martedì 27 aprile 2010

SILENZIO ROTTO: IL TIMPLE ALZA FINALMENTE LA VOCE


Sono passati tre anni da quando German Lopez decise di continuare la strada iniziata dal suo maestro e amico José Antonio Ramos. Tra l'originario “Timplissimo”, un disco di sfrontata fusione di elementi jazzistici con le particolari sonorità del timple (caratteristico strumento a corde canario), a questo ultimo “Silencio roto” sono passate moltissime cose, tra le quali purtroppo anche la scomparsa di Ramos, avvenuta quasi due anni fa.
La maturità del musicista grancanario di 27 anni è una realtà che pochissimi discutono, in cui si riconoscono vari elementi di altre latitudini musicali, dai tanganillos ai sorondongos, dalle malagueñas alle folias, il tutto condito con ambientazioni celtiche e flamenche, e senza mai perdere di vista gli aromi latini, il blues e il jazz.
Il disco ha avuto come produttore il sassofonista Andreas Prittwitz, a sua volta produttore e collaboratore abituale di José Antonio Ramos.
Con Lopez il timple è uscito da un periodo di completa afonia. E il titolo del suo nuovo disco sembra proprio alludere a questo.
«Il titolo “Silencio roto” sembra farlo intendere, ma in fondo credo che ognuno possa attribuirgli una propria interpretazione» dice Lopez.
“Silencio roto” è un ulteriore passo in avanti nella carriera di German Lopez
«Esistono differenze molto importanti rispetto al mio primo disco» spiega infatti. «È un disco molto acustico, senza alcun elemento elettrico ed elettronico, realizzato con piano a coda, contrabbasso, e con il timple suonato in modo molto sottile. Inoltre ogni pezzo è stato realizzato in buona parte improvvisando, così che alla fine risulta unico».
Tuttavia l'impronta di Ramos continua a essere molto presente nella vita di Lopez.
«Come ogni cosa» osserva il musicista «anche questo ha un lato positivo e uno negativo, perché questi paragoni presuppongono anche un grande privilegio, una importante responsabilità, però io cerco di non farci molto caso. Del resto da molto tempo ho deciso di fare il musicista e adesso sto cercando la mia strada. Naturalmente, la figura di José Antonio è molto importante nella mia vita, ed è qualcosa di cui vado molto orgoglioso. Se sto continuando il suo cammino, il tempo lo dirà. È stato il mio punto di riferimento, un professore e un idolo, e quando è scomparso dalla mia vita la sensazione che ho provato è stata quella di un naufragio. In ogni caso, il mio obiettivo è lo stesso di José Antonio: portare il timple il più lontano possibile».
(Nella foto Quesada da Laprovincia.es German Lopez con il suo inseparabile timple)

ALL'HOSPITAL NEGRIN DI LAS PALMAS LA NUOVA TECNICA MINIVASIVA PER SOSTITUIRE LA VALVOLA AORTICA


L'Hospital Universitario de Gran Canaria Doctor Negrin ha introdotto con successo nelle Canarie una tecnica di impianto di valvola aortica minivasivo, che si effettua attraverso una piccola incisione effettuata all'inguine. Il nuovo metodo chirurgico è diretto alla popolazione più vulnerabile rispetto agli atti chirurgici convenzionali, e cioè quella che si situa nella settima e ottava decade di vita.
Questa novità terapeutica, presentata pochi giorni fa in occasione del XII Congresso regionale della Società canaria di cardiologia che si svolge a Adeje (Tenerife), sostituisce la chirurgia a cuore aperto mediante un procedimento che dura fra 30 e 45 minuti solamente e accorcia considerevolmente il tempo di ospitalizzazione e recupero, come ha sottolineato Alfonso Medina Fernandez, direttore dell'Unità di Cardiologia dell'Hospital Negrin.
Lo specialista ha spiegato che la valvola aortica è quella che si ammala con maggior frequenza soprattutto in persone tra i 75 e gli 85 anni. Si tratta di un naturale processo di invecchiamento dovuto a un deposito di calcio nella suddetta valvola, in modo tale che diventa un ostacolo alla fuoriuscita del sangue dal ventricolo sinistro verso l'aorta.
«Finora questo implicava l'apertura del torace, la messa in funzione della circolazione extracorporea per poi procedere alla sostituzione della valvola» ha aggiunto il cardiochirurgo. «I protocolli attuali prevedono invece il trasporto della valvola collassata mediante un catetere, dopo aver effettuato una piccola incisione nell'inguine del paziente, in corrispondenza della vena femorale. Una volta posizionata nell'orificio apposito, la valvola artificiale si espande, un po' come fa uno stent coronarico».
Finora nell'Unità di cardiologia del Negrin sono stati impiantate con questa tecnica valvole aortiche su 9 persone, sempre con risultati eccellenti.
(Nella foto da laprovincia.es, l'équipe del cardiochirurgo Alfonso Medina Fernandez durante un intervento)

