato, piano piano spostate o abbattute dall'inesorabile movimento della sabbia, i nuovi pali sono dotati di una robusta base in calcestruzzo che dovrebbe evitare dislocazioni e cadute. Nella speranza però che i turisti di passaggio rispettino questi spazi così preziosi per l'ambiente delle dune, cosa non sempre così ovvia perché, in passato, sono stati molti i casi in cui le persone non si sono curate molto di evitare di passare dalle zone critiche, già in modo analogo predisposte alla preservazione delle dune. Nello stesso tempo, il Cabildo de Gran Canaria, in collaborazione con gestori di hotel, tour operator e molti altri enti che operano nel turismo locale, ha in progetto di realizzare una campagna di informazione per sensibilizzare turisti e visitatori delle dune sull'importanza di rispettare al massimo questo straordinario spazio protetto. Nello stesso tempo ha in mente di intensificare l'opera di vigilanza e pulizia delle dune, perché questo spazio appaia il più possibile indenne da inquinamento e presenza di rifiuti di ogni tipo.
                     

                         



venerdì 30 giugno 2017

CANARIAS, PUNTO DI RIFERIMENTO MONDIALE PER I DIRITTI DELLE PERSONE LGTBI


La consigliera di Empleo, Políticas Sociales y Viviendas del Gobierno canario, Cristina Valido, ha affermato nei giorni scorsi che Canarias vuole essere un punto di riferimento mondiale riguardo alla lotta per l'uguaglianza delle persone, a prescindere dalla loro condizione sessuale. Valido lo ha dichiarato durante la cerimonia organizzata per issare la bandiera arcobaleno davanti alla sede della Presidenza del Gobierno de Canarias a Santa Cruz de Tenerife in occasione del Día Internacional del Orgullo LGTBI (lesbiche, gay, transessuali, bisessuali e intersessuali), accompagnata dal presidente della Asociación Algarabía, Charlie Marrero.
La bandiera arcobaleno è stata issata anche davanti alla sede della Presidenza del Gobierno canario a Las Palmas de Gran Canaria e davanti ai Cabildos e Ayuntamientos delle isole, in cerimonie organizzati dalle associazioni Algarabía, Gamá e Chrysallis.
A Las Palmas de Gran Canaria è intervenuto il vicepresidente canario, Pablo Rodríguez, che ha sottolineato l'impegno dei collettivi LGTBI nel pretendere una società egualitaria.
La consigliera Cristina Valido, dal canto suo, ha ricordato che nel mondo ci sono molte persone impossibilitate a usufruire di una simile condizione e ha affermato che è una questione riguardante tutti il fatto che uguaglianza e giustizia siano una realtà.
Charlie Marrero invece ha letto un manifesto nel quale si esige da parte di tutti gli Stati una completa assistenza legale per le persone trans, così come la presenza delle coppie gay con il resto delle famiglie negli spazi educativi, sanitari e sociali, così come l'applicazione del pieno diritto di riconoscimento dei figli e la garanzia statale dell'accesso al sistema di riproduzione.
Nel contempo è stato anche denunciato il preoccupante aumento della violenza LGTBIfobica e delle aggressioni a coppie, del bullismo nelle scuole e degli episodi di transfobia, esempi di come la LGTBIfobia purtroppo sta crescendo a tutti i livelli.
I rappresentanti dei collettivi canari presenti hanno riconosciuto di essere i referenti internazionali per le persone LGTBI del resto del mondo, ma hanno anche esortato a non dimenticare che in circa 80 Paesi vigono tuttora leggi che le criminalizzano e puniscono, in 9 di questi anche con la pena di morte, «per il solo fatto di essere come sono».
Nel manifesto si dice che le persone “che vivono l'inferno di cui abbiamo ottenuto l'abolizione guardano qui” e hanno ricordato i terribili episodi di violenza che avvengono in Cecenia e Uganda.
Anche in Stati in cui esistono leggi di protezione si verificano continuamente atti di violenza, e durante gli ultimi anni ben 2.343 persone trans sono state assassinate, soprattutto donne transessuali, in Messico, Brasile, El Salvador, Honduras, Guatemala, senza che questi Paesi abbiano adottato misure efficace per proteggerle.
I collettivi LGTBI canari hanno chiesto ufficialmente a Governo spagnolo, Unione europea e
Organizzazione delle Nazioni Unite di far rispettare i propri ordinamenti legali e pretendere che i diritti umani delle persone LGTBI, e non solo, siano rispettati in tutto il mondo.

giovedì 29 giugno 2017

L'ENIGMA DELLA CATTEDRALE DI LAS PALMAS: SACRO O PROFANO ALL'ORIGINE DELLA SUA COSTRUZIONE?

