venerdì 31 dicembre 2010

A NATALE, UN OSSERVATORIO DI GRAN CANARIA HA CAPTATO LO SPETTACOLO OFFERTO DAL SOLE


Lo scorso giorno di Natale, il Sole ha offerto un interessante spettacolo durato quasi un'ora. Durante questo periodo di tempo, infatti, ha mostrato un'imponente protuberanza eruttiva intorno alla sua superficie, una delle esplosioni di maggiore ampiezza registrata sulla nostra stella nell'ultimo anno. È stata captata da Francisco A. Rodriguez dall'Observatorio Montaña Cabrera, situato nella Vega de San Mateo, Gran Canaria, attraverso il telescopio Solar avanzado, installato in questo punto permanente di osservazione astronomica posto nel centro dell'isola (AstroEduca.com).
Le protuberanze solari sono enormi getti di gas incandescenti espulsi dalla superficie solare, che si estendono per molti migliaia di chilometri.
(nella foto, una delle immagini captate dall'Observatorio Montaña Cabrera di Gran Canaria, in cui si vedono chiaramente le recenti esplosioni gassose provenienti dalla superficie solare)

PER UNA RAGAZZA DOMINICANA, PARTO TRA LE NUVOLE, IN ELICOTTERO SOPRA FUERTEVENTURA


Naiyebe Manón, una ragazza dominicana ventiduenne che vive a Fuerteventura, mai avrebbe potuto immaginare che il suo terzo figlio sarebbe nato tra le nuvole. Infatti ha dato alla luce felicemente un bimbo la notte del 25 dicembre scorso mentre veniva trasportata con un elicottero del Servicio canario de urgencias (SUC) dall'eliporto di Morro Jable all'Hospital general Virgen de la Peña, a Puerto del Rosario. Quando l'aeromobile sorvolava la costa di Gran Tarajal, è nato il piccolo Randolf Alexander, dopo soli otto mesi di gestazione e con un peso di 2,900 kg. L'incaricato della sua ssistenza sanitaria è stato il medico Victor Gómez, un veterano del SUC con i suoi dieci anni di servizio, cinque dei quali spesi sugli elicotteri.
«Non mi sono accorta di niente a causa del dolore intenso che provavo» spiega ora la giovane dominicana. «E a causa del forte rumore dell'elicottero, non ho sentito neppure il bambino piangere. Ma ero anche tanto debole per il sangue perso in precedenza e per lo sforzo fatto per espellere il mio bimbo. Poi, quando me lo hanno messo sopra, è stato un momento davvero emozionante».
Naiyebe è arrivata a Fuerteventura da Pozuelo de Alarcón, in provincia di Madrid, lo scorso agosto, al quarto mese di gravidanza dopo essersi separata dal compagno. Quindi completamente sola, in compagnia soltanto del piccolo che portava in grembo, mentre i suoi due figli maggiori Aiderson e Melany, frutto di una precedente relazione, sono rimasti con il padre a Madrid. A Fuerteventura, all'inizio Naiyebe è stata accolta da un'amica nella zona turistica di Morro Jable, ma ben presto se ne è andata da quella casa per un'incompatibilità con l'ospite. Attualmente condivide un appartamento con un'altra amica e connazionale, Saidi Calderón, una persona squisita che l'ha aiutata molto, come Naiyebe tiene a sottolineare.
La gravidanza della ragazza si è svolta nel'assoluta normaità fino alle ultime settimane, quando sono cominciati alcuni disturbi che le hanno fatto pensare all'imminenza del parto e hanno convinto i medici a ricoverarla a Puerto del Rosario per tre giorni, fino al 24 dicembre. Poi, nella notte del 25, l'improvvisa emorragia e il volo in elicottero per il nuovo ricovero urgente.
Naiyebe ha ben chiari quali saranno i padrini del piccolo Randolf, nome che ha scelto in onore del proprio padre.
«Saranno la mia amica Saidi e la persona che dirige la Sanità alle Canarie, e cioè il consigliere Bañolas, perché a loro devo la mia vita e quella del mio bambino» dice Naiyebe. «Ma dico grazie anche a tutti quelli che mi hanno assistito, come il medico, l'infermiere e l'equipaggio dell'elicottero, oltre al personale del Centro de Salud di Morro Jable. Si sono prodigati tantissimo perché tutto andasse bene».
(nella foto da laprovincia.es, Naiyebe Manón, 22 anni, con il piccolo Randolf Alexander, nato la notte del 25 dicembre durante il volo per portare la partoriente in ospedale a Puerto del Rosario)

IL SUD DI GRANCANARIA SI È VESTITO ECCEZIONALMENTE DI VERDE PER LE PIOGGE ABBONDANTI


La pioggia, che in modo del tutto eccezionale ha inzuppato la terra e riempito i bacini artificiali di Gran Canaria nelle scorse settimane, ha trasformato il paesaggio dell'isola. I versanti sud e sud ovest, grandi beneficiati dalle precipitazioni, hanno cambiato letteralmente colore. Le profonde vallate vulcaniche (barrancos), normalmente segnate dall'aridità, si sono coprte di verde offrendo ai visitatori uno spettacolo inconsueto. E ora le riserve d'acqua trattenute dalle dighe basteranno, pare, per i prossimi tre anni. Insomma, il 2010 non poteva accomiatarsi meglio di così.
José Luis Guerra, responsabile del Consiglio insular de Aguas, sottolinea che questo anno idrologico (è iniziato il 1° ottobre scorso e si concluderà il 30 settembre 2011) è, al momento, migliore di quello precedente, e le cifre lo dimostrano: attualmente i bacini artificiali di Gran Canaria hanno più di 37 milioni di metri cubi di acqua immagazzinata. Soltanto Soria, il maggior bacino dell'isola, accumula 11,6 milioni di metri cubi (più che La Cueva de las Niñas e Chira messe assieme quando sono piene), con un'altezza di 87,73 metri.
Il massimo storico registrato in questo bacino risale all'anno 1991, con un'altezza di 89,9 metri. Ora, però, le precipitazioni sembrano essersi allontanate e non sono più attese in un prossimo futuro.

domenica 26 dicembre 2010

IN UN'ORCHESTRA DI GIOVANI RIVIVE IL TIMPLE, STRUMENTO MUSICALE TRADIZIONALE CANARIO



I canari lo chiamano timple ed è simile all'ukulele dei polinesiani: una chitarra dalle dimensioni ridotte e suoni più acuti di quelli prodotti dalla chitarra universalmente conosciuta, vista la minore lunghezza e il più piccolo diametro delle corde. Alle Canarie è un simbolo di prima grandezza della cultura popolare, che adesso anche i giovani cercano di tenere vivo. Infatti è nata un'orchestra giovanile che del timple ha fatto lo strumento principale. Si esibisce in tutte le isole e locali e teatri fanno a ruba per accappararsela. Nei giorni scorsi l'orchestra, che si chiama“Timpluras” ed è diretta dal maestro Benito Cabrera, si è esibita con grande successo nel centro Cultural Martín Arvelo de El Pinar, sull'isola di El Hierro, in un repertorio molto particolare, che spazia tra musica da camera e tendenzepiù moderne, come il jazz.
I giovani che ne fanno parte sono Yone Rodríguez (di Gran Canaria), Israel Espino, Francisco Yanes, Tomas Miguel Fariña, José Alberto Delgado e Eutimio Álvarez (di Tenerife), e infine Víctor Estárico (di Fuerteventura). Nel concerto di El Hierro, poi, i sette giovani timplisti sono stati accompagnati da un gruppo musicale formato da Ykay Ledezma (chitarra), Sergio García (percussioni), Guillermo Chávez (basso) e Jeremías Martín (piano e fisarmonica).
La loro esibizione è stata accompagnata in scena con proiezioni audiovisive che si rifanno a un'idea di tradizione e modernità, basate su immagini sonore che combinano tra loro graffiti preispanici con visioni del grande telescopio astronomico di La Palma.
(nelle foto, un'immagine del timple e un concerto dell'orchestra “Timpluras”)

IN TUTTE LE CANARIE, NATALE AL CALDO E SOTTO IL SOLE


Mentre l'Europa è stretta nella morsa del gelo e in Spagna è stato lanciato l'allarme per un nuovo ribasso delle temperature, alle Canarie si è celebrato un luminosissimo Natale, illuminato da un sole splendente che ha portato il termometro a raggiungere i 28 gradi, come è avvenuto per esempio al sud di Gran Canaria. Qui, sulla spiaggia delle dune, a Maspalomas, c'erano migliaia di persone a godersi questo sole, e parecchie in acqua a sfidare le onde, per la verità un po' irruente. In costume o nudi, come è concesso rimanere qui, tutti hanno cercato di dare un altro piccolo contributo al raggiungimento di un'abbronzatura perfetta.
Ma anche al nord, dove sorge la capitale Las Palmas de Gran Canaria , non è andata peggio: sulla spiaggia de Las Canteras (nella foto) gremita di cittadini e turisti, e dove molti hanno fatto il bagno, si sono superati abbondantemente i 24 gradi. E grazie all'atmosfera tersa come non mai e a questo meraviglioso sole, dalla spiaggia si poteva godere lo spettacolo unico della vicina Tenerife e del suo vulcano Teide, con la cima leggermente spruzzata di neve.
Miracolo di questo piccolo angolo africano, di queste isole che fin dall'antichità sono state definite “fortunate”.