A EL HIERRO CIRCOLANO I PRIMI VEICOLI ELETTRICI


Grazie all'iniziativa di un'impresa locale, che si è impegnata in un progetto di strategie di trasporto sostenibile voluta dal Consiglio insulare del Hierro, per le strade di quest'isola dell'arcipelago canario hanno già cominciato a circolare i primi veicoli elettrici.
Si tratta di scooter della marca Kioto, con i quali si stanno effettuando le prime prove per verificarne se siano adatte alle strade dell'isola e alla domanda da parte di istituzioni e privati locali. I veicoli utilizzati rientrano nel progetto denonimato Ajares Energy Clean, che ha come obiettivo un trasporto più pulito e sostenibile.
L'iniziativa si aggiunge alla creazione della centrale idroeolica di El Hierro, che consentirà all'isola di disporre del proprio consumo energetico a partire da energie non inquinanti. Di fatto, il progetto “100 per cento rinnovabile”, sostenuto dalla Commissione europea, costituisce uno dei successi più significativi della strategia tracciata nel “Libro bianco delle energie rinnovabili”.
Il progetto Ajares Energy Clean intende trasformare El Hierro nel primo territorio della Rete mondiale delle Riserve della Biosfera in isola pioniera nel campo della sostenibilità energetica, grazie alla collaborazione degli abitanti e dei visitatori di El Hierro.
Le prove che si stanno effettuando permetterano di migliorare le prestazioni tecniche dei vecicoli e di abituare gli abitanti a vedere circolare per le strade dell'isola veicoli che non emettono rumore né tantomeno gas inquinanti. Inoltre occorre considerare che questo tipo di veicoli consente di muoversi a un costo molto inferiore a quello della benzina o della miscela, e tutto questo grazie a un semplice presa di corrente di casa.

lunedì 26 aprile 2010

A LA FERIA DI LAS PALMAS, ANCHE BAMBINI IN STILE ANDALUSO


Si è da poco conclusa la terza edizione della Feria de Abril della capitale grancanaria, Las Palmas, che ha visto, tra le altre cose, l'esibizione di gruppi infantili, la sfilata di cavalli appositamente bardati e la creazione di laboratori gratuiti di “sevillanas”, i tipici balli della gente di Andalusia. Per tre giorni centinaia di amanti del flamenco e turisti incuriositi hanno riempito il Parco di Santa Catalina festeggiando con rum, cola e rebujito, una bibita locale. Tanto che lo spazio del grande parco di Santa Catalina è sembrato piccolo. Una dozzina di gruppi di ballerini e il coro de la Real Hermandad de Nuestra Señora del Rocio di Las Palmas si sono esibiti assieme a decine di appassionati e amanti del ballo sivigliano.
Anche i più piccoli hanno voluto dimostrare la loro abilità in questo tipo di ballo che, in fondo, si ama perché si ha nel sangue.
Ormai è tradizione: ogni anno, in questo periodo, Santa Cataina si riempie di arte andalusa.
«La feria ha molto successo qui perché nell'isola ci sono molte persone che hanno radici andaluse, e a queste si aggiungono gli appassionati canari» ha spiegato Javier del Real, ballerino e uno degli organizzatori dell'evento. «Inizialmente i gruppi di ballo organizzavano le proprie feste soprattutto in club privati, ma poi li hanno trovati piccoli e alla fine hanno deciso di fare qualcosa più in grande. La feria è nata così».
Del Real lamenta però che il Comune di Las Palmas non concede grandi mezzi economici per la manifestazione, la quale si sovvenziona soprattutto grazie ai contributi dei soci e degli sponsor.
(foto da Laprovincia.es)

sabato 24 aprile 2010

NEL MUSEO BENAHOARITA, IMPORTANTI REPERTI SUGLI ANTICHI ABORIGENI DI LA PALMA


Nel proprio magazzino, il Museo Benahoarita dell'isola di la Palma conserva un tesoro archeologico tutto da scoprire. Le tre esperte (Nuria Alvarez Rodriguez, Ylaisa Gonzalez Navarro e Beatriz Brito Castañeda) che stanno realizzando l'inventario delle vestigia custodite nel Museo hanno trovato pezzi inediti di statuette preistoriche e resti ossei che aiuteranno a conoscere meglio gli aborigeni locali. E ora hanno davanti a sé un importante lavoro da compiere. Le tre ricercatrici del Museo, che si trova precisamente a Los Llanos de Aridane, dovranno infatti esaminare il contenuto di ben 70 casse al cui interno si trovano, in totale, circa 21 mila frammenti che appartengono ai primi abitanti di La Palma.
«Dalla catalogazione, che è cominciata circa un mese fa, sono già apparse cose molto curiose e interessanti» ha detto Jorge Pais, direttore dell'Unità del Patrimonio storico del Consiglio di La Palma. «Tra queste, ceramiche che portano decorazioni molto rare, mai rinvenute prima, così come statuette di creta del tutto inedite. Questi reperti preispanici rappresentano schematicamente la figura unama e sono tipiche di La Palma».
Dagli scavi effettuati recentenente sono affiorati anche ossa umane che consentiranno di addentrarsi nella “paleonutrizione”, cioè di conoscere meglio come mangiavano i primi abitanti dell'isola. I dati che emergeranno da questi studi saranno della massima importanza per determinare anche le malformazioni congenite e le malattie, come per esempio l'osteoporosi, di cui le antiche popolazioni soffrivano.
Ogni pezzo ritrovato, pur piccolissimo, viene inserito in un registro e in una scheda in cui si raccolgono tutte le informazioni possibili riguardo a provenienza, caratteristiche, tipologia, dimensioni e così via.
La ricerca si è concentrata sui reperti provenienti dalle collezioni di Ramon Rodriguez Martin e Tomas Oropesa Hernandez, così come sui numerosi resti umani provenienti dai giacimenti di El Espigon (Puntallana), Huerto de los Morales e Barranco de Briestas (Garafia), e infine Salto de Casimiro (El Paso).

