sabato 24 dicembre 2011

DA DAVID GONZALEZ, “CERVELLO” DELLA SQUADRA DI CALCIO UD LAS PALMAS DE GRAN CANARIA, AUGURI A TUTTI I TIFOSI


A Gran Canaria è una vera star. Da nove anni infatti David González è il “cervello” della UD Las Palmas de Gran Canaria (è nato in questa città il 25 agosto 1981), squadra calcistica che brilla nell'ambito del campionato calcistico spagnolo ma, ammette González, ha bisogno di maggiore regolarità e intraprendenza. Ci pensa lui a tener alto il morale dei suoi compagni, e anche per questo si è pensato a lui nell'affidare a una personalità locale il compito di augurare un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo a tutti i grancanari e… a tutti gli sportivi europei. Eccolo in versione Babbo Natale mentre brinda idealmente con tutti i tifosi (foto di Alberto Plaza da laprovincia.es).

SULLA SPIAGGIA DI LAS CANTERAS (LAS PALMAS DE GRAN CANARIA) UN ENORME PRESEPE DI SABBIA






Ecco come appare in questi giorni la spiaggia di Las Canteras a Las Palmas de Gran Canaria: popolata da enormi sculture in sabbia che ricordano i vari episodi riguardanti la Natività di Gesù. Uno spettacolo che merita senz'altro una visita. Le immagini tratte da laprovincia.es sono del fotografo Sánchez Prada.

venerdì 23 dicembre 2011

Nuevo Porsche 911 Carrera Cabriolet 2012.mp4

IN UNA CLIP LA NUOVA PORSCHE 911 CARRERA CABRIOLET A TUTTA VELOCITÀ PER LE STRADE DI GRAN CANARIA

Ormai è una gara tra grandi marche nello scegliere le Canarie come location per i propri messaggi pubblicitari. Dopo Ryanair, vogliamo parlare della casa automobilistica Porsche che, per lanciare la sua nuova 911 Carrera Cabriolet 2014.mp4 e mostrarne le alte prestazioni, ha scelto di farle percorrere a tutta velocità le strade impervie di alcune zone dell'isola di Gran Canaria. E così, oltre ad ammirare la nuova bellissima, scattante auto, chi guarda la clip sopra (disponibile su You Tube) può rimanere affascinato da paesaggi mozzafiato che si offrono allo sguardo di tutti coloro che percorrono Gran Canaria in lungo e in largo alla scoperta delle sue bellezze a volte segrete. Buona visione.

mercoledì 14 dicembre 2011

Making of Cabin Crew Charity Calendar 2012

SONO STATE SCATTATE A LANZAROTE LE FOTO DEL CALENDARIO BENEFICO RYANAIR 2012



9 mila calendari (benefici) 2012 già venduti (al prezzo di soli 10 €) sui 10 mila stampati. È un bel successo, non c'è che dire, per Ryanair, la compagnia aerea più amata dai passeggeri di tutta Europa. Al novero delle “sante” (un tempo c'era solo “santa” Ikea, osannata perché permetteva e permette di arredare la propria casa senza svenarsi), si è aggiunta infatti anche “santa” Ryanair, che consente di viaggiare, seppure con qualche restrizione e con qualche proposta di troppo per indurti a comprare sigarette, carte telefoniche e quant'altro, a prezzi accessibili a tutte le tasche.
Tra le sue proposte, il calendario (benefico) è sicuramente la più prestigiosa, e ogni anno Ryanair s'impegna a fornire ai suoi fedelissimi un prodotto di alta qualità, con una location di prestigio. Quest'anno, per l'appunto, è toccato a Lanzarote. Le fotografie alle più avvenenti tra le sue hostess, in puro stile rétro, sono state scattate sull'isola dei vulcani lo scorso settembre e ci consentono di ammirare, oltre alle ragazze più sexy in forza alla compagnia aerea irlandese, anche alcuni scorci naturalistici mozzafiato.
«Siamo orgogliosi del fatto che quest'anno lo sforzo delle nostre fantastiche, bellissime assistenti di volo consentirà la raccolta di 100 mila €, per un totale di 500 mila € da quando fu pubblicato il nostro primo calendario, cinque anni fa» ha dichiarato Stephen McNamara, dirigente Ryanair. «Quest'anno il ricavato andrà a DEBRA, un'associazione che si occupa di bambini affetti da una malattia poco conosciuta, la epidermolisi bollosa, e che consente a loro e ai genitori di trascorrere periodi di vacanza nelle proprie strutture. Sono sicuro che il fatto di mostrare queste affascinanti assistenti di volo invoglierà tantissimi passeggeri europei a salire sugli aerei Ryanair nella speranza di poterle incontrare».
Tra loro, c'è anche una ragazza italiana, Ornella Matrisciano. E, proprio per questo, McNamara confida che i passeggeri italiani diano un loro importante contributo affinché anche le ultime mille copie del calendario siano vendute rapidamente, acquistandolo magari come regalo di Natale e invitante augurio per il 2012 che sta per cominciare.
Il calendario è in vendita sia a bordo degli aerei Ryanair sia sul sito della compagnia aerea, www.ryanair.com.
Il suo making off è disponibile su YouTube (in alto).