sabato 25 dicembre 2010

A FUERTEVENTURA, IN UN CORCORSO TRA 50 RISTORANTI VINCE LA TAPAS "ECLIPSE” DE “LA LUNA” DI CORRALEJO



Alle Canarie si fa solo cucina internazionale, o meglio si preparano solo incredibili pastrocchi per accontentare un po' tutti i gusti, e soprattutto quelli dei tedeschi o degli inglesi, che, si sa, a tavola mettono insieme gusti davvero inconciliabili per i normali palati italiani? Per fortuna non è proprio così. Ci sono ristoranti sparsi qua e là per le isole dell'arcipelago dove si possono assaporare i piatti tipici canari e anche quelli andalusi, galiziani, catalani e così via. Per questo viene spontaneo salutare con entusisamo e gratitudine l'istituzione di un concorso gastronomico riservato ai piatti tipici locali indetto a Fuerteventura, al quale hanno partecipato 50 ristoranti situati su tutto il territorio di questa isola incredibilmente bella, da nord a sud. Le celebri tapas, con abbinamenti fantasiosi che hanno coinvolto tutti gli ingredienti tipici della cucina locale, dal formaggio contadino fino al mojo verde o rosso, l'hanno fatta da padrone.
Il primo premio del concorso è stato vinto dal piatto “Eclipse” preparato da Pedro Antonio Martín Hernández del ristorante La Luna di Corralejo. Al secondo posto si è classificato il ristorante Casa Marcos, di Villaverde, e al terzo il Terraza del Muelle, di Puerto del Rosario, capitale di Fuerteventura.
Nella categoria “Menos de 40 euros”, poi, ha vinto il ristorante Pájara dell'Hotel R2 Río Calma.
Della stessa località è il ristorante che si è distinto nella categoria del menù a “Menos de 20 euros”, e cioè Mirador de Sotavento, precisamente di La Pared.
I tre migliori classificati in ciascuna delle tre categorie potranno disporre di uno spazio di tutto rilievo nella Guida gastronomica “Sabores de Fuerteventura”, nella quale verranno pubblicate le ricette dei vari concorrenti.
(nelle foto, un'immagine della spiaggia di Corralejo a Fuerteventura, località nella quale è stituato il ristorante La Luna, vincitore del concorso, e una di piatti con tipiche tapas spagnole)

lunedì 20 dicembre 2010

Il 21 DICEMBRE, ECLISSE LUNARE: L'OMBRA DEL TEIDE SI PROIETTERÀ NELL'ATMOSFERA IN DIREZIONE DELLA LUNA



Per tutti gli appassionati di astronomia e non solo, appuntamento per la mattina del 21 dicembre alle 7,40 locali (8,40 per la penisola iberica e l'Italia) nel Parque Nacional del Teide, a Tenerife. Se, come si spera, le condizioni atmosferiche lo permetteranno, da qui (e anche a distanza via internet, in diretta) sarà visibile uno spettacolo memorabile e raro: l'ombra dell'altissimo vulcano (3.718 m sul livello del mare, circa 7.000 sopra la piattaforma oceanica, il terzo tra i più grandi vulcani del mondo) che sorge sull'isola dell'arcipelago canario sarà visibile, in un allineamento quasi perfetto, nell'atmosfera terrestre in direzione della Luna durante l'eclisse lunare che si verificherà appunto, all'ora indicata, in concomitanza con il solstizio d'inverno.
L'eclisse di Luna (piena), si sa, si verifica nel momento in cui la Terra si interpone tra il Sole e la Luna, quando l'ombra del nostro pianeta va a oscurare a poco a poco il nostro satellite, in modo più o meno completo a seconda del punto di osservazione dalla Terra. In realtà, però, anche se l'eclisse è totale, la Luna non scompare del tutto poiché i raggi del Sole, riflessi dall'atmosfera terrestre, possono raggiungere e illuminare la superficie lunare che è comunque visibile dalla terra con tonalità rossastre.
Per tutti coloro che non potranno intervenire per ammirare questo spettacolo dalle falde del Teide, l'Instituto de Astrofisica de Canarias, in collaborazione con la Asociación cientifico cultural Shelios e il gruppo Ciclope della Universidad Politécnica de Madrid, ha organizzato la ritrasmissione dell'avvenimento direttamente dal Parque Nacional del Teide, mediante il sito www.eclipsesolar.es

giovedì 16 dicembre 2010

A NORD EST DI GRAN CANARIA UN NUOVO HOTEL DALL'ARCHITETTURA SOSTENIBIE


Nell'ambito delle grandi strutture alberghiere di Gran Canaria, El Roca Negra Hotel&Spa, un 4 stelle di lusso inaugurato quest'anno, sorge in un punto unico e originale, La Villa Marinera de AgaetE, nella zona Nord est dell'isola. È stato costruito con una concezione architettonica sostenibile, che ne ha favorito l'integrazione con la bellissima scogliera sul mare e in modo tale che i suoi ospiti possano ammirare uno dei tramonti più belli del mondo, dato che le sue 87 stanze hanno tutte terrazza privata e vista sul mare.
Di 35 m2 ciascuna, le stanze sono abbellite con oggetti di alto design e arredamento made in Italy. E, con la vista che offrono, rappresentano per chi ci abita per una vacanza un'esperienza indimenticabile.
Nella Ossidiana Spa, uno dei centri benessere più moderni delle Canarie, è possibile approfittare di un circuito completo di due ore e mezza, che comprende più di trenta trattamenti per il corpo diversi.
La struttura dispone anche di due ristoranti: La Caleta, con cucina italiana autentica (non incluso nella mezza pensione) e Le Rubinie, presso il quale lo chef esecutivo rinnova periodicamente e completamente la carta.
Le piscine sono climatizzate e salinizzate e, accanto a esse, sono situati il Pool Bar, dove è possibile rinfrescarsi con ottime bevande e rilassarsi con musica chill out, e inoltre la passeggiata che conduce fino alle piscine naturali di Agaete.
Una vacanza al Roca Negra Hotel&Spa è, dunque, quanto di più benefico esista per il corpo e per lo spirito e, nello stesso tempo, un'occasione unica per conoscere il meraviglioso clima di Gran Canaria e le sua straordinaria natura.

IMPORTANTE SCOPERTA A LAS PALMAS: DA UNA PROTEINA “SPIA” LA STRATEGIA PER COMBATTERE IL TUMORE DELL'UTERO


C'è un'importante novità nella lotta contro il tumore della cervice uterina ed è stata presentata nei giorni scorsi presso la sede dell'Hospital Universitario de Gran Canaria Doctor Negrin, a Las Palmas. Uno studio durato quattro anni ha fornito dati molto interessanti riguardo a una proteina, chiamata MVP, la cui maggiore o minore presenza nell'organismo consente di prevedere o escludere la possibilità di recidiva del tumore e, di conseguenza, attuare un trattamento antitumorale più mirato ed efficace.
Lo studio, chiamato "Ruolo della proteina MVP nella riparazione del DNA, la progressione tumorale e l'ipossia nel carcinoma cervicale: impatto pronostico”, è stato svolto dal farmacologo Fausto Goes Fontes Nieto, del Servizio di Oncologia radioterapica del Negrin, e diretta, all'interno del Dipartimento di Scienze cliniche dell'Università di Las Palmas de Gran Canaria, dai dottori Pedro Lara, Marta Lloret e Luis Alberto Henriquez.
«Questo studio rappresenta un passo avanti rispetto a ciò che è stato pubblicato finora su riviste scientifiche internazionali e ci indica che le pazienti colpite da tumore alla cervice con livelli ritenuti normali della proteina MVP hanno un'aspettativa di sopravvivenza eccellente» afferma il dottor Lara nel sottolineare i progressi già ottenuti nelle terapie di questo tipo di tumore mediante trattamenti più mirati proprio grazie a questa nuova scoperta. «Poter classificare bene ogni paziente in base al test della proteina MVP ci consente di scegliere il trattamento individuale più adeguato e di conseguenza meno tossico».
E non è tutto: l'importante scoperta, infatti, apre la porta alla creazione di nuovi farmaci in grado di bloccare l'azione di questa proteina in quelle pazienti che ne fanno registrare alti livelli nel sangue.
(nella foto, immagine di proteine presenti in indagini svolte su pazienti oncologiche)

venerdì 10 dicembre 2010

IN VACANZA A GRAN CANARIA? APPROFITTANE PER “FARE UN TAGLIANDO“ A CORPO E PSICHE

La vacanza è ovviamente un momento per riscoprire la propria voglia di lasciarsi andare, di spezzare le catene del tempo, ma anche di riscoprire il proprio lato ludico e, perché no?, la voglia di fare nuovi incontri e di ravvivare la passione. Ma un modo intelligente di trascorrere la vacanza è anche quella di "fare un tagliando" al proprio benessere psicofisico. Chi nelle prossime settimane ha programmato di tuffarsi nell'elettrizzante atmosfera di Gran Canaria e della sua intensa movida potrebbe, per esempio, trovare un po' di tempo per rimettere a posto alcuni aspetti della propria vita che non lo soddisfano pienamente. Ecco due ottime idee.
• La tua sessualità è un po' stanca, hai perso un po' della tua innata passione, hai qualche problemino fisico a questo livello? Qui a Gran Canaria c'è la possibilità di affidarsi ai consigli e agli insegnamenti di un giovanottone tedesco molto originale, simpatico e soprattutto preparato nell'ambito del Gay Tantra (è un certified trainer), di nome Alexander. Che cos'è il Gay Tantra che Alexander professa? È semplicemente un ramo del Tantra, l'antica disciplina indiana che si prefigge di scoprire la spiritualità attraverso la sessualità, e si occupa in modo specifico della salute e dell'equilibrio sessuale del maschio (gay, ma non solo).
Esercizi a base di contrazioni muscolari e speciali automassaggi locali, e molto altro ancora: ecco che cosa insegna Alexander, per consentire a chiunque, anche alle persone over 60 cui dedica un corso speciale, una maggiore efficienza degli organi genitali maschili, con un effetto benefico anti-aging che si ripercuote sulla salute in generale grazie all'aumentata secrezione di testosterone che i suoi esercizi consentono.
Per contattare Alexander a Playa del Ingles, chiamalo sul suo cellulare: (0034) 627 313508. Oltre al tedesco, parla anche italiano, francese e inglese.
Oppure scrivigli alla sua mail: ghtrain@web.de
• Se invece lamenti qualche disagio a livello affettivo-spirituale e ti senti eternamente stressato, irritabile, insoddisfatto, fuori ruolo o addirittura infelice, puoi trovare un valido coach in Danhur (in sanscrito “arco”, nel seno che ama “proiettare” chi gli chiede consiglio verso la “verità” e l'equilibrio), un italiano molto dolce, disponibile, una specie di fratello maggiore (o amico più grande) comprensivo, oltre che competente, in grado di darti una mano a riprenderti il controllo su te stesso. Rilassamento profondo, meditazione tantrica, diagnosi e ribilanciamento dei chakras, volendo anche mediante il Therapeutic Touch (un massaggio molto dolce che si avvale di olii essenziali mistici) eseguito direttamente nella tua camera di hotel, e tanto altro ancora: ecco che cosa può offrirti Danhur, diplomato tra l'altro come istruttore di Yoga presso l'Istituto Yoga di Carlo Patrian a Milano, come operatore ayurvedico presso il centro Joity di Genova e come operatore del massaggio antistress presso la scuola del dottor Giovanni Leanti La Rosa, sempre a Milano. Infine, Danhur, con alcuni suoi collaboratori, può fare da coach a chi arriva a Gran Canaria per la prima volta per una consulenza a 360 gradi su visite guidate, escursioni, acquisti (perché no?, anche di una casa, per chi, come è già avvenuto a molte persone, s'innamora a prima vista di Gran Canaria e del suo stile di vita!). Il tutto, in modo molto
professionale e con estrema cortesia.
Per contattare Danhur, chiamalo sul suo cellulare: (0034) 662 540902. Parla italiano, spagnolo e francese. Oppure scrivigli presso l'indirizzo e-mail: emidep.can@gmail.com
E, allora, buona vacanza a tutti a Gran Canaria!