martedì 13 aprile 2010

AD ARRECIFE (LANZAROTE), IL MERCATINO DEL SABATO MATTINA FA SUBITO BOOM


È stato inaugurato recentemente e si svolgerà ogni sabato mattina, dalle 9 alle 14, ad Arrecife il mercatino turistico dedicato non solo ai turisti in visita alla capitale dell'isola di Lanzarote, ma anche a tutti i suoi cittadini.
Il successo finora incontrato è davvero superiore alle aspettative e il sindaco di Arrecife, Candido Reguera, non nasconde la propria soddisfazione.
I visitatori possono scegliere tra una sessantina di bancarelle dedicate alla vendita di oggetti artigianali in ceramica, legno, terracotta e porcellana. Inoltre sono presenti anche esposizioni di bigiotteria, di oggetti tessili, piante ornamentali (aloe e fiori) e, infine, numerosi banchi di prodotti alimentari come bibite, panini, frutta e verdura, formaggi, pesce e altro ancora, per soddisfare tutti i palati. In tutto, sono presenti oltre cento espositori, e in lista di attesa, desiderosi di vendere i loro prodotti ad Arrecife, ce ne sono oltre quaranta.
In poche settimane, per i turisti la visita al mercatino è diventata quasi un appuntamento fisso. Bus zeppi di stranieri giungono ad Arrecife da Puerto del Carmen e Playa Blanca. Contemporaneamente, anche i crocieristi che sbarcano nella capitale proprio il sabato mattina ora hanno la possibilità di fare una puntatina tra le variopinte e rumorose bancarelle.

DA UNA PIANTA CANARIA UN POSSIBILE RIMEDIO CONTRO LA LEUCEMIA


Il gruppo di ricerca di Biochimica farmacologica dell'Università di Las Palmas de Gran Canaria (ULPGC) ha studiato le proprietà antitumorali di una pianta endemica dell'arcipelago denominata comunemente matorrisco, ma il cui nome botanico è Lavandula canariensis.
I risultati ottenuti finora evidenziano l'attività di un composto ottenuto a partire da questa pianta contro alcuni tipi di leucemia, secondo quanto ha rivelato Francisco Estevez Rosas, coordinatore del citato gruppo di ricerca.
«Abbiamo realizzato uno studio su questo composto, elaborato a partire in particolare del matorrisco, lo abbiamo sperimentato in vitro contro cellule di leucemia umana e abbiamo comparato gli effetti su infociti di persone sane» afferma Estevez Rosas. «In particolare abbiamo valutato la potenziale attività antitumorale di tale composto naturale, il 3-metileter di betuletol, in varie linee di leucemia umana, HL-60, U937, K-562, THP-1, Jurkat e Molt-3, e in cellule che rivelano alti elevati di proteine e sono associate a fenomeni di resistenza alla chemioterapia, particolarmente in caso di malattie ematologiche maligne, e cioè Bcl-2 e Bcl-xL. Le conclusioni sono che questo composto è dotato di azione antileucemica in quanto presenta una potente attività antiproliferativa, colpisce la progressione del ciclo cellulare e induce apoptosi (uno dei meccanismi di morte cellulare scatenato da agenti antitumorali, n.d.r.) in queste linee cellulari».
Il ricercatore ha aggiunto che lo studio, pubblicato nelle rivista scientifica internazionale Molecular carcinogenesis, può porre le basi per la realizzazione di nuovi farmaci antileucemici e che inoltre «il fatto che si tratti di un prodotto naturale isolato da una pianta delle isole Canarie potrebbe essere importante per la sua endemicità come fonte di tale composto».
Il professore ha puntualizzato anche che per la realizzazione di trattamenti antitumorali basati su questa ricerca sono ora necessari studi tossicologici e disponibilità di animali.

lunedì 12 aprile 2010

UNO SPECIALE REPORTAGE DI NATIONAL GEOGRAPHIC SULL'ISOLA DI LA PALMA


Nei giorni scorsi, un'équipe di giornalisti e fotoreporter della nota rivista di divulgazione scientifica, culturale ed etnografica “National Geographic” ha visitato l'isola di la Palma, invitata dal Patronato del Turismo attraverso Promotour.
In un comunicato stampa, la Consigliera insulare del Turismo, Beatriz Pàez, ha reso noto infatti che la Casa editrice National Geographic España sta preparando il lancio della sua prima collezione di guide sulle più belle destinazioni turistiche nell'ambito del territorio spagnolo, all'interno della collezione "Guìas Audi”. In questa edizione verrà inserita anche La Palma, una delle prime località visitata dai giornalisti della Casa editrice.
Durante i giorni dedicati al reportage, essi hanno avuto modo di conoscere le principali attrattive dell'isola e approfittare delle attività offerte, come il sentiersmo e un'osservazione astrononica offerta da Astrotour nel Llano del Jable.
Beatriz Pàez ha spiegato che questo tipo di promozione contribuisce a far conoscere il prodotto differenziato di La Palma come destinazione sostenibile, nella quale i valori naturalistici si distinguono come principale risorsa e attrattiva.

domenica 11 aprile 2010

A MARZO, TURISTI IN AUMENTO A FUERTEVENTURA RISPETTO A UN ANNO FA. LA CRISI MIGLIORA?


