venerdì 17 luglio 2009

GREENPEACE: LE CANARIE MALTRATTANO LE LORO COSTE


Preoccupante denuncia di Greenpeace. Nella nuova edizione del rapporto “Distruzione della costa” emerge che neppure gli Spazi naturali protetti spagnoli e canari in particolare, tutelati appunto dalla legislazione, sono al riparo dalla distruzione del litorale attuato negli ultimi anni. Circa 120 su 233, infatti, sono minacciati in qualche modo a causa di urbanismo, creazione di infrastrutture o crescente inquinamento.
Per quanto riguarda le isole Canarie, che vantano più di 600 km di coste protette, Greenpeace denuncia che le amministrazioni locali non si preoccupano affinché la protezione legislativa sia reale. E ha annunciato la richiesta di sanzioni alla Spagna per questo motivo da parte della Commissione europea.
Per esempio, il meraviglioso ecosistema dello Spazio naturale delle dune di Maspalomas (sud di Gran Canaria) soffre di un processo accelarato di erosione sia marina sia a causa dell'influenza dell'uomo. E si stima che, se non si attueranno interventi adeguati, gli resterà soltanto un secolo di vita.
E sulla spiaggia di Corralejo, a Fuerteventura, la costruzione di enormi hotel in questo Spazio naturale protetto sta creando progressivamente una modificazione dell'habitat che, denuncia ancora Greenpeace, va contro la vigente legge sulle coste.
Infine, Greenpeace guarda con grande preoccupazione alle modificazioni dell'ambiente submarino per la costruzione del macroporto di Granadilla, nel sud di Tenerife, e di una piattaforma per l'estrazione del gas naturale nello spazio protetto della Playa del Cabron e della Punta del Sol (Gran Canaria), accanto al luogo dove si stanno facendo lavori di ampliamento del porto di Arinaga.

METTI LA PALMA IN TAVOLA: SULL'ISOLA UN PROGETTO PER UN'AGRICOLTURA DI QUALITA'

Recuperare la biodiversità agricola per ottenere un'agricoltura differenziata e di qualità, incentivando gli studi riguardo alle risorse filogenetiche dell'isola. È questo l'obiettivo del Centro di Agrodiversità di la Palma, che sta creando un laboratorio per eliminare dai semi tutti quegli elementi, come eventuali virus presenti nel loro materiale genetico, allo scopo di incrementale la produttività e la redditività agricola.
«Le varietà agricole locali come le patate o i fagioli avranno un ruolo importante non solo nell'abito dell'agricoltura, ma anche in quello della gastronomia e del turismo» sostiene il consigliere del Municipio di La Palma César Martin.
Va libera, dunque, al progetto Metti La Palma in tavola, allo scopo di promuovere i prodotti agricoli locali. I turisti possono stare tranquilli: a La Palma si lavora perché nei loro piatti arrivino prodotti agricoli di qualità.


ESTATE NERA, MA PER L'INVERNO ANDRA' UN PO' MEGLIO

Un'annata nera per il turismo anche alle Canarie. Gli arrivi degli stranieri negli aeroporti dell'arcipelago sono diminuiti in media del 15 per cento a giugno, con punte del 22 per cento a Lanzarote e Fuerteventura, le isole che più stanno risentendo degli effetti della crisi economica. Questi dati negativi d'inizio estate confermano i peggiori presagi dell'amministrazione pubblica e degli impresari turistici, i quali avevano già previsto che i prossimi mesi sarebbero stati i peggiori della storia per il principale motore economico delle Canarie. Certo, la cifra dei passeggeri non corrisponde esattamente a quella dei turisti, tuttavia la percentuale nel calo segue un andamento molto simile (meno 15 per cento circa rispetto al 2008). In particolare si è avuta una minore presenza di inglesi (meno 19 per cento).
In controtendenza, le presenze nel turismo crocieristico sono in sensibile aumento (più 24 per cento rispetto al 2008) grazie al calo dei prezzi nei viaggi via mare e alla maggiore competitività degli attracchi canari, fattori che hanno creato il piccolo miracolo. Ma si tratta di una notizia buona a metà: parallelamente, infatti, i crocieristi che sbarcano nei porti locali hanno speso circa 20 per cento in meno rispetto a un anno fa.
Per fortuna, le previsioni per il prossimo inverno sembrano un po' più rosee: rappresentanti del settore turistico e di varie amministrazioni locali, che si sono riuniti recentemente in occasione della Conferenza settoriale del turismo, hanno previsto, per esempio, un aumento complessivo del 21 per cento di posti aerei verso le Canarie, cosa che fa supporre un discreto aumento anche delle presenze di turisti per l'alta stagione.