giovedì 9 dicembre 2010

TIFOSI IN FESTA A LAS PALMAS: IL LORO IDOLO VITOLO È STATO OPERATO CON SUCCESSO ED È ARRIVATA LA COPPA DEL MONDO


Dopo i giorni
di appren-
sione, final-
mente
i tifosi
della squa-
dra calcistica Unión Deportiva Las Palmas de Gran Canaria tirano un sospiro di sollievo. L'intervento chirurgico cui Victor Machín (Vítolo), uno dei loro idoli, si è sottoposto nei giorni scorsi a Barcellona per riparare la lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio destro è riuscito perfettamente. Dopo l'operazione il giocatore, che è stato operato dal dottor Cugat nella clinica Quirón del capoluogo catalano, si è mostrato sereno e determinato a riprendere nel più breve possibile il suo posto nella squadra grancanaria, anche se si prevede che la riabilitazione e il recupero saranno un po' lunghi.
Ma per i tifosi del calcio grancanari c'è un'altra bella notizia. È arrivata sulla loro isola la Coppa del mondo conquistata dalla Selección Nacional Española in Sudafrica. Dopo essere stata mostrata ai bambini ricoverati all'Hospital materno infantil di Las Palmas e ai detenuti della prigione di Salto del Negro, per alcuni giorni rimarrà esposta nella sede della Federación interinsular de Fútbol di Las Palmas, per poi riprendere il suo cammino verso le altre isole dell'arcipelago, in modo tale che sia visibile per il maggior numero di tifosi canari.
(nella foto in alto da laprovincia.es, il giocatore Victor Machín (Vítolo) dopo l'intervento al ginocchio destro; nell'altra foto da canarias7.es, un gruppo di tifosi di Las Palmas attornia la Coppa del Mondo vinta in Sudafrica dalla Selección Nacional Española)

domenica 5 dicembre 2010

LA CELEBRE SCRITTRICE LUCÍA EXTEBARRÍA STREGATA DA FUERTEVENTURA


Le streghe di Tindaya, la luce di Mafasca, le case incantate, i drammatici paesaggi di Jandia e la magia che, secondo lei, aleggia sull'isola sono stati le caratteristiche più attraenti diFuerteventura colte da Lucía Extebarría, tanto da farne lo scenario (assieme a Tenerife e Londra) del suo prossimo romanzo, Lo verdadero es un elemento de lo falso (Il vero è un elemento del falso). In particolare la spiaggia di Cofete è il maestoso paesaggio in cui poter riscoprire se stessi. E tutto attorno un'atmosfera esoterica, ideale per i membri di una setta segreta alle prese con i loro misteriosi rituali.
Lucía Extebarría, si sa, è una scrittrice scomoda, che sviscera a fondo e in modo anticonvenzionale i problemi sociali e individuali, attenta in particolare alla condizione femminile e alle storie di giovani vite allo sbaraglio, alle prese con amori impossibili o con esperienze off limits (basti ricordare i suoi celebri romanzi Amore, Prozac e altre curiosità, Di tutte le cose visibili e invisibili, Noi che non siamo come le altre).
Proprio recentemente Extebarría, che da tempo è affascinata dalle bellezze misteriose di Fuerteventura, è riuscita a realizzare uno dei suoi sogni: salire fino alla cima della montagna sacra di Tindaya e ammirarne le incisioni rupestri. Lo desiderava fin dal momento in cui ha conosciuto la storia dei mahos e dei loro rituali magici.
«Voglio vivere quella stessa esperienza spirituale, credo davvero che si tratti di una montagna magica» spiegava, mentre guarda attonita il lungo percorso che le restava da compiere per arrivare sulla vetta. «Ci sono incisioni nella roccia scolpite migliaia di anni fa dagli antichi abitanti dell'isola e sono certa che mi trasmetteranno molto».
Extebarría è tornata a Fuerteventura per percorrerla ancora una volta da nord a sud. Ha voluto rivedere quei luoghi che l'hanno ispirata per la scrittura del suo romanzo.
«Mi ha sempre sorpreso la varietà dei paesaggi dell'isola» afferma la scrittrice, che non vuole rivelare nei dettagli la trama del nuovo romanzo. «E non escudo che in futuro possa ispirare altri miei lavori».
Riguardo alla situazione della letteratura e dell'arte in generale, Extebarría denuncia un machismo di ritorno. Ha sottolineato, per esempio, come solo tre donne, Maria Zambrano, Dulce Maria Loynaz e Ana Maria Matute abbiano ricevuto il premio Cervantes nel corso della sua storia. E ricorda la drammatica condizione di milioni di donne tuttora sposate per forza, vendute o lapidate per presunti adulteri o mutilate nelle parti genitali. Inoltre critica Zapatero per aver posto fine alla tanto decantata parità tra uomini e donne negli incarichi ministeriali del suo governo.
Infine, la scrittrice madrilena considera che in Spagna sia difficile dire ciò che si pensa, e porta l'esempio della censura che si abbatte su di lei attraverso Facebook. I suoi profili sono eliminati appena creati. Compresi quelli che ha aperto per i personaggi del suo ultimo romanzo, subito eliminati appena immessi in rete per promuoverlo.
Lucía Extebarría è convinta che «stiamo vivendo un'involuzione verso il conservatorismo».
(nelle due foto, un primo piano di Lucía Extebarría e l'arrampicata della scrittrice verso la cima della montagna sacra di Tindaya, quest'ultima da laprovincia.es)


I CALCIATORI DEL LAS PALMAS MODELLI PER UNA CAMPAGNA DI MODA INTIMA


I calciatori della Unión Deportiva Las Palmas Guayre Betancor, Ruymán Hernandez e Victor Machin (Vitolo) sono i protagonisti della campagna pubblicitaria della firma canaria KS, che veste anche tutti gli altri esponenti delle squadra gialla. L'immagine dei tre giocatori spicca nei cartelloni pubblicitari, di dimensioni giganti, distribuiti in tutta la città e dintorni. Dopo un promettente inizio stagione, gli atleti della Unión Deportiva Las Palmas (www.udlaspalmas.es) hanno così accettato di diventare modelli per una campagna che intende lanciare una nuova collezione di moda intima maschile.
Ma non è tutto: nei prossimi giorni l'Unión Deportiva Las Palmas e la Associación de Niños Especiales de Gran Canaria presenteranno il calendario 2010, cui hanno partecipato entrambe.

sabato 4 dicembre 2010

IN UNA VIA DELLA VECCHIA LAS PALMAS ESPOSTE 7 SCULTURE DI AUGUSTE RODIN


In queste settimane che precedono il Natale (e fino al prossimo 16 gennaio), Triana, uno dei quartieri antichi di Las Palmas de Gran Canaria, è un museo a cielo aperto che accoglie 7 tra le più celebri sculture del grande maestro francese Auguste Rodin, esposte in un tratto di poco più di 100 metri della Calle Mayor. Tra le sculture, alcune figure del Monumento ai borghesi di Calais e Il pensatore, giunti qui dal museo parigino dedicato al celebre scultore. Pesano tra 300 e 400 chili ciascuna, tranne Il pensatore, che raggiunge i 700 chili. La mostra è stata organizzata dall'Obra social de La Caixa in collaborazione con l'Ayuntamiento della capitale grancanaria.
Per preservare le opere da eventuali atti vandalici, sono state predisposte speciali misure si sicurezza. Tuttavia il sindaco di las Palmas, Jeronimo Saavedra, raccomanda a tutti senso di rispetto e civiltà per queste opere, esposte nella pubblica via per cercare di abbattere le frontiere tra arte e vita.
(foto da canarias7.es)

venerdì 3 dicembre 2010

LA STRAORDINARIA IMPRESA DI UN INGLESE DI 84 ANNI: TRAVERSERÀ L'ATLANTICO SU UNA ZATTERA DI TUBI


Un inglese di 84 anni, Anthony Smith, accompagnato da altre tre persone, ha in progetto di attraversare l'Oceano Atlantico, dall'isola canaria di La Gomera fino a Eleuthera, nelle Bahamas, a bordo di una zattera costruita con tubi di polietilene fabbricati per la distribuzione dell'acqua.
La partenza della zattera “An-tiki”, attuamente in fase di montaggio nel nuovo porto del municipio gomero di Valle Gran Rey, è prevista per la seconda settimana di gennaio, come ha annunciato Barbara Belt, coordinatrice dell'operazione.
Il tempo previsto per la traversata è di 70 giorni, e in base alle statistiche, la zattera attraverserà l'Atlantico nel periodo dell'anno più calmo per quanto riguarda gli uragani.
Attualmente Smith, esploratore, autore di oltre trenta libri e speaker della BBC, soffre di una lesione a una gamba, conseguenza di un incidente d'auto, e cammina aiutandosi con un bastone, ma questi per lui non rappresenta un problema.
Tra le altre prodezze, l'anziano inglese ha al suo attivo una traversata dell'Africa in mongolfiera ed è stato capitano di una zattera a vapore che ha navigato per mille miglia nel fiume delle Amazzoni.
Dimostrare che persone anziane sono in grado di realizzare progetti considerati rischiosi è una delle ragioni alla base di questo progetto, che però è nato anche con lo scopo di raccogliere denaro per la fondazione WaterAid (www.wateraid.org) e ricordare alla gente che l'acqua pulita (e fresca) è ciò che consente la vita sulla Terra.
Durante la traversata l'inglese e i suoi compagni compiranno infatti studi sul plancton allo scopo di verificare se è stato colpito dal riscaldamento delle acque dell'Oceano, e porranno le basi per futuri studi ed esperimenti.
«Siamo convinti che con l'età porti esperienza, che una spedizione simile non sia un problema, sempre che si minimizzino i rischi, e che le zattere fatte in questo modo siano sicure come qualsiasi altra imbarcazione» spiega Smith.
La sua, larga 6 metri, è costituita da 4 tubi principali in polietilene di 11,5 metri di lunghezza e 715 millimetri di diametro esterno; la coperta è fatta con spesse tavole di legno, legate saldamente ad altri 14 tubi, posti a croce, di 310 millimetri di diametro.
L'imbarcazione dispone anche di una scialuppa di salvataggio con un albero di legno alto 11,5 metri, armato con due vele, e munito di remi. Inoltre dispone di due cabine, una delle quali da utilizzare come soggiorno, cucina e posto di comunicazione via radio e satellite, e l'altra come camera da letto. È attrezzata con telefono via satellite e tre unità GPS. Per generare elettricità, dispone di pannelli solari, un generatore eolico e uno manuale.
7 dei tubi incrociati fungeranno da serbatoi per 2.200 litri di acqua potabile, mentre una superficie posta tra le due cabine avrà la funzione di raccogliere l'acqua piovana.
Infine, a bordo verranno posti anche un impianto desalinizzatore e riserve di cibo calcolato in 2.500 calorie al giorno per persona e giorno, per un totale di 80 giorni.
(nella foto da laprovincia.es, Anthony Smith mentre è intento a controllare il montaggio della sua zattera nel porto di Valle Gran Rey a La Gomera)