Pioggia di petali in occasione della
Festa dell'Ascensione
nella cattedrale di Las Palmas de Gran Canaria,
dedicata a Sant'Anna. 

La cattedrale di Las Palmas de Gran Canaria, costruita a partire dal 1497, potrebbe nascondere un “segreto” degno di un romanzo di Dan Brown, come Il Codice Da Vinci. È infatti costruita con un'orientazione atipica nei templi cristiani, che le consente di essere attraversa completamente, da un lato all'altro, dalla luce solare durante il solstizio d'estate o giorno di San Juan. E l'architetto del servizio di Patrimonio Histórico del Cabildo del Gran Canara, Alejandro García, sostiene che l'origine di questa singolarità potrebbe essere ricondotta al culto di Sant'Anna (cui del resto la cattedrale è dedicata), derivato dai vangeli apocrifi non riconosciuti dalla Chiesa di Roma; oppure, ipotesi forse ancor più plausibile, a un altro culto, molto più antico, e cioè l'adorazione del sole, la cui luce si proietta in modo del tutto unico attraverso l'edificio proprio in un momento ben preciso dell'anno.
Avvalendosi di studi su documentazioni antiche, di analisi e misurazioni eseguite sul terreno, e di simulazioni effettuate al computer, lo studioso ha cominciato a indagare sui motivi per cui la cattedrale di Sant'Anna sia stata orientata a Nord Est anziché a Est, come di norma è per gli edifici similari, tra cui anche l'eremo di San Antonio Abad o le chiese di Santo Domingo de Guzmán e di San Agustín, che sorgono nel vicino centro storico della Vegueta. Con questi elementi base, García ha deciso di intraprendere indagini che gli hanno poi permesso di confermare l'ipotesi che la cattedrale sia stata costruita con l'idea che fosse orientata verso una direzione celeste precisa, che consentisse al sole di poter “scorrere” completamente attraverso di essa da cima a fondo appunto durante il solstizio d'estate.
Come già accennato, tale scoperta lo ha portato a collegare le intenzioni dei progettisti della cattedrale non solo con la venerazione di Sant'Anna, sostenuta dai soldati che combatterono per riconquistare la Terra Santa e scoprirono testi cristiani che la Chiesa ufficiale non ha mai accettato, ma anche con la devozione verso il sole che caratterizzava gli abitanti preistorici delle isole. Del resto, si sa che in passato sulle alture di Gran Canaria sono stati ritrovati vari giacimenti preispanici indicanti esattamente equinozi o solstizi, come per esempio Risco Caído. Tali collegamenti circondano così di “mistero” il cuore della città antica di Las Palmas de Gran Canaria.
García ha redatto e pubblicato già due articoli dettagliati sull'argomento per sostenere le proprie tesi, pur sapendo che avrebbero potuto suscitare dubbi tra alcuni credenti o scetticismo tra i suoi colleghi studiosi. Ma è suo desiderio, spiega, rendere noto ai concittadini e al mondo che la sua città natale, del resto come l'isola su cui sorge, può offrire anche aspetti inediti e unici che rappresentano sicuramente un'attrattiva turistica importante, soprattutto su un certo tipo di visitatori attenti alle realtà “oscure”, “enigmatiche” dell'esistenza.
 