15 per cento di turisti in più a marzo rispetto allo stesso mese del 2009. L'ottimo successo è stato registrato dall'isola di Fuerteventura, una delle più gettonate dell'arcipelago canario, nel mese scorso visitata da 124.623 persone (un anno prima i visitatori erano stati 107.678).
In testa sono i turisti provenienti dal Regno Unito (37.592 contro 10.592, con un aumento di quasi 40 per cento).
I visitatori tedeschi si sono situati al secondo posto, con un aumento del 6,34 per cento, dal momento che l'hanno visitata in 54.250, 3.232 in più che lo scorso anno.
I turisti francesi sono al terzo posto, con un aumento di 1.477 unità: 5.193, contro 3716 del marzo 2009 e un aumento del 39,75 per cento.
La consigliera del Turismo del Consiglio di Fuerteventura, Agueda Montelongo, si è detta «molto soddisfatta di questi dati, perché dimostrano che le istituzioni hanno lavorato nella direzione giusta e che i risultati dello scorso anno sono stati soprattutto conseguenza della difficile situazione economica vissuta dai vari Paesi di provenienza dei rispettivi turisti, ora in via di miglioramento».
Un leggero incremento si è registrato anche nel corso della stagione delle crociere, che in 7 mesi a Fuerteventura ha visto attraccare 34 navi, con 65 mila turisti giunti sull'isola (l'aumento di passeggeri rispetto alla stagione 2008/2009 è stimato del 6 per cento, e cioè dell'89 per cento contro l'83 per cento di un anno fa.
Per la prossima stagione, che inizierà a settembre 2010 e terminerà in aprile 2011, si prevede un ulteriore aumento di attracchi. Secondo le aspettative, saranno infatti 49.
Anche sul fronte delle escursioni a terra, si è avuto un aumento del'1 per cento di contrattazioni, per un totale di 10.697 turisti.
Una volta a terra, presso gli uffici appositi della Consejeria de Turismo di Fuerteventura i visitatori possono disporre di tutte le informazioni utili per la loro giornata sull'isola, così da scegliere, tra le numerose escursioni e attività offerte, quelle più consone ai propri gusti.

4 CANI AIUTANO BAMBINI DI TENERIFE AFFETTI DA DISABILITA' PSICHICA


Un esempio pratico, oltre che bellissimo, di come la pet therapy funzioni alla grande. Da qualche settimana, nel Centro de Diversidad funcional di El Mojon (Arona), nel sud di tenerife, quattro cani di diverse razze e taglie aiutano bambini colpiti da autismo, sindrome di Down e allltre disabilità psichiche. Gli animali fanno parte del Servicio de perros de rescate (Seper), dei Bomberos sur di Guayota, che hanno avviato la Terapia asistida con animales (Taa).
L'avvicinarsi ai cani, il portarli a passeggio, carezzarli, chiamarli per nome e percepire il proprio controllo su di loro migliora in questi bambini la coordinazione, la mobilità e in generale tutte le funzioni psicofisiche, cosa che determina maggiore fiducia in se stessi e autostima, fattori determinanti per il benessere fisico e psichico dei piccoli pazienti, come assicura Lidia Garcia, coordinatrice del Seper, centro che è membro della Asociacion Española de terapia con animales y naturaleza (Aetana).
La terapia assistita con animali si realizza con 22 utenti la mattina e 25 il pomeriggio durante un'ora e mezza circa, due giorni a settimana e fino a dicembre.
Una volta terminata la sperimentazione, se ne tireranno le relative conclusioni, anche se a poche settimane dall'inizio i bambini si mostrano già entusiasti della nuova esperienza. A questo scopo, è stato distribuito un questionario che, nell'arco dei prossimi sei mesi, attraverso le risposte fornite dai piccoli e dai loro familiari, consentiranno di constatare se e quanto i bambini sono migliorati.
Licia Garcia afferma che i cani «non possono curare i loro disturbi nel vero senso del termine» ma certamente «possono migliorare le condizioni dei piccoli che soffrono, in particolare, di autismo».
Questo disturbo interessa in modo importante la capacità di comunicazione e di linguaggio dei bambini, oltre che la loro relazioni socioaffettive.
È stato lo psichiatra Boris Levinson, circa a metà del secolo scorso, a provare i benefici sui suoi pazienti affetti da ansietà e disturbi nevrositi grazie determinati dalla relazione con il suo cane Jingles. I risultati furono davvero insperati e da allora questa metodologia si è sviluppata, in buona parte, in linee di ricerca sulla per therapy con i cani, animali che per l'uomo rappresentano una delle migliori compagnie possibili.
(foto dal sito internet del Centro di terapia assistita con l'animale Anucss di Roma, www.anucss.org)