martedì 30 novembre 2010

È DI LANZAROTE, SI CHIAMA CARLOS ALBERTO GARCIA E HA 24 ANNI MISTER ESPAÑA 2010





È di Lanzarote,
si chiama Carlos Alberto Garcia
e ha 24 anni il ragazzo che, in rappre-sentanza delle isole Canarie, si è classificato al primo posto al concorso per l'elezione di Mister España 2010, svoltosi nei giorni scorsi a Toledo. Carlos Alberto, 1,90 di altezza, è stato eletto al primo posto tra i 52 candidati aspiranti al titolo di “più bello di Spagna”, provenienti da ogni regione della penisola iberica.
Durante la serata finale del concorso, il nuovo mister España, militare nell'aviazione, si è mostrato molto emozionato, ma alla fine anche molto contento per aver ricevuto il titolo sul quale contava tantissimo, ma che pensava sarebbe rimasto solo un sogno irrealizzabile.
L'esibizione dei concorrenti è cominciata con una coreografia che ha visto protagonisti tutti i 52 aspiranti al titolo, che insieme in seguito hanno sfilato in costume da bagno. Solo al 15 finalisti è toccato infine sfilare in smoking.
Il concorso si è concluso con l'assegnazione del prestigioso titolo di mister España 2010 a Carlos Alberto Garcia con 45 voti. Al secondo posto si è classificato il candidato proveniente da Toledo, David hernandez, di 28 anni, 1,88 di altezza, con 40 voti. Al terzo posto, infine, il rappresentante di Cordoba, Rafael Lopez, di 24 anni, alto 1.85, ha totalizzato 38 voti.
(nella foto in alto a sinistra, Carlos Alberto Garcia tra il secondo e terzo classificato al concorso di Mister España 2010; nelle seguenti foto, altre bellissime immagini di Carlos Alberto).

domenica 28 novembre 2010

A GRAN CANARIA UNO DEI GIARDINI BOTANICI PIÙ IMPORTANTI AL MONDO


Sui terrazzamenti del barranco di Guiniguada, a pochi chilometri da Las Palma de Gran Canaria, si estende un eden di dieci ettari di flora macaronesica. Il giardino botanico “Viera y Clavijo” del Cabildo de Gran Canaria, ideato dal botanico svedese Eric R. Sventenius a partire dal 1952 come chiave di un turismo alternativo, con gli anni è diventato un laboratorio di eccellenza della complessità e abbondanza della flora endemica delle isole del Nord Africa. E per capire quanto sia importante questo laboratorio basti pensare che l'arcipelago canario, pur rappresentando meno dello 0,1 per cento della totalità del territorio spagnolo, tuttavia con il suo totale di circa 2 mila piante endemiche presenta il maggior indice di endemicità rispetto a qualunque area continentale o insulare simile in Europa e il quarto per il Nord Africa.
Tra le sue strutture, un dipartimento di ricerca biomolecolare, un laboratorio di biologia riproduttiva, un importante orto botanico, una banca di semi, un vivaio e uno dei giardini fitologici più importanti del mondo. Ossia tutto ciò che serve alla conservazione e riproduzione della flora endemica, con particolare attenzione per la ricerca riguardo al Dna delle diverse specie e varietà, oltre che agli effetti del cambio climatico.
«Il nostro forzo è quello di mettere a punto una serie di progetti che possano portare avanti il tema della biodiversità e della conservazione, e credo che ci stiamo riuscendo» afferma Dawid Bramwell, direttore del Jardin Botanico Viera y Clavijo e continuatore dell'opera di Sventenius.
Un importante campo di studio è quello che riguarda gli usi tradizionali per il benessere di molte di queste piante ed è legata a una sapienza popolare che rischia di finire nel dimenticatoio, e invece merita di essere approfondita.
Ma il settore nel quale si devono fare necessariamente importanti ricerche è quello del cambio climatico.
«Non sappiamo come le specie evolveranno nei prossimi anni, se migreranno, se avranno mutazioni o infine spariranno» spiega Bramwell. «La nostra responsabilità in questi studi è però anche quella di convincere i politici dell'importanza di tali problemi».
Per maggiori informazioni anche riguardo alle visite da parte del pubblico: tel. 0034 928 219580, fax 928 219581, e-mail jardincanario@grancanaria.com, sito internet www.jardincanario.org.

sabato 27 novembre 2010

DAL COLLETTIVO GAMÁ UN MANUALE PER L'INTEGRAZIONE DEI GIOVANI LGTB


Gamá, collettivo di gay, transessuali e bisessuali che opera alle Canarie, ha presentato il suo manuale per l'integrazione socio-educativa dei giovani LGTB. Con questa pubblicazione prende l'avvio l'iniziativa Canarias Educasex, progetto ideato in collaborazione con la Dirección Generale de Juventud.
Gamá è orgoglioso che il manuale abbia visto la luce, perché diventerà uno strumento fondamentale per lottare contro l'omofobia e la transfobia. Il collettivo sottolinea come durante quest'ultimo anno purtroppo i mezzi di comunicazione abbiano cominciato a dare spazio a casi di adolescenti LGTB che hanno trovato come unica via d'uscita a un problema grave di molestie o discriminazione la soluzione del suicidio.
Tali fatti, a giudizio del Gamá, lasciano allo scoperto la vulnerabilità dei giovani LGTB e la fragilità del sistema e dell'ambiente familiare nell'accompagnarli e proteggerli.
Silvia Jaén, presidentessa del collettivo, sottolinea l'importanza del fatto che questo manuale, scaricabile in internet, è unico in Spagna. E ricorda che il progetto Canarias Educasex metterà in marcia in tutte le isole l'applicazione di questo manuale attraverso incontri con genitori, assistenti sociali e con gli stessi giovani, per toccare il polso alla realtà che respira la gioventù canaria riguardo al problema omosessuale e/o transessuale.
In Italia ci sono iniziative simili?
(nella foto da Canaris7.es la presidentessa del collettivo Gamá, Silvia Jaén)

IN CONCERTO A LAS PALMAS ROBERTO FONSECA, STRAORDINARIO PIANISTA JAZZ CUBANO


El Rincon del Jazz (L'angolo del Jazz) dell'Auditorio Alfredo Kraus di Las Palmas de Gran Canaria torna ad aprire le porte oggi, alle 22,30, con una performance del pianista cubano Roberto Fonseca. Il concerto si terrà nella nuova sala dell'Auditorio, inaugurata lo scorso 3 novembre. L'appuntamento si colloca all'interno della manifstazione Jazz Otoño 2010, un progetto cui partecipano, oltre allo stesso AudItorio Alfredo Kraus, il Teatro Perez Galdós, il Teatro Cuyás e l'Università di Las Palmas de Gran Canaria con l'obiettivo di organizzare la programmazione jazz della capitale grancanaria di modo che risulti la più variata possibile e che ogni appassionato di questo genere musicale possa approfittare al meglio di ciascuno dei concerti programmati in questi spazi culturali.
Roberto Fonseca è uno degli esponenti più giovani e riconosciuti a livello mondiale sulla scena jazzistica cubana. È nato a La Havana nel 1975 e ha iniziato la carriera da solista nel 1998. Ha accompagnato Omara Portuondo in numerosi tour durante l'ultimo decennio, così come il maestro Ibrahim Ferrer fino alla sua scomparsa.
Il suo talento è stato messo in luce da pubblicazioni come l'inglese Evening Standard, che ha definito il suo album Akokan come «Muscolare… Una melodia percussivamente ritmica e sospesa nell'aria». Inoltre il quotidiano inglese The Indipendent ha qualificato la sua musica come «una linea elegante e un sentimento che si estende tra tempo e spazio». Infine, The Guardian ha parlato di lui come di «un pianista esimio, favolosamente colossale».
Negli ultimi due anni, Fonseca ha inciso sei album e ha collaborato con una gamma di esponenti del Latin Jazz e Jazz americano di primo livello come Herbie Hancock, Michael Brecker, Cachaíto Lopez e Wayne Shorter. Con Ibrahim Ferrer aveva stretto un legame molto forte. Infatti Fonseca è stato produttore, arrangiatore e direttore musicale di Mi sueño, a bolero songbook, il disco postumo di Ferrer.
«È stato una persona che mi ha formato come musicista, che mi ha mostrato il cammino» afferma il pianista con riconoscenza.

È TUTTO “MADE IN CANARIAS” IL CALENDARIO PERONI 2011




Il primo calendario internazionale è stato pubblicato da Peroni Nastro Azzurro nel 2009 e aveva come scenario il Lago di Como, ora è pronta l'edizione 2011, tutta “Made in Canarias” perché realizzata interamente da professionisti canari, con foto scattate tra Tenerife e Gran Canaria che ritraggono dodici bellissime modelle locali. Dopo vari mesi di lavorazione, il calendario ora sta per essere presentato ufficialmente alle più prestigiose riviste di moda internazionali. Così dalle Canarie stanno partendo decine di copie da recapitare a Madrid, Barcellona, Parigi, Londra, Milano, Monaco o New York presso le redazioni di pubblicazioni come Voue, Elle, GQ o Vanity Fair.
Oltre a suggestive località dell'arcipelago come Santa Cruz de Tenerife o l'Hotel Sheraton Salobre e Puerto de Mogan a Gran Canaria, protagoniste sono, dicevamo, bellissime modelle delle due principali isole come Alicia Medina (che tra l'altro ha partecipato anche alla sfilata di Valentino a Milano), Natalia Fariña, Juliane Brandmayer, Laura Martin, Leticia Sardà e Vaneza Cabeza.
La tiratura del calendario è prevista in 1.500 esemplari, da distribuire tra operatori di comunicazione, clienti e fans della celebre marca italiana di birra, che è seguita fedelmente da centinaia di sostenitori. Solo su Facebook Peroni Canarias può contare su circa 3 mila fans.
(nelle foto, due immagini del calendario Peroni 2011 e alcune modelle che vi hanno lavorato, da laprovincia.es)