domenica 11 dicembre 2011

ARRIVATO DAL SENEGAL SU UN BARCONE DI DISPERATI, ORA DIAL MASSE È UN PROMETTENTE CAMPIONE DI LOTTA CANARIA


La storia di Dial Masse (nato a Dakar nel 1980) ha avuto un esito felice, però avrebbe potuto concludersi in tragedia, come per molti che come lui hanno affidato il proprio destino a un barcone per sfuggire alla miseria e approdare in un posto dove costruirsi un futuro migliore. Anche Dial, infatti, è salito su uno di questi barconi di disperati inseguendo un sogno, e oggi sorride.
Nella Unión Sardina, una società che gareggia nella specialità sportiva della lotta canaria, tutti hanno un debole per lui.
«È un grandissimo compagno, un esempio per tutti, un fenomeno» afferma Carmelo Rodríguez, referente carismatico della squadra di Vecindario, una località del sud-est di Gran Canaria, sottolineando il fatto che Dial è molto apprezzato per le doti umane oltre che quelle sportive, favorite dalla sua morfologia perfetta per lo sport tipico delle Canarie.
«Volevo andare in cerca di una vita migliore e non ci ho pensato due volte quando c'è stata l'occasione di unirmi a un gruppo di connazionali che coltivavano il mio stesso sogno» racconta. «Facevo il pescatore e me la passavo molto male, per cui ho voluto tentare la sorte, consapevole che dove sarei arrivato sicuramente sarei stato meglio che nel posto dove vivevo allora. All'inizio gli altri occupanti del barcone non volevano accogliermi, ma io ho setto loro che se volevano lasciare il porto avrebbero dovuto farmi posto. E così alla fine hanno detto di sì. Ho lasciato alle mie spalle amici e parenti. Non ho avuto il tempo di avvisarli, è successo tutto così, all'improvviso. Non era il momento di fermarsi a riflettere, a dubitare, a farsi sopraffare dai sentimenti».
E tutto per ricominciare da zero. Dopo la partenza dal Senegal, Dial ha trascorso dieci giorni in mare assieme ai suoi compatrioti fino ad arrivare sulla costa di Arguineguín.
«Durante il tragitto, abbiamo incontrato altri barconi zeppi di nostri connazionali e abbiamo cercato di aiutare tutti queli in difficoltà» racconta ancora. «Però non sempre è stato possibile. Sono stati dieci giorni che non potrò mai dimenticare, perché ti segnano per sempre. Avevamo acqua e cibo a sufficienza, però durante un guasto al motore confesso di aver avuto paura. Credo sia normale. Però poi riuscimmo a ripartire e nessuno è morto, anche se in vari altri casi non è stato così ed è avvenuta una tragedia. Ma il mio destino ha voluto così».
Dial ha messo piede sul territorio grancanario alla fine del 2006.
«Al nostro arrivo ci hanno dato caffè e biscotti» ricorda con emozione. «I poliziotti ci hanno trattato bene. Io non temevo nulla, anche se per me tutto era nuovo e non sapevo neppure in quale luogo eravamo approdati. Sentivo però che era il posto in cui avrei realizzato il mio sogno. Ho trascorso sei mesi nel centro della Cruz Roja di Vecindario, con momenti assai duri come quando finalmente ho potuto parlare con i miei genitori e ho raccontato loro di trovarmi qui».
Si emoziona ancora parlando di loro, perché da quel momento non li ha più visti.
Durante i mesi in cui è stato trattenuto, ha cominciato a imparare la lingua, a familiarizzare con un mondo del tutto sconosciuto, sempre convinto che qui era il posto in cui vivere.
«Mi sono adattato a tutto perché non volevo assolutamente tornare indietro e questo mi ha dato la forza di superare tutti gli ostacoli» afferma. «Ero giovane, non conoscevo nessuno, non possedevo nulla, dipendevo dagli aiuti. Però sono andato avanti».
Un giorno è capitato sul campo della Union Sardina.
«In Senegal avevo praticato la lotta locale, un po' diversa da quella canaria, però con prese abbastanza simili» racconta ancora. «Non ero in forma, ovviamente, però ho voluto provare lo stesso. E subito sono stato accolto nel miglior modo possibile».
Da allora ha fatto parte di alcune équipe fino a tornare alla Union Sardina.
«Non mi pagano però mi danno il sufficiente per pagarmi il mangiare e i trasferimenti » confessa. «La mia stima per la direzione e i compagni è massima. Non ho parole per ringraziarli per tutto quello che fanno per me».
Tra poco Dial Masse otterrà i documenti per la cittadinanza spagnola. Sposato con Vanessa Valido, padre di Yeray, che è nato in una data fatidica per i superstiziosi (l'11-11-2011), abita al Cruce de Arinaga e da tempo cerca un lavoro.
«Ho fatto anche il muratore e sono disposto a farlo ancora per portare avanti la mia famiglia» confida. «Inoltre, vorrei tanto poter tornare un giorno in Senegal per rivedere i miei genitori e i miei fratelli. Mi manca solo di dare un abbraccio a tutti quelli che ho lascito laggiù, ma sono comunque già molto contento di aver realizzato il mio sogno di arrivare fin qui».
Dial sorride con generosità e sincerità. Il suo è il sorriso di un uomo pieno di gratitudine.