giovedì 16 luglio 2009

A EL HIERRO DOPO LA “BAJADA” È COMINCIATA LA “SUBIDA” DELLA VIRGEN DE LOS REYES


Si svolge in questi giorni il periplo della statua della Virgen de los Reyes (Vergine dei Magi), la patrona di El Hierro, attraverso le principali località dell'isola. La processione segue la celebre “bajada” (discesa) dell'oggetto del culto di tanti fedeli dal santuario in cui è abitualmente ospitata, nella località di La Dehesa, fino alla capitale Valverde, per un percoRso di 28 chilometri.
Manifestazione molto sentita dagli abitanti di El Hierro che si svolge ogni anno a luglio, la “bajada” è giunta alla sua 67a edizione ed è stata seguita da oltre 25 mila fedeli. Numerose, tra i partecipanti, le cadute, le scottature e i colpi di calore a causa della forte insolazione, che hanno richiesto gli interventi degli operatori della Croce Rossa spagnola e anche diversi ricoveri in ospedale.
Ora però è cominciata la “subida” (la risalita) della Virgen de los Reyes fino al santuario che è la “sua” casa, attraverso un cammino un po' diverso da quello della “bajada”.
Il mese di intensi festeggiamenti dedicati alla Vergine culminerà nella cerimonia finale, che si celebrerà il 1° agosto, quando migliaia di fedeli le renderanno omaggio stringendosi attorno a lei nel “suo” santuario. E anche per quel giorno si prevede una nuova, grande affluenza di pubblico, proveniente anche dalle altre isole dell'arcipelago canario. Una vera marea di persone, che crea qualche problema per un'isola piccola e raccolta come El Hierro, per fortuna superato grazie alla perfetta organizzazione.

mercoledì 15 luglio 2009

LANZAROTE SCOMMETTE SULLA PROMOZIONE TURISTICA “ON LINE”


I tradizionali canali di promozione turistica stanno cambiando. Infatti sono milioni gli utenti nel mondo che utilizzano il formato digitale per la ricerca delle mete ideali per le vacanze. Per adattarsi alle nuove possibilità di comunicazione, la Società di promozione di Lanzarote e il Patronato del Turismo hanno dato il via a una campagna nelle reti sociali Facebook e Twitter e nelle piattaforme digitali dei propri touroperator destinata agli utilizzatori finali, ossia ai turisti (per ulteriori dettagli consultare anche www.turismolanzarote.com).
Ma parallelamente la Società di promozione sta convocando gli agenti dei principali touroperator per illustrare loro le bellezze dell'isola e i numerosi servizi offerti al turismo familiare e sportivo.
Ultimamente, poi, Lanzarote sta puntando anche sul turismo gay. Infatti, alla recente manifestazione per il Giorno dell'orgoglio gay di Madrid, per la prima volta è sfilato anche un carro con l'immagine di Lanzarote. L'iniziativa è stata finanziata dal Patronato del turismo in collaborazione con l'Associazione Lgtb di Lanzarote e l'agenzia di viaggi specializzata La Lupe. A Lanzarote, infatti, sono convinti che i visitatori gay possono spendere e inoltre nel corso delle vacanza ricercano anche cultura e natura.

A MELENARA (GRAN CANARIA) IN AZIONE I ”SAMARITANI DEL MARE”


Sono gli “angeli protettori” (certo, senza ali e con i pantaloni corti!) di coloro che fanno il bagno nel mare di fronte a Telde, anzi per l'esattezza a Melenara, località sulla costa a pochi chilometri da Las Palma de Gran Canaria. Sono 13 giovani soccorritori membri della Croce Rossa più un nutrito gruppo di volontari, in servizio a turno 365 giorni l'anno a Melenara e, durante l'estate, anche a Salinetas, La Garita e nel resto del litorale adiacente. Salvano bagnanti spinti lontano dalle correnti, curano traumi e punture di meduse, consentono ai disabili di beneficiare dei bagni di mare su speciali “tricicli anfibi”, vigilano su qualunque incidente possa capitare ai frequentatori di queste spiagge e, soprattutto, informano senza sosta i bagnanti sui rischi cui possono andare incontro e sulle precauzioni da adottare. Tra i servizi offerti ai bagnanti, anche la distribuzione di braccialetti ai bambini in spiaggia, per evitare che si perdano: a ogni colore corrisponde una zona della spiaggia, e inoltre ogni braccialetto è dotato di un codice al quale si abbina un numero di telefono. In questo modo, un bambino può essere localizzato in ogni momento. Per tutto ciò, la Fondazione europea di Educazione ambientale, la stessa che attribuisce le bandiere blu alle spiagge che si sono distinte particolarmente, ha conferito a questi “samaritani del mare” del Posto di soccorso della Croce Rossa di Melenara una menzione speciale.