giovedì 25 novembre 2010

È PIU' GRANDE E MODERNO IL NUOVO AEROPORTO DI FUERTEVENTURA


Nei giorni scorsi, alla presenza del ministro spagnolo per lo Sviluppo, sono state inaugurate le nuova strutture dell'aeroporto di Fuerteventura, che di fatto hanno duplicato la capacità operativa dell'aerostazione, modernizzandone le prestazioni. In tal modo attualmente l'aeroporto (che consta di 57 mila metri quadrati distribuiti su tre piani) può ricevere circa 1,5 milioni di viaggiatori e può coprire le necessità per i prossimi trent'anni.
L'importante investimento realizzato dall'Aena, Aeropuertos españoles y navegacion aerea, di circa 249,6 milioni di euro, grazie anche al finanziamento del Feder, Fondo europeo di sviluppo regionale dell'Unione europea, fa dell'aeroporto di Fuerteventura uno dei più importanti dell'arcipelago. Ora infatti è al quarto posto di importanza nelle Canarie e al dodicesimo o tredicesimo a livello nazionale.
Ampliamenti e modernizzazioni sono stati effettuati in tutte le strutture aeroportuali, dalla piattaforma per gli aeromobili alla zona dei check in, dall'area imbarchi alla sala degli arrivi, fino alla nuova torre di controllo, alta 37 metri.
Notevoli i vantaggi per i viaggiatori: i banchi per il check in sono stati portati a 65 (31 in più), le uscite per l'imbarco sono state aumentate di 12 unità (ora sono 24), i passaggi telescopici per salire a bordo degli aerei sono passati da 7 a 13 (6 in più, dunque).
Inoltre il nuovo sistema per il trattamento dei bagagli consente tempi di attesa più brevi grazie ai dispositivi di ispezione per la classificazione automatica che rende possibile la classificazione del 100 per cento dei bagagli nella stiva, in osservanza delle normative europee e internazionali. Il nuovo sistema, che conta su 7 km di nastri trasportatori, consente di gestire 6 mila bagagli per ora.
Il parcheggio è stato ampliato e migliorato con 88 darsene per autobus in arrivo e 13 in partenza.
E non è tutto: sono stati rinnovati o migliorati anche i viali e i giardini attorno all'aerostazione.
Infine, una particolare attenzione è stata prestata alla cura dell'ambiente naturale attorno all'aerostazione. Nelle aree interessate ai lavori sono state piantate specie autoctone, utilizzate anche come barriera naturale per ridurre l'impatto acustico e visivo dell'attività aeroportuale.
L'aeroporto di Fuerteventura ho ottenuto così la certificazione ISO 14001.

SI SVOLGERA' DAL 6 AL 5 MAGGIO 2011 IL (DECIMO) GAY PRIDE DI MASPALOMAS (GRAN CANARIA)


Mancano ancora 162 giorni al prossimo Gay Pride di Maspalomas, che si svolgerà dal 6 al 15 maggio 2011, e già fervono i preparativi per un'edizione, quella del decimo anniversario, che si preannuncia particolarmente ricca di iniziative e festeggiamenti, come si conviene a una manifestazione che attira a Gran Canaria migliaia di persone da tutte le parti d'Europa e non solo.
Gala di inaugurazione, elezione di Mister Gay e Miss Lesbica, spettacoli di strada, crociere, feste nelle piscine, esibizioni di stelle internazionali: l'edizione 2011 si preannuncia davvero molto speciale.
Gli spettacoli, in particolare, potranno contare sui più celebri artisti (cantanti, drags, ballerini) degli ultimi dieci anni.
Inoltre, accanto alle iniziative del programma ufficiale, i visitatori potranno contare anche su spettacoli organizzati privatamente e per tutti i gusti dai locali (bar, pub ecc.) della celebre località grancanaria.
Il buono svolgimento della manifestazione sarà assicurato anche grazie all'opera di Glay, un collettivo senza scopo di lucro cui aderiscono esclusivamente volontari e che si adopererà per l'assistenza ai visitatori.
Se siete interessati a partecipare, segnate già nella vostra agenda e prenotate soggiorno e voli in corrispondenza delle date previste.
Per ulteriori e più dettagliate informazioni, visitate il sito ufficiale della manifestazione: www.gaypridemaspalomas.com.

IL PARQUE NACIONAL DE GARAJONAY A LA GOMERA, UN VERO TESORO NATURALISTICO


Il Parque Nacional de Garajonay di La Gomera festeggia il suo ventiquattresimo anniversario dal giorno in cui l'Unesco lo ha dichiarato Patrimonio dell'Umanità. Il 25 novembre del 1986 infatti ebbe luogo questo importante riconoscimento internazionale del quale possono vantarsi soltanto due altri spazi naturali spagnoli: il Parque Nacional de Doñana (1994) e il Parque Nacional del Teide (Tenerife), che si è aggiunto alla lista tre anni fa.
La Spagna adottò nel maggio 1982 la Convenzione per la protezione del Patrimonio culturale e naturale dell'umanità, che l'Unesco aveva creato dieci anni prima. I primi beni nazionali inseriti nella lista internazionale arrivarono nel 1984, quando fu riconosciuto il valore de La Alhambra, della Cattedrale di Burgos, della Mezquita di Cordoba, del Monastero dell'Escorial e del Palazzo Güel.
Garajonay occupa un 10 per cento della superficie totale dell'isola e racchiude l'esempio meglio conservato dei boschi di laurasilva (tipo di pianta endemica delle zone umide subtropicali come appunto le isole Macaronesi del Nord Atlantico, ossia Madera e Canarie) che popolarono l'Europa milioni di anni fa. Alla ricca e frondosa vegetazione, che ne fanno un'autentica riserva acquifera, si somma l'abbondante fauna che vanta molte specie autoctone.
Il Parque, con i suoi 3.984 ettari, è il quinto parco nazionale più visitato in Spagna. Tuttavia recentemente il Consiglio de La Gomera ha iniziato le procedure per l'ampliamento del Parque, poiché intende incorporarvi il Macizo de Enchereda. A questo proposito, il presidente de La Gomera ha annunciato che l'iniziativa procede positivamemte e che confida di poter fornire presto notizie positive in merito.

martedì 23 novembre 2010

È PROPRIO DI LEONARDO UN DIPINTO SCOMPARSO 200 ANNI FA IN FRANCIA E ORA ESPOSTO A GRAN CANARIA?


Cicerone diceva che è la fortuna, e non la saggezza, a dirigere il destino degli uomini. Deve pensare nello stesso modo Albert Riffart, restauratore belga che si è trasferito a Gran Canaria ed è proprietario di un presunto dipinto di Leonardo da Vinci, sparito in Francia circa duecento anni fa e attualmente esposto nella Finca Montecristo del barranco di Ayagaures, nel municipio di San Bartolomé de Tirajana, che ospita un centro internazionale d'arte fondato dal maestro floreale francese Guy Martin (ne ho parlato nell'agosto scorso, in occasione del Dunas Festival).
Trentacinque anni fa, Rifflart lavorava in una chiesa del piccolo municipio francese di Crepy. La penuria di denaro di quel Comune spinse il sindaco a ricompensare il suo lavoro con uno degli oggetti che, in stato di rovina a seguito dei bombardamenti nazisti durante la seconda guerra mondiale, restavano abbandonati nella cantina della chiesa.
«Tutto era un cumulo di poevere e di oggetti in uno stato di deterioramento assoluto» ricorda Rifflart. «Fui però colpito da una cornice molto preziosa, che non si sapeva neppure bene che tipo di opera racchiudesse».
In seguito Rifflart depositò questo quadro tra gli oggetti accumulati nella sua casa in Belgio fino a che, trentacinque anni dopo, decise di fare un po' pulizia ed eliminare le cose inservibili.
«Rimasi diversi giorni cercando di eliminare lo strato di sporcizia che ricopriva completamente la tela» racconta Rifflart. «E quando la riportai alla luce, rimasi stupefatto davanti a quella che aveva tutta l'aria d'essere un'opera del Rinascimento».
Il restauratore allora consultò diversi esperti, molti dei quali furono d'accordo nel ritenere che potesse trattarsi di un quadro scomparso di Leonardo da Vinci, intitolato “Francesco I in adorazione del sacro cuore di Gesù”, una tela di 90 x 30 cm che fu probabilmente nascosta a seguito della Rivoluzione francese poiché rappresentava appunto il re di Francia Francesco I, come tutti gli esponenti della monarchia completamente deligittimato in quel momento, al cospetto di Gesù Cristo.
L'importanza dell'opera, nel caso si dimostrasse autentica, è cruciale per la storia dell'arte poiché, quando Francesco I salì al trono di Francia, le idee del Rinascimento si stavano diffondendo in tutto il Paese. Ne fu proprio questo re uno dei principali promotori, infatti affidò numerosi, importanti lavori ad artisti, tra i quali Leonardo da Vinci. Nell'ultima fase della sua vita, del resto, l'artista rimase in Francia fino alla sua morte che secondo una leggenda avvenne proprio tra le braccia di Francesco I.
Ora esperti del Ministero della cultura francese verranno a verificare l'autenticità dell'opera e, nel caso questa venise confermata, il quadro verrà considerato Monumento storico di Francia.
Dal canto suo, Rifflart sottolinea alcuni particolari del dipinto i quali dimostrerebbero che Leonardo ne è l'autore e che si ripetono nella maggior parte delle sue opere, specialmente ne La Gioconda. Come per esempio le tre rocce che, come nuvole, sostengono la figura del Cristo; o il velo seminascosto che appare sopra la figura del re (uguale a quello di Monna Lisa); la forma dell'indice di Gesù (uguale a quello del San Giovanni di Leonardo), e altri ancora. Inoltre, nel suo telaio il quadro ha impressi un numero e una sigla, e si pensa che questo fosse un modo con cui i nazisti seganalavano gli oggetti di un certo rilievo scoperti nei Paesi che avevano invaso.
Se fosse autentico, si stima che il dipinto potrebbe avere un valore di circa 4 milioni di euro, e Rifflart sarebbe disposto a destinare la metà di questa somma in beneficenza. Nel frattempo, l'opera è stata esposta al pubblico, per la prima volta, presso la Finca Montecristo alla presenza dei consoli di Francia, Germania e Finlandia, oltre che del sindaco di San Bartolomé de Tirajana.
Le persone interessate possono andare ad ammirare l'opera al Montecristo di Ayagaures tutti i mercoledì e venerdì dalle 11 alle 17, fino al 25 dicembre. Al di fuori di queste occasioni, naturalmente il quadro è conservato con grandi misure di sicurezza nella cassaforte di una banca.
Al di là dell'autenticità o meno del dipinto, la visita alla Finca di Guy Martin, come ho detto in un'altra occasione, è consigliabile per tutti coloro che amano coniugare l'arte alla vita sana perché, oltre a essere un luogo perfettamente inserito nelle bellezze naturali di Gran Canaria, consente di ammirare esposizioni all'aria aperta di artisti canari come la scultrice Ana Luisa Benitez, e di molti altri d'ogni parte d'Europa.
(libera traduzione e foto, che ritrae il restauratore belga Albert Rifflart, proprietario del dipinto, da laprovincia.es)