mercoledì 7 aprile 2010

DUNE DI MASPALOMAS, SEMPRE PIU' VULNERABILI ANCHE A CAUSA DELL'UOMO


In pochi mesi lo stagno, le dune e la spiaggia di sabbia dorata di Maspalomas potrebbero riprendersi dai gravi danni provocati dalle recenti mareggiate (che hanno eroso gravemente il litorale in questa zona), però in definitiva si tratterà solo di un miraggio. A lungo termine, tra cinquanta o sessant'anni, gran parte della sabbia sparirà e quella che resterà non sarà sufficiente per ricoprire le pietre del litorale. Di solito, si sa, la natura rimette tutto al suo posto, ma in questo caso non sarà così, perché la mano dell'uomo ha alterato i sistemi che regolano questo spazio protetto del sud di Gran Canaria.
Questa è una delle conclusioni cui è giunto Ignacio Alonso Bilbao, professore di Scienze marine e membro del Gruppo di ricerche di geologia applicata presso l'Università di Las Palmas de Gran Canaria. A suo giudizio, le forti piogge e le violente ondate hanno messo allo scoperto le debolezze dell'ecosistema di Maspalomas, e ciò è destinato a ripetersi in modo ogni volta più grave in futuro.
Uno degli errori, sottolinea Alonso, è stato ricoprire di cemento e pietra la parte bassa del barranco (l'alveo di un grande corso d'acqua che scende dalle montagne durante i periodi di pioggia), appena prima di arrivare allo stagno. In tal modo, le acque che provengono dalla pioggia non filtrano nel terreno né incontrano un freno naturale, quindi si riversano con violenza sulla laguna, spezzando la fragile lingua di sabbia che la separa dal mare. A esserne colpito quando la sabbia arretra di una cinquantina di metri, è lo stagno, impossibilitato a resistere agli attacchi dalle acque che scendono dalle montagne da un lato e alle onde dell'Oceano dall'altro.
Durante i periodi in cui soffiano gli alisei, ossia in oltre l'80 per cento dei giorni dell'anno, poi, i flussi dei venti sono circolari e le onde sono basse, ed è questo fenomeno che ha permesso fino a pochi decenni fa di mantenere quasi intatto questo gioiello naturalistico che sono le dune mobili. Negli anni '70, ricorda il geologo marino, esistevano ancora dune di 15 metri. Ora la più alta raggiunge i 6 metri. Di fatto, ormai ci sono zone in cui è cominciata la colonizzazione vegetale, oltre che quella umana (turistica) e dove le dune mobili sono quasi sparite.
Il problema è soprattutto nella zona chiamata La Punta. Quando qui si accumula molta sabbia, come è avvenuto recentemente soprattutto a causa delle forti ondate che l'hanno sottratta ad altre zone limitrofe, per l'azione delle stesso onde, poi, gran parte di questa scivola in un precipizio che, a pochi metri dalla costa, raggiunge una profondità fino a 500 metri. Dunque, i sedimenti che vi cadono risultano persi per sempre. Una soluzione sarebbe ridistribuire momentaneamente la sabbia perché il processo circolare ricominci un'altra volta.

martedì 6 aprile 2010

SI STUDIA LA CAUSA DEI GRANDI SLITTAMENTI PREISTORICI AVVENUTI SULL'ISOLA DI TENERIFE


Ricercatori di diversi istituti e università spagnoli stanno studiando materiale submarino, estratto a 200 metri di profondità nel mare di Tenerife, per cercare di conoscerne le caratteristiche e sviluppare un modello che simuli il modo in cui si produssero i grandi slittamenti preistorici che riguardarono l'isola.
In un'intervista a Efe, Mercedes Ferrer, studiosa dell'Instituto geologico y minero de España (IGME) e direttrice del progetto, afferma che le isole Canarie rappresentano “uno straordinario laboratorio geologico in scala reale” e un luogo privilegiato per studi su vulcanesimo, sismicità, slittamenti e rischi geologici, materie che rappresentano la sua specialità.
Una parte dello studio affronta anche il fenomeno degli tsunami, dal momento che i grandi slittamenti dei fianchi vulcanici dovettero originare onde gigantesche nell'Oceano Atlantico.
Gli slittamenti avvengono a distanza di centinaia di migliaia d'anni e fanno parte della naturale evoluzione degli edifici vulcanici insulari. Nel caso di Tenerife, questi diedero luogo all'avvallamento di Guimar e di La Orotava.
Questi fenomeni geologici si producono durante la fase di accrescimento dei vulcani, quando si aggiungono masse di nuovo materiale tanto grandi da non essere sopportate dall'edificio principale. La conseguenza è la frattura dei fianchi del vulcano e il loro slittamento in mare.
In ragione di questo studio, per la prima volta nelle Canarie sono stati realizzati sondaggi a 30 e 200 metri di profondità, per studiare nei dettagli i materiali submarini sotto la parte emersa dell'isola.
A Tenerife, al contrario che in alcune delle altre isole, i materiali submarini vulcanici non affiorano in superficie, eccetto in una piccola zona vicino al paese di Igueste de San Andrés, dalle parti di Anaga, a Santa Cruz de Tenerife. E proprio in quella zona sono state effettuate le perforazioni.
«Senza sapere molto bene a che cosa saremmo andati incontro» ammette Mercedes Ferrer
«finché è apparso materiale di transizione tra la parte sommersa e quella emersa dell'isola, risalente a circa 4-5 milioni di anni fa. Pensiamo che in questo materiale ci sia una delle chiavi per spiegare i grandi sittamenti nelle isole vulcaniche. Finora questi fenomeni sono stati molto poco studiati nel mondo a causa della difficoltà di accesso».
Uno studio simile è stato fatto solo alle Hawaii, anche se per altri obiettivi e in altri luogi del pianeta sono già stati effettuati sondaggi profondi in materiale vulcanico submarino. Per questo la direttrice del progetto ritiene che i risultati di questa ricerca possano avere rilevanza internazionale, specialmente per isole vulcaniche con processi simili a quello delle Canarie come la Réunion o Capo Verde.
Ora si tratta di studiare nei dettagli questo materiale per definirne esattamente le proprietà e preparare modelli che simulino la “rottura” dell'edificio vulcanico. Perciò verrà sottoposto a diversi test e prove, fondamentalmente in relazione alla sua composizione e al tipo di alterazioni cui è stato sottoposto. Verranno effettuati anche test di resistenza e deformazione in laboratorio, che consistono nell'applicare forze adeguate sui campioni di materiale fino a che si spezzino, e studiare come si deformano se sottoposti a calore molto forte e quali forze sopportano.
«Ma noi pensiamo che non si tratti di materiale molto resistente» aggiunge Ferrer, che sottolinea come, recuperando questo materiale, i suoi ricercatori abbiano risolto un problema apparentemente insolubile. Infatti era stato ricoperto da altro materiale proveniente da successive eruzioni, fondamentalmente colate di basalto con spessore di centinaia di metri, appunto.