giovedì 9 luglio 2009

CONDANNATO A 13 ANNI PER TRAFFICO DI DROGA L'ITALIANO DELL'IDROVOLANTE

13 anni, sei mesi e un giorno di detenzione per reato contro la salute pubblica. Ecco la sentenza emessa dalla Seconda sezione del tribunale di Las Palmas ai danni di Giulio Bernardi, 51 nni, il torinese accusato di traffico di eroina. Il Tribunale infatti ha dichiarato provato che i 161,84 kg di cocaina di alta purezza (75,06 per cento) rinvenuti mentre galleggiavano in otto involucri nel mare di Playa del Aguila, sulla costa a Sud di Gran Canaria, la notte del 22 luglio 2007, furono trasportati fin lì da Bernardi a bordo del suo idrovolante, durante un viaggio dal Nord della Mauritania, allo scopo di immetterli nel mercato della droga spagnolo.
Numerosi indizi hanno convinto il Tribunale di questa tesi, nonostante l'imputato si sia difeso con argomentazioni che alla fine non sono state ritenute plausibili. Per esempio, per giustificare il suo allontanamento dalla costa sull'idrovolante dopo aver scorto la presenza della polizia che lo stava aspettando, Bernardi ha dichiarato di aver avuto difficoltà nell'atterrare all'aeroporto. Invece gli inquirenti sono convinti che si allontanò per liberarsi del carico di droga prima di ammarare nuovamente.
Se fosse stata immessa nel mercato, secondo il Tribunale la droga avrebbe potuto fruttare un guadagno di 5,3 milioni di euro.
Ora Bernardi ha la possibilità di fare ricorso contro la sentenza presso il Tribunale Supremo.

TOPLESS: SIMBOLO DI LIBERTA' O MANCANZA DI PUDORE?


Mostrare il topless su una spiaggia familiare, alla presenza di bambini, è o no sconveniente? È questa la disputa politica che anima le calde giornate estive a Melenara (Telde), una località a pochi chilometri da Las Palmas de Gran Canaria, a nord est dell'isola. La cui spiaggia, requentata per lo più dalla popolazione locale, il PP (Partito popolare, schieramento politico di centro-destra) vorrebbe fosse vietate alle donne d'ogni età desiderose di prendere la tintarella anche al seno, che dunque dovrebbero “emigrare” verso lidi più permissivi e dotati di zone naturiste (ma anche più scomodi da raggiungere), come quelle del sud dell'isola (leggi Playa del Ingles e Maspalomas). Il PP vorrebbe infatti promuovere un referendum tra gli abitanti del comune per stabilire se la maggioranza è d'accordo sull'anacronistico veto.
Chiara la risposta del PSOE (Partito socialista operaio spagnolo) locale.
«Contrariamente a quanto crede il PP, la cittadinanza di Telde è aperta, libera, plurale e tollerante - dicono i dirigenti dello schieramento di sinistra. - Questa proposta viene da un partito puritano e retrogrado. Con la crisi incombente, che anche qui ha creato tanti disoccupati, non vogliamo perderci in un dibattito surreale».
Intanto, in questi giorni basta una rapida occhiata sulla spiaggia di Melenara, per vedere che le donne in topless sono più numerose di quelle che optano per il costume intero. Non vale già questo come referendum?