giovedì 18 novembre 2010

SI ACUISCE IL CONFLITTO TRA I POPOLI SAHARAUI E MAROCCHINO


È un conflitto non solo di carattere politico. Una insieme di problemi sociali è alla base del grave attrito tra le due popolazioni: in questo brodo di coltura che si cuoce con sangue e fuoco, si impone infatti anche il desiderio di ottenere un lavoro.
Tutto è cambiato quando il governo del Marocco ha cominciato a mettere i propri coloni nei posti di lavoro che prima erano dei saharaui, ha ristretto le libertà del Paese occupato e ha fatto sprofondare il suo popolo nella miseria. È questo il quadro che emerge dal racconto di un grancanario e due saharaui che sono vissuti nei territori occupati.
«È vero che non c'è sicurezza, educazione o un qualche tipo di libertà, però la sola cosa che la gente di quel Paese chiede è un lavoro che le permetta di guadagnarsi la vita con dignità» dice Laha, un emigrate saharaui che si è trasferito a Gran Canaria.
Non potendolo avere gli abitanti dei territori occupati, all'interno dei quali si trovano le città di Al Aaiun, Dajla e Smara e altre ancora, si vedono obbligati a guadagnarsi la vita come possono o emigrare nelle Canarie o in Europa, da dove possono inviare alle loro famiglie il denaro che guadagnano con un lavoro che è stato negato loro nella propria terra.
Certo, i comportamenti illeciti di certi cittadini saharaui irritano sia i coloni marocchini sia gli imprenditori stranieri. «Tuttavia, che altro possono fare se non rubare, a volte» chiede Laha «quando il governo del Marocco dà tutto il lavoro ai suoi cittadini e ai saharaui non dà niente per permettere loro di sopravvivere?»
Antonio Gonzalez è nato in Tarfaya ed è stato evacuato da lì, assieme alla famiglia, nel 1956, quando la Francia ha concesso al Marocco l'indipendenza e il suo governo ha richiesto i territori di Tarfaya e Tan Tan. Ha vissuto anche l'espulsione del 3 aprile 1976, quando la Spagna ha ceduto al regno alaui e alla Mauritania il potere amministrativo del Sahara occidentale mediante gli accordi di Madrid.
Durante la ventina d'anni di convivenza con i saharaui, Antonio ha potuto constatare che tra marocchini e saharaui non c'erano problemi.
«In quegli anni c'erano molti marocchini che lavoravano a El Aaiun e mai c'erano differenze né difficoltà tra gli uni e gli altri» racconta.
Un educatore sociale che da quattrodini anni lavora a Gran Canaria è della stesso opinione. Secondo lui, il problema nasce ogni volta che il governo del Marocco incita i propri cittadini a esercitare la violenza contro il popolo oppresso.
«Quando prevede una manifestazione, sparge la voce che i saharaui vogliono uccidere i marocchini e allora questi scendono in strada a difendersi» spiega. «Tutte le azioni di disturbo di cui si ha notizia su giornali e in tivù sono istigati dal Marocco».
E ora, dopo l'assalto dell'8 novembre scorso all'accampamento dei rifugiati di Gdeim Izik a opera della polizia marocchina, la situazione è precipitata.
«L'unica soluzione al problema è che il Marocco conceda finalmente l'indipendenza al Sahara Occidentale» conclude l'educatore sociale.
«I conflitti tra le due popolazioni sono cominciati quando i saharaui hanno constatato come il governo del Marocco si è messo a sfruttare le risorse di un Sahara con una grande ricchezza naturale non lasciando niente alla popolazione saharaui» conferma Gonzalez.
«Stanno sfruttando le nostre ricchezze e ci lasciano poveri, danno occupazione ai loro cittadini e non a noi» rincara la dose Laha. «E soprattutto non ci concedono alcuna forma di libertà. Neppure in casa tua ti puoi sentire sicuro, perché entrano con il machete in mano e ti rubano tutto o ti ammazzano senza alcuno scrupolo. Fino a quando potremo tollerare le false promesse del Marocco? Ci promettono una casa, un lavoro, del cibo e non ce li danno mai. Vogliono solo cacciarci dal nostro territorio non dandoci niente per vivere. Il 99 per cento della popolazione vive in condizioni catastrofiche».
Dopo le reticenze della comunità internazionale e, a volte, anche del governo spagnolo, intento a salvare le relazioni diplomatiche con il Marocco già messe in crisi dall'annosa disputa dei territori di Ceuta e Melilla, enclaves spagnole in terra marocchina, si fa sentire sulla questione la ministra degli esteri spagnola Trinidad Jimenez.
La ministra ha annunciato un'inchiesta su quanto è accaduto nell'accampamento dei saharaui di Gdeim Izik, dove la polizia marocchina ha fatto irruzione aggredendo i rifugiati, sul numero dei feriti e dei morti tra le due parti. In particolare, ha affermato, devono essere chiarite le cause della morte del cittadino saharaui di nazionalità spagnola Baby Hamday Buyema, morto dopo essere stato investito da un veicolo della polizia marocchina vicino all'accampamento.
Jimenez ha reiterato «la profonda preoccupazione» per la violenza che si è registrata a El Aaiun lo scorso 8 novembre e nei giorni seguenti.
La ministra degli esteri spagnola è tornata a chiedere alle autorità di Rabat di togliere il veto ai giornalisti spagnoli di lavorare nella capitale amministrativa del Sahara Occidentale perché possano informare il mondo di questa crisi.
Un altro suo messaggio è stato riguardo la necessità di mantenere le buone relazioni con il Marocco e il solido rapporto di collaborazione che la Spagna e l'Europa intrattengono con questo Paese, basato sul «rispetto dei principi democratici, dei diritti umani e delle libertà fondamentali» che anche il Marocco riconosce.
Jimenez ha ricordato anche che la Spagna non ha alcuna responsabilità sul Sahara Occidentale dal 1976, anno in cui abbandonò il territorio. Pertanto, ha aggiunto, si tratta di una questione che compete fondamentalmente la comunità internazionale e in particolare le Nazioni Unite, anche se la Spagna continua a offrire un'attenzione particolare a questo conflitto e, di fatto, è il Paese che maggiormente se ne preoccupa e che più si è dimostrato solidale con l'ex colonia.

mercoledì 17 novembre 2010

S.O.S PER LE DUNE DI MASPALOMAS. SI STUDIA COME EVITARNE L'EROSIONE


Le magnifiche dune di Maspalomas (al Sud di Gran Canaria), si sa, sono in pericolo e, in mancanza di misure adeguate, potrebbero sparire in un centinaio d'anni. L'azione erosiva dell'oceano sulla costa e il passaggio continuo delle persone al loro interno sta piano piano cambiando il profilo di questi ammassi di sabbia giunta fin qui dal vicino Sahara nei secoli grazie al contributo dei venti.
Ora le Università di Las Palmas de Gran Canaria e di Cantabria hanno presentato al Consorcio Turistico de San Bartolomé de Tirajana, al cui municipio appartiene la località di Maspalomas, varie soluzioni per recuperare le celebri dune. Le soluzioni, emerse da uno studio cominciato dalle due Università nel 2006, sono al momento tre: evitare gli usi inappropriati della spiaggia; gestire meglio la sabbia che attualmente esiste; incorporare al sistema delle dune la sabbia che è andata persa.
Prima di tutto, ci sono sentieri all'interno delle dune, in cui le persone camminano in modo inappropriato. Sulla spiaggia, poi, sono collocati chioschi e sdraie che impediscono il corretto processo di formazione delle dune: si dovrebbe dunque collocarle in modo tale che non interrompano il naturale movimento della sabbia. Infine, è urgente mettere a punto misure per gestire meglio la sabbia presente, poiché attualmente se ne perdono circa 40 mila metri cubi ogni anno.
Uno dei progetti cui si pensa per compensare la perdita di sabbia è naturalmente recuperarla dalle zone prospicienti a quelle in cui l'oceano le ha erose, cosa che i ricercatori delle due Università ritengono possibile grazie alle moderne attrezzature, anche alle profondità marine già ragguardevoli raggiunte non lontano dalla costa, e cioè tra 25 e 40 metri sotto il livello del mare. L'operazione non arrecherebbe alcun danno all'attività turistica del luogo, perché l'estrazione della sabbia verrebbe effettuata mediante speciali imbarcazioni. Quanto al passaggio tra le dune, essendoci la necessità di limitarlo in parte, i turisti comunque non ne avvertirebbero disagi perché, anzi, eviterebbero lunghi e inutili itinerari.

NEL CALENDARIO DI RYAN AIR LE FOTO DELLE HOSTESS SULLE SPIAGGE DI FUERTEVENTURA


Le splendide spiagge di Fuerteventura faranno da sfondo
alle foto che compariranno nello speciale calendario 2010
di Ryan Air, in diffusione nelle prossime settimane in 10 mila copie. Per le immagini che compariranno sulle pagine patinate
del calendario hanno posato le stesse hostess della nota compagnia aerea irlandese low cost.
Il progetto rientra in una promozione molto importante della bellissima isola dell'arcipelago canario, una delle mete turistiche di punta della Ryan Air.
Il calendario costerà 10 euro per cui si prevede di poter ricavare dalla sua vendita una somma pari a 100 mila euro, che saranno destinati all'associazione umanitaria tedesca Tafel la quale si preoccupa di fornire alimenti a bambini e ragazzi indigenti e malnutriti di tutto il territorio della Germania.
Il rappresentante di Ryan Air, Daniel de Carvalho, ha spiegato che i passeggeri della sua compagnia aerea disporranno di ben cinque calendari da acquistare su ogni volo, i quali comunque saranno in vendita anche via internet.