SANE ABITUDINI DI VITA? A FUERTEVENTURA S'IMPARANO GIA' DA BAMBINI


Il Consiglio di Sanità del Governo di Canarias, attraverso la Direzione Area di Salute di Fuerteventura, ha organizzato per i giorni 6, 7 e 8 aprile la Mostra insulare della Salute 2010 allo scopo di sensibilizzare gli alunni delle scuole dell'isola sull'importanza di adottare fin da giovanissimi abitudini di vita sane.
L'iniziativa, che si svolge nelle strutture del Mercato insulare di Puerto del Rosario, ha come obiettivi promuovere la salute tra i circa 1300 bambini e bambine del quarto livello di Educazione primaria, che così potranno acquisire sane abitudini e valorizzarle come elementi di base di qualità della vita. Altri scopi della mostra sono stabilire collegamenti tra la promozione e l'educazione alla salute e i diritti dei bambini e delle bambine, in particolare con il diritto all'educazione in condizioni di parità e, infine, celebrare la Giornata mondiale della Salute.
La mostra è interattiva e ogni classe di alunni può disporre di circa mezz'ora per approfondire il messaggio di salute che ciascun servizio intende trasmettere. Ogni giorno la mostra è visitata in media da 25 gruppi di bambini, che possono partecipare ai vari laboratori accompagnati dai propri insegnanti.
Per rimanere in tema, a mezzogiorno viene loro proposta una colazione a base di ingredienti sani come latte con gofio e/o cacao, frutta, succhi di frutta, yogurt e acqua.

sabato 3 aprile 2010

A LAS PALMAS ANCHE I BAMBINI SOSTENGONO LA CANDIDATURA DELLA LORO CITTA' A CAPITALE CULTURALE EUROPEA 2016


Nei giorni scorsi, bambini e adulti di Las Palmas de Gran Canaria sono stati invitati a unirsi attivamente alla scommessa per fare della loro città la Capitale culturale europea del 2016, con un programma di attività che ha fatto e farà della spiaggia di Las Canteras un originale supporto della promozione di tale candidatura.
All'iniziativa hanno partecipato un centinaio di bambini dai 9 ai 1 anni che, arrivati da quattro scuole della capitale, hanno dato forma alle proprie idee su questo tema realizzando sculture di sabbia con scritte a grandi caratteri. Muniti di pale, secchielli e rastrelli, si sono impegnati con entusiasmo allo scopo di collaborare con l'iniziativa del Comune, che ha deciso di presentarsi alla gara per la dichiarazione di Capitale culturale per il 2016.
All'esposizione delle sculture di sabbia così realizzate, durate per tutto lo scorso fine settimana, sono seguite altre iniziative, tra cui giochi, balli e un concerto.
«Il fine di iniziative come questa è ricercare la maggiore implicazione possibile da parte di ciascun cittadino di Las Palmas in questo progetto che, se si realizzerà, porterà benefici per tutti, non solo a livello economico ma anche riguardo all'aspetto culturale e sociale» ha spiegato il direttore dell'Ufficio della candidatura Jorge Betancor.
(foto da laprovincia.es)

venerdì 2 aprile 2010

QUESTO WEEEK END, VISITE GRATIS AL MUSEO DI GALDAR E ALLA “CUEVA PINTADA”


Il Museo y Parque arqueologico de la Cueva Pintada (la grotta dipinta), nel comune di Gàldar (Gran Canaria), celebra un nuovo week end di libero accesso, così da permettere ai cittadini di usufruire gratuitamente di uno dei luoghi più importanti e affascinanti delle Canarie. L'entrata libera questa volta coincide con le vacanze della Settimana Santa, per cui si prevede un nutrito afflusso di persone intenzionate a trascorrere una giornata di cultura all'interno del Museo.
Sabato 3 e domenica 4 aprile, infatti, tutti i cittadini che intendono recarsi presso il Museo gestito dall'Assessorato per la Cultura e il Patrimonio storico-culturale del Consiglio di Gran Canaria, potranno scegliere tra un percorso guidato o la visita libera alla scoperta dei segreti della Agàldar degli antichi abitanti canari.
Per motivi di precauzione nella conservazione delle vestigia archeologiche, non saranno però distribuiti più di 500 tichet per ciascuno dei due giorni. Questa è una delle misure adottate dal Centro per incrementare l'interesse della popolazione locale nei confronti del museo.
Il Museo y Parque arqueologico de la Cueva Pintada è uno dei giacimenti archeologici più spettacolari di tutta la Spagna e, senza alcun dubbio, la struttura museale di questo tipo più importante delle Canarie.
Attraverso la propria Cueva Pintada e i resti di più di cinquanta case dell'antico borgo di Agaldar, il museo, che occupa una superficie di oltre 5 mila metri quadrati, offre la possibilità di compiere un interessante itinerario attraverso la realtà preispanica di Gran Canaria.
Una curata selezione di pezzi esposti e mezzi audiovisivi di ultima generazione completano l'offerta di un centro che offre la possibilità di conoscere in modo piacevole, ma rigoroso, differenti aspetti della vita quotidiana e delle relazioni sociali e politiche dei primi abitanti dell'isola.