 

mercoledì 1 marzo 2017

DRAG SETHLAS, IL VINCITORE DELLA GALA DRAG QUEEN 2017 AL CARNEVALE DI LAS PALMAS CON UN'ESIBIZIONE “SCANDALO”



Si chiama Borja Casillas, ha 26 anni ed è di Las Palmas de Gran Canaria, Sethlas, il Drag Queen 2017, che passerà alla storia del Carnevale locale per la sua esibizione come Vergine Maria e poi Gesù Cristo crocifisso sulle note di Like a Prayer di Madonna, che sta suscitando tante polemiche nell'arcipelago. Ballerino, maestro di ballo e delle scuole elementari, sta studiando per ottenere uno speciale diploma che gli permetterà di insegnare religione. Vediamo di conoscerlo meglio.
Come ti sei sentito durante lo spettacolo della Gala Drag?
«Ero emozionato, ma non più di tanto. Speravo di vincere, ovviamente, ma mi sarei accontentato di un buon piazzamento sui miei colleghi Drag, e gli applausi del pubblico per me erano già un premio grandissimo».
Quando hai cominciato a preparare la tua esibizione?
«A dire il vero l'avevo già in mente da diversi anni. Nel maggio scorso mi sono recato in Turchia per comperare tutti i materiali necessari per confezionare il costume, perché lì ci sono tessuti di qualità. Poi, subito dopo, io e la mia équipe abbiamo cominciato a lavorare sodo».  
Da dove hai avuto l'ispirazione per questo spettacolo così dissacrante, almeno secondo certuni. 
«Non lo so. È venuta così, per caso. Mi sono detto che dovevo fare qualche cosa di diverso, qualcosa che nessuno avrebbe osato fare mai. E ho deciso di osare».
Però molti sono addolorati e perfino indignati per la tua esibizione.  Come alcuni politici e il vescovo delle Canarie. Hai qualcosa da dire loro? 
«Dico semplicemente che io li rispetto e che vorrei rispetto da loro. Rispetto e tolleranza».
C'è chi si chiede che cosa sarebbe successo se tu ti fossi vestito da Maometto e non da Madonna e Gesù Cristo.
«Proprio non saprei. Era questo che avevo in mente. Io non mi domando che cosa sarebbe successo della Spagna se i politici non avessero rubato o non fossero corrotti. Ciascuno con il suo e Dio con tutti».
Molti possono pensare che la tua esibizione sia stata una strizzatina d'occhio alla Chiesa perché accetti i fedeli omosessuali.
«Per me è stata semplicemente una forma di espressione, un fare qualche cosa di diverso. Non avevo l'intenzione di offendere nessuno. È stata arte, e l'arte è arte. Adesso posso dire d'essere il ventesimo vincitore Drag nella storia del Carnevale di Las Palmas. L'anno scorso ero arrivato secondo, quest'anno il mio sogno si è avverato».
Con la tua qualificazione hai vinto una bella somma, e adesso che cosa ne farai? 
«L'assegno è stato davvero una bella sorpresa. Non so ancora che cosa ne farò. Probabilmente andrò a fare una bella vacanza. Assieme ai miei collaboratori, naturalmente».
L'esibizione di Drag Sethlas ha fatto infuriare il vescovo della Diocesi delle Canarie, che ha detto di aver vissuto il peggior giorno della sua permanenza nell'arcipelago dopo quello della tragedia aerea che avvenne alcuni anni fa all'atterraggio a Madrid di un volo da Las Palmas della Spanair, su cui viaggiavano molti canari in gran parte deceduti nell'impatto dell'aereo al suolo. Ma anche alcune importanti autorità locali hanno manifestato il loro disappunto critico, a partire dal presidente del Cabildo di Tenerife, Carlos Alonso, fino a al presidente del Cabildo di Gran Canaria, Antonio Morales.
Perfino alcuni esponenti del Gobierno de Canarias, come la delegata Mercedes Roldós del PP, Partito Popolare, ha chiesto a titolo personale che il Carnevale Canarie, pur conservando la caratteristica «trasgressiva» che questa festa mantiene, «rispetti le convinzioni intime e personali di tutti». E ha aggiunto che un gruppo di avvocati cristiani sta valutando di ricorrere al Codice Penale nel chiedere alla Fiscalía di esaminare la posizione di Drag Sethlas e una possibile denuncia a suo carico per “offesa ai sentimenti religiosi”.
Ma c'è chi naturalmente lo difende e afferma che il Carnevale è da sempre una manifestazione dissacratoria e che non bisogna confondere ciò che avviene al suo interno con altri ambiti, come per esempio la religione o la politica. E chi ha perfino di vergognoso attacco omofobo nei confronti di Drag Sethlas.
Ma tant'è. Forse Drag Sethlas cercava la polemica e certamente l'ha avuta. Ha potuto contare fin dal primo momento della sua partecipazione sulla complicità dei social, nei quali le sue foto hanno avuto immediatamente una diffusione virale fino a farlo diventare una trending topic mondiale. Il pubblico presente e quello a casa, attraverso il televoto, hanno poi decretato il suo schiacciante successo sugli altri drag concorrenti.