DA PASITO BLANCO (GRAN CANARIA) È RIPRESA L'AVVENTURA SOLITARIA DI LAURA DEKKER


È partita lo scorso 14 ottobre dal porto sportivo di Pasito Blanco, nel sud di Gran Canaria, Laura Dekker, la navigatrice olandese che, a soli 15 anni, sta tentando la traversata del mondo in solitaria. Giunta alle Canarie nelle settimane scorse, stava preparando questa seconda tratta della titanica impresa in cui è impegnata e da una quindicina di giorni si trovava a Pasito Blanco, da dove era prevista, appunto, la partenza. Alcune imbarcazioni piene zeppe di fans locali l'hanno accompagnata per un breve tragitto fino a che Laura ha lasciato le acque di Gran Canaria per dirigersi verso i Caraibi. Una volta nei mari americani, attraverso il canale di Panama entrerà nell'Oceano Pacifico. Ulteriori tappe della sua traversata solitaria saranno infatti la Polinesia e l'Australia. Solo successivamente si avvicinerà di nuovo all'Europa dapprima solcando il Mar Rosso e il canale di Suez, e poi il Mediterraneo. Da qui, attraverso lo stretto di Gibilterra, giungerà nuovamente nell'Oceano Atlantico, che risalirà fino a rientrare in Olanda, tra un anno circa.

mercoledì 13 ottobre 2010

I VERSI DEL POETA MIGUEL HERNANDEZ, CENSURATO DAL FRANCHISMO, RIVIVONO NELLA MUSICA DEL CANTAUTORE CATALANO JOAN MANUEL SERRAT


Il prossimo 19 ottobre il cantautore catalano Joan Manuel Serrat renderà omaggio al poeta Miguel Hernandez nella Sala Sinfonica dell'Auditorio Alfredo Kraus di Las Palmas de Gran Canaria con un suo concerto della tournée Hijo de la luz y de la sombra (Figlio della luce e dell'ombra), in occasione del centenario della nascita del grande artista scomparso. Quando questi morì, nel 1942, la sua opera stampata non arrivava alle 500 pagine. Di queste, il franchismo ne permise la libera circolazione di appena 200. Si dovette aspettare il 1960 perché l'edizione argentina di Losada permettesse di giungere al migliaio di pagine. Solo nel 1992 ci fu la pubblicazione della sua opera completa.
Serrat ha voluto raccogliere i suoi versi, nascosti negli angoli più "nascosti" delle 2500 pagine pubblicate in quell'anno, e farli rivivere attraverso la sua splendida musica. Il concerto di Serrat si avvale del contributo di 19 piccoli video (che accompagnano anche il DVD), uno per ciascuna canzone eseguita, realizzati da importanti registi spagnoli.
Serrat è nato a Barcellona nel 1943 e a venticinque anni ha inciso il suo primo EP (extended play, disco di vinile con quattro canzoni). Il suo debutto in pubblico è avvenuto nel 1965 al Teatro Esplugues di Llobregat. In seguito, con Ara que tinc vint anys si è presentato al Palau de la Musica Catalana e ha cominciato a scalare posizioni nella classifica delle vendite in Spagna. Nel 1968 è stato scelto come rappresentante della Televisione spagnola al Festival dell'Eurovisione, dove però ha rinunciato a cantare in seguito al veto opposto alla sua richiesta di cantare in catalano. Per questo motivo le sue canzoni sono state messe all'indice in radio e in televisione per cinque anni.
Grande amante della poesia e autore di versi memorabili, nel 1969 ha pubblicato il suo primo album in castigliano, Dedicado a Antonio Machado, poeta. Nel 1975 ha pubblicato Piel de manzana, disco che è diventato quasi clandestino dopo le sue proteste dal Messico riguardo alle ultime pene di morte decretate dal franchismo.
Dieci anni dopo, il suo amore per la poesia si è rivelato anche con Cada loco con su tema e El sur tambien existe, su liriche di Mario Benedetti. In seguito, tra le altre cose, ha inciso una selezione di brani che ha interpretato in portoghese con Maria Betania, Gal Costa, Gaetano Veloso, Toquinho e Raimundo Fagner.
Isomma, la sua è stata ed è una carriera veramente ricca, intensa e di altissimo livello, che gli è valsa numerosi premi tra i più prestigiosi, come la Medalla de Oro al Merito a las Bellas Artes e il Premio Nacional de las Musicas Actuales, tanto per citarne solo alcuni.
In Italia è noto per essere stato l'autore di La Tieta, brano che nella versione italiana è stato chiamato Bugiardo e incosciente ed è stato interpretato da Mina, con un testo completamente rielaborato da Paolo Limiti.
Per gli italiani a Las Palmas de Gran Canaria e per chiunque fosse interessato indichiamo numero di telefono e sito internet per l'acquisto dei biglietti, rispettivamente 902405504 e http://www.cajatique.com/.

sabato 25 settembre 2010

I SENTIERI ABORIGENI DELLA CALDERA DE TABURIENTE A LA PALMA: BELLI MA PERICOLOSI


La Palma, tipica isola vulcanica, è solcata da una fitta rete di cammini e sentieri che fu tracciata, in maggioranza, dagli aborigeni e che consentiva loro lo sfruttamento stagionale dei terreni. In questa complessa trama viaria si trovano las pasadas, itinerari molto particolari creati dai pastori pre-ispanici, unici nell'arcipelago canario, percorrere i quali può rappresentare un'operazione ad alto rischio e in qualche caso vuole dire mettere a repentaglio la propria vita. Recentemente sono state oggetto di studio da parte di tre ricercatori, Jorge Pais, Néstor Pellitero e Carlos Abreu, che hanno pubblicato un volume dal titolo Los antiguos caminos de La Palma - Via de comunicacion para la subsistencia, edito dal Centro International para la Conservacion del patrimonio e dal Cabildo di La Palma.
Las paradas, spiegano nel loro studio, «permettevano di collegare le zone di pascolo situate sui bordi e nella parte interna della Caldera de Taburiente. In origine furono utilizzati dagli stessi aborigeni, come dimostra il rinvenimento di diversi giacimenti archelogici lungo il loro percorso, e furono poi sfruttati nei secoli successivi dagli allevatori di capre, fino al 1954, quando si creò il Parque Nacional de la Caldera de Taburiente». A partire da allora, sono stati sempre meno utilizzati e molti di essi sono andati addirittura persi. E adesso salvarli sembra un'impresa molto ardua.
Spesso infatti sono transitabili solo portando con sé strumenti speciali come quelli che si utilizzano per le scalate in montagna e la lancia che usano i pastori nei loro salti per superare i notevoli dislivelli del terreno montagnoso, ed è un vero peccato perché percorrerli potrebbe rappresentare un'esperienza emozionante, visti gli scorci panoramici incredibili che offrono ai visitatori.

venerdì 24 settembre 2010

TRA I NUOTATORI IMPEGNATI NELLA "TRAVERSATA DEL RIO" ANCHE IL CAMPIONE PARALIMPICO ENHAMED ENHAMED


Quattro componenti dell'Equipo Nacional de Natacion Sincronizada (Thaïs Henriquez, Ona Carbonell, Paula Klamburg e Margalida Crespí) e il nuotatore paralimpico canario Enhamed Enhamed (nella foto a sinistra) prenderanno parte sabato 25 alla tradizionale gara sportiva che consiste nell'attraversare a nuoto i 2.600 metri che separano le isole di Lanzarote e La Graciosa. I cinque nuotatori si aggiungono dunque ai 650 sportivi che alle ore 13 partiranno da Playa de El Risco, a Lanzarote, per puntare verso Puerto de Caleta de Seba, a La Graciosa appunto.
I componenti dell'Equipo Nacional de Natacion Sincronizada concluderanno con questa prova una stagione memorabile, durante la quale hanno ottenuto 4 medaglie d'argento al Campionato europeo che si è svolto nell'agosto scorso a Budapest.
Oltre a loro, dicevamo, ci sarà anche il nuotatore paralimpico canario Enhamed Enhamed, che parteciperà accompagnato dalla sua guida Juan Diego Gil. Enhamed è considerato uno dei migliori nuotatori paralimpici della storia, e tra i suoi titoli si distinguono le 4 medaglie d'oro ottenute nei giochi paralimpici di Pechino e i recenti titoli mondiali ottenuti nell'agosto scorso a Eindhoven, in Olanda.
La traversata a nuoto di El Rio (così viene chiamato il braccio di mare tra Lanzarote e La Graciosa) compie 18 anni di esistenza ed è organizzata dal Servicio insular de deportes del Cabildo de Lanzarote con la collaborazione del Ayuntamiento de Teguise e del Real Club Victoria di Las Palmas de Gran Canaria. Nelle sue prime edizioni, il numero egli iscritti non aveva raggiunto i 50 partecipanti, ma progressivamente questa cifra si è decuplicata. In questa diciottesima edizione, la Traversata ha superato tutte le aspettative ed è arrivata ai 650 iscritti, una cifra record.
Oltre agli illustri invitati che la competizione annovera quest'anno, ricordiamo che in passato vi hanno gareggiato nuotatori famosi a livello mondiale come David Meca, campione di nuoto di lunga distanza nel 1998, 2000 e 2005, che vi ha partecipato e vinto nelle edizioni del 2002, 2004 e 2005.

giovedì 23 settembre 2010

CI SONO ANTICHE ISOLE SOMMERSE NELL'OCEANO ATLANTICO, TRA MADERA, CANARIE E CAPO VERDE


6o milioni d'anni fa l'arcipelago delle Canarie era formato da una decina di isole in più, che attualmente si trovano sotto il livello dell'Oceano e potrebbero tornare a emergere se si verificasse una nuova era glaciale. È quanto si evince dai risultati di un'indagine scientifica svolta dall'équipe di José Maria Fernandez-Palacios, professore titolare della cattedra di Geologia dell'Università di La Laguna, a Tenerife. Una delle principali conclusioni cui sono giunti gli studi di paleobiogeografia e biogeografia storica diretti da Fernandez-Palacios è che l'età delle isole Canarie è molto maggiore di quanto si supponeva, dal momento che, come ha affermato, «le isole attuali sono soltanto l'ultima versione di ciò che abbiamo denominato Paleocanarias».
L'esperto ha spiegato che fino a poco tempo fa si riteneva che le Canarie avessero intorno a 20 milioni di anni, l'età dell'isola attualmente emersa più antica, e cioè Fuerteventura, e che poi siano andate emergendo le altre, come Gran Canaria (15 milioni di anni) e Tenerife (11 milioni) in un processo che poi si è completato con El Hierro, che emerse un milione d'anni fa.
Modernissime tecnologie hanno permesso di cartografare il mondo marino dell'Atlantico tra le Canarie, Madera, il Nord dell'Africa e la Penisola iberica, detectando una serie di montagne sottomarine allineate scendendo fino a Cabo Verde.
«Tali montagne sottomarine hanno una vetta piana e ciò fa ritenere che furono isole che in passato furono smantellate dall'erosione – ha affermato Fernandez-Palacios. «Poiché la subsidenza. ossia lo slittamento di una superficie fino sotto il livello del mare, in questa zona dell'Atlantico è molto piccola dal momento che si tratta di una corteccia terrestre fredda e antica, quste montagne sottomarine si trovano solo alcune centinaia di metri sotto il livello marino. Dunque, se un giorno il livello del mare tornasse ad abbassarsi in occasione di una nuova glaciazione, queste isole tornerebbero a emergere. Tutti questi monti sottomarini comparvero sopra il livello del mare in occasione dell'ultima glacazione, avvenuta 18 mila anni fa e crearono le condizioni per collegare meglio le Canarie con la Penisola iberica, e il Nord africano con gli arcipelaghi macaronesici (il termine Macaronesia si utilizza per indicare diversi arcipelaghi dell'Oceano Atlantico settentrionale situati appunto al largo delle coste africane, le cui isole fanno parte di Portogallo, Spagna e Capo Verde; il loro significato, dal greco antico, significa “isole dei beati” perché s riteneva che in queste isole al di là dello Stretto di Gibilterra fossero accolti dagli dei gli eroi e i mortali di natura straordinaria; furono dette anche “isole fortunate”, n.d.r.). In definitiva si può affermare appunto che l'età reale degli arcipelaghi macaronesici possa essere del triplo più antica di quella che si riteneva giusta, ovvero sia di 60 milioni di anni. E non è azzardato prevedere che potrebbero emergere tra poche migliaia di anni».