martedì 7 luglio 2009

ITALIANO PROGETTAVA FUGA AVVENTUROSA DAL CARCERE DI GRAN CANARIA


Ha confessato il tentativo di fuga dal carcere Giulio Bernardi, torinese in trasferta a Gran Canaria e, secondo l'accusa della giustizia locale, dedito in modo avventuroso, degno di un carambolico film americano d'azione, a traffico di stupefacenti e in modo altrettanto fantasmagorico sul punto di svignarsela dalla prigione grazie a un ingegnosissimo sistema messo a punto con i suoi complici, due canari e un'uruguaiana. Già in stato di detenzione, assieme ai tre amici, condannati con lui, aveva architettato la fuga. Ma aveva bisogno di attrezzi per forzare le sbarre e fuggire di notte, come corde, moschettoni, tenaglie, vernice per camouflage e perfino uno speciale apparecchio per la visione nottura. Dunque, niente di meglio che fornirgli detti strumenti attraverso un dirigibile di quattro metri, acquistato presso una ditta di Bergamo e richiesto tramite le poste, che gli altri tre progettavano di telecomandare da una postazione situata su una collinetta a soli 600 m dall'edificio carcerario di Salto del Negro, fino a farlo arrivare di fronte alla finestra della cella di Bernardi. La “centrale” era situata in una tenda mimetizzata e attrezzata con un telescopio grandangolare per osservare i movimenti all'interno delle mura del carcere e un dispositivo di allarme per segnalare chiunque si avvicinasse al punto di osservazione. Secondo gli investigatori del Greco, Gruppo di risposta specializzata contro il crimine organizzato, facente parte della Polizia nazionale spagnola, Bernardi era in contatto con i complici mediante il telefono cellulare e li informava riguardo alle misure di sicurezza, ai turni dei funzionari e ad altri dati essenziali per la fuga. Ma non ha fatto i conti con le intercettazioni telefoniche operate dai funzionari di polizia. E con il reperimento del pacco in arrivo dall'Italia.
Bernardi sarebbe dovuto fuggire all'estero e secondo l'accusa da lì sperava di continuare a svolgere i suoi traffici illeciti con la Spagna. Ora, dopo un rapido processo, è stato condannato a quattro mesi di detenzione, una sentenza da molti ritenuta ridicola, ma tuttavia conforme al vigente Codice penale. Tanto ridicola che il giudice ha stabilito di sospenderla, anche perché al momento l'imputato non ha ancora precedenti penali.
Ma non sarà scarcerato perché è in attesa della condanna a 18 anni di detenzione per l'accusa di traffico di cocaina, di provenienza colombiana, tra la Mauritania e le Canarie, che secondo il pubblico ministero Javier Gacia Cabañas l'italiano ha effettuato a bordo di un proprio idrovolante. Cabañas considera provato infatti che alle 22 del 19 giugno 2007 Bernardi ammarò in prossimità della Playa del Aguila su un idrovolante di sua proprietà trasportando 162 kg di cocaina, ricevuta il giorno stesso dalle mani di trafficanti colombiani in una zona del Nord della Mauritania. Il torinese, tuttavia, ammette di essere ammarato in quella zona, ma nega di aver trafficato droga. La cocaina infatti sembra non sia stata trovata a bordo dell'idrovolante, ma in una località della costa prossima alla zona di ammaraggio.

giovedì 2 luglio 2009

FUERTEVENTURA: SEMPRE PIU' VOLI LA COLLEGANO ALL'EUROPA


9 collegamenti aerei in più il prossimo inverno per l'isola di Fuerteventura, operati da 6 compagnie aeree che consentiranno l'arrivo di 45 mila nuovi visitatori. È il risultato di particolari accordi raggiunti dal Patronato del turismo del Consiglio comunale dell'isola, che da tempo lavora in questo senso. Le convenzioni riguardano mercati importanti come Germania e Regno Unito, ma anche la Francia, da qualche tempo in costante progressione, e l'Irlanda, che dopo i forfeit di Ryanair ha stabilito un nuovo collegamento operato da Air Lingus. Con la collaborazione di questa compagnia, il prossimo inverno a Fuerteventura si spera di recuperare la quota di turisti irlandesi (circa 17 mila) persi nel solo febbraio di quest'anno, del resto motivo della rinuncia di Ryanair. Ma anche per i prossimi mesi estivi sono previsti nuovi collegamenti operati da Hidrotur e Fitotur (Cecoslovacchia), Quantum Air (Isole Baleari) e Thomas Cook (Regno Unito), con una disponibilità di quasi 15 mila posti più del previsto. Se come si spera la stagione estiva sarà positiva, alcuni di questi collegamenti saranno confermati anche per quella invernale.

VINO CANARIO COME SOUVENIR? CON IMBALLAGGI SPECIALI ORA VIAGGIA IN AEREO

Fino a pochi giorni fa per un turista era impossibile tornare a casa portando con sé in aereo una o più bottiglie di vino autoctono delle Canarie come bagaglio a mano, essendo tuttora in vigore la norma che vieta di tenere con sé sostanze liquide ai controlli. Ma d'ora in poi non sarà più così. Con l'obiettivo di rivitalizzare la vendita di vino canario, La Gestione dell'ambiente rurale delle Canarie ha messo a punto e lanciato nuovi imballaggi, omologati per controlli di qualità e resistenza dall'Istituto tecnologico degli imballaggi di Valencia, che appunto consentono di portare le bottiglie di vino assieme al resto del bagaglio a mano. L'iniziativa è stata presentata ufficialmente a Lanzarote, in occasione delle recenti Giornate ecologiche, manifestazione alla quale hanno partecipato rappresentanti del mondo vitivinicolo e turistico. Si è calcolato che lo scorso anno, la sola isola di Lanzarote (quella in cui si vende più vino come souvenir), ha mancato la vendita di 800 mila bottiglie a causa delle restrizioni, cifra che sale a 1,2 se si considerano tutte le isole Canarie. Gli imballaggi, fatti di cartone resistente e sigillabile che porta stampati marchi delle Isole Canarie, diciture come “ammesso al check in” e il simbolo di un aereo che decolla, sopportano un peso ragguardevole sia al loro interno sia nel manico e sono prodotti in due formati di due o tre bottiglie. Inoltre possono accogliere la pubblicità e sono riutilizzabili. In vendita a un prezzo di 0,70 e 0,90 euro, in un primo momento verranno prodotti in 20 mila unità.