IDEE PER UN SOGGIORNO DURANTE LA SETTIMANA SANTA (2)


Da Telde a Maspalomas (Gran Canaria)
A solo 10 km da Las Palmas si trova Tede. In questa città, che insieme con Galdar fu una delle località scelte dagli antichi aborgeni (los Guanches) in cui insediarsi, troviamo il quartiere di San Francisco, in cui si elevano grandi abitazioni dal tipico stile canario, con i bellissimi balconi in legno. Conviene poi spostarsi a Valsequillo, una località in montagna, per passeggiare nel quartiere di Tenteniguada, che si estende all'ombra del Roque del Saucillo. Nella non lontana Ingenio, è d'obbligo una puntatina al Museo de Piedra e, in Aguimes, al Palacio Episcopal.
Tra queste due ultime località si apre il barranco di Guayadeque, con rosticcerie e ristoranti-grotte, mentre nelle vicinanze si trova il giacimento archeologico di Cuatro Puertas.
Seguendo verso il Sud si giunge a Maspalomas, località turistica con una spiaggia stupenda coronata da un piccolo deserto di sabbia con le tipiche dune, e dotata di campi da golf e di tutte le strutture ideali per la pratica degli sport nautici.
Info: www.turismograncanaria.com o Patronato de Turismo de Gran Canaria, tel. 0034 928 219600.

Nord, Centro e Sud di Tenerife
A Tenerife, l'itineriario più usuale per visitare l'isola passa quasi sempre per il vulcano Teide, e per il Sud a partire da Vilaflor in direzione Nord, dall'autostrada per prendere la strada de La Esperanza oppure attraverso La Orotava. In questa ultima salita si trova una particolare struttura che ospita una piccolo parco con una varietà di uccelli (si può visitare fino alle 15).
Il corvo Manolo, per esempio, parla ai turisti per chiedere loro del cibo.
Seguendo la strada fino alla cima, in una delle curve appare il maestoso Teide, quasi sempre con la neve sulla vetta e inserito un cielo terso, proprio come in una cartolina. Una volta qui, il rituale è questo: sedersi a qualche bar di El Portillo per gustare qualcosa di caldo, puntatina al centro Visitatori, salita alla vetta mediante la teleferica, passeggiata con foto a Los Roques de Garcia, rinfresco sotto i raggi del sole sulla terrazza del Parador Nacional (che ospita un altro piccolo Centro visitatori) e infine ritorno alla capitale attraverso Los Gigantes.
Info: www.cabtfe.com o Patronato de Turismo de Tenerife, tel. 0034 922 239584.

Passeggiata nella storia (a La Palma)
A Santa Cruz de La Palma c'è molto da visitare e davvero la prossima estate in questo luogo si potranno trascorrere momenti molto particolari. Qui (come anche nell'isola di El Hierro) ogni anno si tiene una grande festa, la Bajada de la Virgen, cui partecipano migliaia di persone provenienti da tutto l'arcipelago (info attraverso i siti di entrambe le isole).
Tuttavia, in questa occasione, possiamo cominciare con il Municipio, l'edificio più importante di La Palma, fatto costruire nel 1559 da re Felipe II, la cui immagine appare sulla facciata e che concesse importanti benefici economici per il suo completamento. Possiamo poi visitare la chiese di El Salvador e la Plaza de España, costruita nel 1588; la Casa Salazar, della prima metà del secolo XVII; la Calle Real, arteria principale della città, lungo il cui percorso sorgono molti negozi, bar, uffici ed edifici nobili di ogni stile architettonico. Inoltre bisogna visitare i Balconi de la Avenida Maritima, il castello di Santa Catalina, la Cosmologica, le chiese de La Incarnacion, di San Francisco e di santo Domingo, oltre che il Convento de la Inmaculada Concepcion.
Info: www.lapalmaturismo.com o Patronato de Turismo de La Palma, tel. 0034 922423340.

Paesi d'incanto (El Hierro)
Sabinosa è il nucleo di popolazione più occidentale dell'isola di El Hierro e una delle nostre proposte per farle visita. Appartiene al Comune di Frontera e dista 10 km dal paese più vicino. È incastonato in un versante orientato verso il mare e tra i barranchi di La Montaña, El Jable e La Gotera. Le sue vie sono strette e in pendenza a causa dell'aspra orografia del terreno. La sua vicinanza al mare lo ha fatto diventare un paese di pescatori, anche se le sua attività principalisono l'allevamento e l'agricoltura (molto apprezzato è il vino di Las Vetas).
Qui è conservato un fantastico cammino che collega Sabinosa con La Dehesa, fino al santuario di Nuestra Señora de los Reyes, dove sono soliti recarsi i pellegrini nella tradizionale Fiesta de las Faroles, ogni 24 settembre. Gli abitanti di El Hierro, fedeli e devoti all'immagine de Los Reyes, camminano per questo frondoso sentiero per tener fede delle loro promesse alla Vergine.
Info: www.el-hierro.org o Patronato de Turismo de El Hierro, tel. 0024 922 550302.