venerdì 17 settembre 2010

IL 25 SETTEMBRE OMAGGIO A CESAR MANRIQUE, L'ARTISTA CHE HA FATTO GRANDE LANZAROTE


Un antico cratere diventato una discarica, con un mulino dismesso nella parte alta. Un tempo chi passava da lì poteva vedere solo questo. Sembrava che dovesse essere per forza così, e così era. Ma ci sono occhi che vedono la realtà sotto una luce diversa. Occhi come quelli di César Manrique. All'inizio degli anni 70 il suo genio creativo, che si esplicava specialmente negli interventi su spazi naturali, si posò su quel cratere. Nel 1973 restaurò la vecchia costruzione che serviva per macinare il gofio. Il progetto definitivo prese forma piano piano e solo nel 1990 le autorità di Lanzarote aprirono il celebre Jardin de Cactus, l'ultimo dei Centros de arte, cultura y turismo scaturiti dalla mente e dalla fantasia di quel geniale artista. Tanto che, per citare un aneddoto poco conosciuto, perfino lo stesso attuale primo ministro italiano Silvio Berlusconi, accompagnato da una corte di guardie del corpo, un giorno volò da Milano per ammirarlo e prelevare campioni, sementi e idee da trasferire nei giardini dei suoi palazzi.
Manrique creava come gli altri mortali respirano: in modo naturale e costante. Frutto di questo eterno fuoco, al margine di un'opera globale che si è andata imponendo nel proprio giusto valore grazie allo sforzo della Fundacion César Manrique, è appunto la rete dei centri turistici. Queste realizzazioni all'interno degli spazi naturali hanno cambiato la rotta di Lanzarote, un'isola ancora negli anni 60 dedita ad attività di pesca e agricole, e sono state il germe del primo turismo, di una concezione unitaria dell'attività artistica e dell'ambiente. Quella che Manrique chiamò “arte-natura/natura-arte”.
Nel caso del Jardin de Cactus, già si conosce il programma delle cerimonie di commemorazione, che avranno luogo il 25 settembre. Quella sera, la spilla d'oro la apporranno a partire dalle 21 i Tre Tenori con la loro attesissima esibizione. Per il giorno successivo, a partire dalle 10, si darà il via a un concorso di pittura riservato a ragazzi e giovani. Inoltre, celebri artisti di Lanzarote e di altre isole dell'arcipelago canario esporranno piccole sculture e altri oggetti ispirati alle realizzazioni di Manrique.
Però, molto al di là di queste commemorazioni, attraverso varie iniziative La Consejeria responsabile di questo settore intende rendere ancora più efficace l'informazione che i turisti e gli abitanti (soprattutto giovani) di Lanzarote ricevono riguardo a ciò che César Manrique ha rappresentato per quest'isola e alla sua opera spaziale. Si parte dal fatto che il logotipo turistico dell'isola è opera sua, nello stesso modo in cui il catalano Joan Mirò firmò il marchio per Turespaña con il suo caratteristico sole.
Fu un aereo proveniente da New York con a bordo César Manrique a cambiare in qualche modo la storia di Lanzarote. L'artista vi giungeva dopo un periodo di tre anni trascorsi nella Grande Mela. Era l'anno 1964 e il figliol prodigo tornava a casa dopo un soggiornono nella Seconda Avenue e dopo le esposizioni dei suoi quadri nella galleria di Catherine Viviano. Aveva sentito irrevocabilmente la chiamata della terra dei vulcani. A partire da lì, e con l'aiuto di collaboratori come Juan Soto e altri, e del sostegno politico dell'allora presidente del Cabildo José Ramirez, si tracciò un raggio di luce sopra la cenere vulcanica, una linea nitida tra il prima e il dopo.
Si può parlare di un rapporto molto intimo. Manrique si mise in relazione con il cuore di Lanzarote come nessun altro. Per questo in una serie dei suoi quadri immagina le creature così come poterono rimanere sommerse dall'avanzare della lava. Suo è anche il disegno che rappresenta il diavolo mentre dà il benvenuto all'entrata del Parque Nacional de Timanfaya per avvisare il viaggiatore che sta per addentrarsi nel regno infernale. Con i suoi pennelli captò i colori del fuoco, di quella luce di Lanzarote che tante volte acceca gli uomini anziché illuminarli, di quel mare così unico, di quelle contadine che sfidano le asperità della natura. Non stupisce il fatto che Rafael Alberti lo abbia definito il “pastore di venti e vulcani”. I centri turistici di Lanzarote sono naturalmente figli legittimi di questa intima relazione tra César Manrique e la soggiogante natura isolana.
Il messaggio di Manrique è rimasto nell'immaginario isolano come un grido contro gli abusi del territorio che lui tanto amò e la cui immagine tanto contribuì a diffondere per il mondo intero. Purtroppo, però, molti a Lanzarote si sono riempiti la bocca del nome di César Manrique ma nello stesso tempo le sue parole sono rimaste loro sullo stomaco. Spesso hanno visto in lui solo la gallina dalle uova d'oro.
Manrique stava creando un'utopia, diceva semplicemente di voler “raggiungere l'impossibile”. E lo ha raggiunto. È insomma il simbolo del vulcano che non smette mai di produrre la sua lava.

NUOVO SITO WEB (PIU' MODERNO, AGILE E INTERATTIVO) PER PROMUOVERE LA GOMERA



Il Consiglio di La Gomera ha attivato la nuova pagina web e i nuovi
servizi del portale di turismo, pagina che già a partire da adesso offre contenuti in spagnolo (castigliano), inglese e tedesco e che, inoltre, è interattiva, per favorire il contatto e la diffusione di notizie e informazioni sull'isola tra i viaggiatori. D'accordo con la nuova filosofia e le autorità insulari, il sito si è arricchità di foto, diari di viaggio e video riguardo all'isola di La Gomera inviati dai visitatori. Non solo: tra i contributi inviati, verranno anche selezionati e premiati i migliori. Lo scopo finale, naturalmente, è quello di favorire al massimo la conoscenza delle bellezze naturali di La Gomera e l'arrivo di turisti.
Altra novità è il link con le reti sociali come Facebook, in cui La Gomera ha aperto un suo spazio per cercare di arrivare al maggior numero di potenziali visitatori.
Nel nuovo sito, sono illustrate ampiamente, oltre alle tante bellezze naturali dell'isola (come per esempio il celebre Parque Nacional de Garajonay), anche le sue ricchezze culturali, artigiane e gastronomiche, che fanno di quest'isola tranquilla la meta preferita di persone alla ricerca di una vacanza a contatto con la natura e alla scoperta delle tradizioni locali.
Non mancano, ovviamente, neppure le indicazioni sulle possibilità di soggiorno e divertimento: dunque, ampio spazio, tra l'altro, alle attività sportive come golf o sentierismo, alle attività nautiche e alle cure per la salute nei centri spa.
L'indirizzo web del nuovo sito è www.lagomera.es. A partire da questo, è possibile accedere a tutti i dipartimenti delle varie istituzioni locali e agli enti esterni collegati.

mercoledì 15 settembre 2010

I COSTUMI DELLA STILISTA CANARIA AURELIA GIL IN UN VIDEOCLIP DI PARIS HILTON


Dopo aver ottenuto un grande successo nell'ambito della manifestazione Valencia Fashion Week con la sua collezione Wonderland, la stilista canaria Aurelia Gil raggiunge un'altra tappa importante della sua folgorante carriera grazie alla partecipazione di alcuni suoi indumenti da bagno della collezione Cold - presentata per la prima volta nella recente edizione della Pasarela International de Baño Gran Canaria Moda Calida - nell'ultimo videoclip di Paris Hilton, che ha come scenario l'isola di Ibiza. I costumi sono indossati dalle ballerine che attorniano Paris, ma alcuni di essi sono stati già adottati in privato dalla stessa show girl.
Cold, spiega Aurelia Gil, è una collezione il cui obiettivo principale è la contrapposizione degli opposti allo scopo di ottenere come risultato l'equilibrio delle forme: il volume contro il vuoto, i tessuti naturali contro quelli tecnologici, il metallo contro la plastica, il brillante contro l'opaco e così via. I suoi referenti culturali, aggiunge, oscillano tra l'era vittoriana e quella futurista, tra Lewis Carrol e Chuck Palahniuk, tra la realtà e la fantasia, tra la sobrietà e la retorica.
Aurelia Gil si dichiara molto felice ed orgogliosa perché ora, grazie al videoclip della Hilton, le sue creazioni faranno letteralmente il giro del mondo.

giovedì 9 settembre 2010

FLOTTIGLIA INDIPENDENTISTA? C'È CHI MINACCIA DI RESPINGERLA CON LA FORZA


L'organizzazione della Flottiglia per l'indipendenza Mahfoud Ali Beiba, che nei prossimi mesi dovrebbe partire da uno dei porti delle Canarie con destinazione El Aaiun, capitale amministrativa del Sahara Occidentale, con lo scopo di appoggiare la causa indipendentista saharaui, non è passata inosservata in territorio marocchino. Come già riferito, nei giorni scorsi l'Osservatorio dei Diritti umani per i territori occupati del Sahara Occidentale aveva lanciato un comunicato nel quale si annunciava la prossima partenza della flottiglia, «che aggregherà persone, istituzioni, organizzazioni solidali con la causa saharaui di diverse parti del mondo» per porre fine al blocco delle informazioni cui è sottoposto il Sahara Occidentale.
Adesso Reda Taoujni, rappresentante dell'Associazione Sahara Marocco informa che la sua organizzazione preparerà un'adeguata azione di risposta a tale iniziativa.
Non è ancora stata resa nota la data del previsto sbarco della flottiglia a El Aaiun, ma secondo Taoujni l'impresa potrebbe essere tentata il 14 novembre, data degli accordi di Madrid del 1975 tra Spagna e Marocco, oppure all'inizio del 2011. Il 27 febbraio infatti è un'altra data importante, poiché vi si celebra la proclamazione della Repubblica araba saharaui.
Taoujni lo sottolinea: «Siamo di fronte a una provocazione in piena ragola e, nel caso si realizzasse, provocherebbe una nostra adeguata reazione».
A questo proposito, afferma di essersi riunito con organizzazioni della società civile e con pescatori di El Aaiun e di poter contare su più di 70 imbarcazioni disposte a partecipare a una controflottiglia per “dare il benvenuto” a coloro che giungessero lì dalle Canarie.
«Li aspetteremo nei confini delle nostre acque giurisdizionali, che sono anche quelle dell'arcipelago, e non permetteremo loro di avanzare» continua Taoujni.
Tuttavia egli stesso dubita che la spedizione canaria potrà avere luogo.
«Non credo che riusciranno a realizzarla, perché ha creato molte divisioni interne tra le organizzazioni che appoggiano gli indipendentisti saharaui» conclude.