                      

FUERTEVENTURA, UN ANGOLO DI SAHARA IN UN MARE DAI COLORI CARAIBICI



La cosa certa è che il deserto del Sahara è ad appena 100 chilometri di distanza e questo ha regalato a Fuerteventura un mix di paesaggi e ambienti in cui questa vicinanza fisica risulta palpabile, un parallelismo di spiagge e montagne che ha il suo massimo nell'estremo Nord dell'isola. La sabbia bianca, qui, si impossessa del paesaggio e le dune disegnano un profilo di dolci e candide curve che ricordano, punto, le atmosfere sahariane. E invece no. Tutto questo è Fuerteventura, un'isola sorprendente che offre, tra le tante altre cose, ecosistemi di rara bellezza in cui si impone l'estetica minimalista degli spazi aridi. Le dune di Corralejo, assieme alla vicina isoletta di Lobos, formano uno dei parchi naturali più sorprendenti dell'isola e di tutte le Canarie. Prossimo a uno dei centri di vacanza più importanti dell'isola, questa striscia di sabbia poco più di otto chilometri di lunghezza e tre di larghezza è un'oasi naturale in una zona altamente turistica. In totale si tratta di 2.668,7 ettari di grande importanza geologica e biologica. Il suo valore ambientale più importante è rappresentato dal suo campo di spiagge e dune mobili e di fossili. A Sud confina con il paesaggio vulcanico e arido di Montaña Roja e al Nord con il villaggio di Corralejo.
Si tratta di sabbia di origine organica che si è formata con il resto di conchiglie e scheletri di milioni di animali marini che la corrente ha depositato qui. Da qui il suo colore biancastro. Spiagge davvero impressionanti. E questo è forse uno degli elementi che fanno sì che sia irrinunciabile osare camminare per questo luogo. È infatti consigliabile percorrere lunghi tratti tra queste dune e approfittare della solitudine per fare un tuffo idilliaco nelle loro acque. C'è forse qualcosa di più esclusivo che disporre di una spiaggia propria? A Fuerteventura questo è possibile.
Alla fine della camminata, se si arriva dal Nord, si incontrano le colate laviche e le pietre irregolari del vulcano che interrompono il morbido sentiero di sabbia bianca.
Ma nonostante le apparenze, questo angolo di Fuerteventura è ben lungi da essere un deserto. Ci sono piante lussureggianti che lo hanno scelto come propria dimora, alcune così uniche da crescere solo in quest'isola. Si tratta di una flora molto speciale, che ne sopporta le dure condizioni climatiche, caratterizzate da scarsità di piogge, e la costante influenza del mare e dell'umidità salmastra che da questo proviene. Giunchiglie, cipollotti stellati, spini marini e così via sono i protagonisti vegetali di un ecosistema estremo. E tutti sappiamo che se c'è del verde, c'è sempre vita. Tra la fauna è da sottolineare la presenza di varie specie di volatili terrestri e del litorale, in particolare della Hubara canaria, un uccello endemico che si può osservare solo a Fuerteventura e Lanzarote. Questa ricchezza ha fatto sì che al parco naturale venisse attribuito la qualifica di Zona di speciale importanza per la protezione dei volatili. Ma anche il mondo dei rettili vi è rappresentato grazie alla presenza del Perenquén rugoso e del Lagarto de Haría, anche questi endemici.