Tra orti e palmizi (La Gomera)
Sull'isola de La Gomera, Valle del Gran Rey è la destinazione proposta per una passeggiata indimenticabile. Qui la gente vive sui fianchi del barranco tra piccoli orti e palmizi che formano un paesaggio unico. I suoi rilievi aspri hanno condizionato le comunicazioni fio a tempi relativamente recenti, quando esistevano solo cammini ripidi e serpeggianti, che adesso rappresenteno un autentico patrimonio per i sentieristi.
Le condizioni climatiche dell'isola e le sue spiagge (La Playa, la playa de Argaga e così via) hanno contribuito a sviluppare il turismo, anche nella sua parte interna, nelle case abbandonate in seguito all'esodo rurale. In diversi luoghi il comune di Valle Gran Rey conserva abbondanti vestigia del suo passato preispanico.
Nell'epoca successiva, si distinguono numerose frazioni come Arure, l'eremo di San Nicolas de Tolentino (la sua struttura originale risale al 1515, ma è stato recentemente ristrutturato), e l'eremo de la Adoracion de los Reyes (anche questo edificato nel 1515 e modificato all'inizio del 1900, conserva la piccola vasca per l'acqua benedetta e una pala d'altare originali).
Info: www.gomera-island.com o Patronato de Turismo de La Gomera, tel. 0034 922140147.

Lanzarote Riserva della Biosfera, Furteventura con la sue spiagge esotiche, Gran Canaria continente in miniatura… Ogni periodo dell'anno è buono per visitare l'arcipelago, basta solo scegliere l'itinerario ideale per ciascuno tra le mille proposte possibili, visitando spiagge paradisiache, paesaggi vulcanici, cime innevate, boschi frondosi o dune desertiche.
Ciascuna delle sette isole dell'arcipelago canario racchiude un mondo da scoprire in ogni suo angolo, passando dai paesaggi verdi di quelle occidentali a quello desertico delle orientali.
(libera traduzione da laprovincia.es, foto dell'isola di El Hierro)

A GRAN CANARIA, IN MIGLIAIA SULLE VETTE PER LE GRIGLIATE DELLA SETTIMANA SANTA


Amanti delle feste e del buon vivere. Una definizione che agli abitanti delle Canarie (e in particolare di Gran Canaria, di cui parliamo) calza a pennello. Ed è così che i giorni di festa della Settimana Santa si trasformano in un'occasione unica per riunirsi, mangiare i buoni prodotti locali e brindare con del rum o della Malvasia. Soprattutto per i giovani grancanari, per i quali la parola d'ordine è: “appuntamento nelle pinete delle vette più alte”.
In questi giorni, i luoghi magici racchiusi tra le montagne e i cañon di Gran Canaria si riempiono di gruppi (parlo di migliaia di persone) che giungono fin qui in caravan, montano tende o prendono d'assalto gli agriturismo, e vivono all'aria aperta, organizzando ricchissimi barbecue. Ed è così che per le vallate si spande un invitante profumo di chuletas allo spiedo che proviene da grigliate organizzate davanti ai parcheggi di caravan o alle tende.
L'afflusso è cominciato già mercoledì e giovedì, di buon mattino, grazie anche al sole che splendeva in un cielo azzurrissimo.
«Però il maggior numero di persone è previsto per oggi, venerdì» dice Diego Sarmiento Lopez, che da vent'anni gestisce un chiosco di alimentari all'incrocio sulla strada che conduce a Los Pechos.
Dalla mattina presto Diego non ha smesso di vendere ogni tipo di prodotti canari: marzapane, dolci alle mandorle, castagne, pane all'uovo, chorizo di Teror, formaggi di capra e pecora, rum…
«È assolutamente necessario mantenere in vita questi baracchini, così pittoreschi e tipici delle Canarie» dice Roque Gutierrez Rodriguez, mentre addenta un pezzo di profumatissimo formaggio.
Intanto i fratelli Antonio e Juan Peña si riparano dal sole cocente sotto il tendone del chiosco, prima di affrontare la salita di Los Manantiales, nella zona tra San Mateo e Tejeda.
Tutti insieme, in un'improvvisata discussione riconoscono che mancano zone in cui i giovani possano accamparsi. Infatti, a poche centinaia metri da qui, nel Corral de os Juncos e nei Llanos de la Pez, è riunita buona parte del 4 mila campisti che affollano le poche zone abilitate dalle autorità per questo scopo.
«Il frescolino della sera è vita, muchacho» commenta Javier Peña, un caravanista che sta guadagnando l'entrata di Los Juncos insieme ad altri appassionati della campagna.
«È la cosa migliore per riposare e dimenticare Rajoy, Zapatero e la crisi» aggiunge il suo amico Carmelo.
Sono qui con le rispettive famiglie, ciascuno con una legione di nipoti che giocano alle carte o montano in bicicletta. Accanto alla caravan è pronto il necessario per preparare il sancocho, il brodo di cilantro, la pella de gofio. Non mancherà, alla fine, l'irrinunciabile bicchierino di rum.
(foto da laprovincia.es)