(nella foto da canarias7.es un'immagine del senegalese Dial Masse mentre si allena con i compagni della Unión Sardina, società sportiva di Vecindario, Gran Canaria)

RAGAZZI DI LAS PALMAS A SCUOLA DI SCULTURA CON LA SABBIA DAGLI ARTISTI CHE HANNO CREATO IL PRESEPE SULLA SPIAGGIA



Immersi nella sabbia fino alle ginocchia e ai gomiti, nei giorni scorsi gli allievi della scuola García Escámez di Las Palmas de Gran Canaria hanno liberato la loro fantasia dopo aver appreso le tecniche per modellare la sabbia durante la loro visita al Presepe scolpito sulla spiaggia, all'altezza della piazza Saulo Torón. L'attività faceva parte dei laboratori organizzati dal Comune per fare interessare i giovani a quella che ormai è diventata un'attrativa turistica per la città e per tutta l'isola.
Le mille tonnellate di sabbia utilizzate per la costruzione del Presepe, alla quale hanno partecipato otto scultori giunti a Las Palmas da diverse parti del mondo, hanno impressionato e un po' spaventato gli allievi che hanno assistito alla costruzione della rappresentazione biblica, quest'anno giunta alla sesta edizione.
Da oggi e fino al prossimo 22 dicembre, saranno circa 6 mila gli scolari che visiteranno il Presepe di sabbia (rimarrà modellato sulla spiaggia fino al prossimo 7 gennaio), per ammirare il quale non è previsto alcun biglietto d'ingresso a pagamento, ma sono comunque gradite donazioni. E il ricavato verrà donato interamente alla Caritas locale.
Aday Rodríguez, membro della ditta Soportes, promotrice del Presepe, ha spiegato che scopo del laboratorio è che non solo i ragazzi imparino l'arte di modellare la sabbia dal vivo, ma che diventino a loro volta promotori dell'iniziativa e, soprattutto, che questa lasci in loro il seme di un possibile futuro da artisti.
«Alcuni giovani hanno cominciato come collaboratori alcuni anni fa e sono diventati, poi, figure di primo piano in quest'arte» spiega.
Il Presepe di sabbia sulla spiaggia di Las Canteras è una delle tante composizioni artistiche che in questi giorni si possono ammirare sull'isola di Gran Canaria, dove nonostate il trascorrere degli anni si è mantenuta un'ottima tradizione al riguardo.
Una tradizione, spiega il giornalista Antonio Cruz Domínguez, che entrò in crisi solo negli Anni '50, quando furono in voga altre icone natalizie negli ornamenti delle vie e degli edifici pubblici, ma ciononostante la celebrazione iconografica della Natività si è saputa mantenere alle Canarie fino al giorno d'oggi. Domínguez ha ricordato che le luminarie che in queste notti risplendono nelle strade della capitale non devono oscurare il vero significato del Natale e le difficoltà di tante famiglie meno fortunate.

(nelle foto da laprovincia.es due momenti della lezione di scultura con la sabbia per gli scolari di Las Palmas sulla spiaggia di Las Canteras)

L'ORCA MORGAN È GIÀ AL LORO PARQUE DI TENERIFE E SI STA AMBIENTANDO BENISSIMO


È arrivata solo qualche giorno fa al Loro Parque di Tenerife e già dà segni di buon adattamento. L'orca Morgan (vedi uno dei post precedenti), giunta alle Canarie in seguito a una sentenza di un giudice olandese, ha già cominciato a integrarsi molto bene con il resto del gruppo e si è già unita con successo ad altre due femmine della sua specie, con un processo di socializzazione coordinato dall'équipe di veterinari e istruttori del centro.
Morgan passa parte del suo tempo anche con la cucciola Adán, che è nata in cattività al Loro Parque poco più di un anno fa. Nel frattempo, gli studiosi sono già impegnati a studiare il suo comportamento dal punto di vista delle emissioni locali, delle sue relazioni e così via.
A poco a poco si realizzerà appieno la sua integrazione con il gruppo di tutti gli esemplari - quattro orche giunte qui dagli Stati Uniti, più la piccola Adán, appunto - con cui stabilirà le relazioni sociali necessarie per il suo sviluppo.
Come ho già detto in precedenza, Morgan fu trovata ferita nel giugno 2010 nel mare della costa olandese e, una volta recuperata, il Governo locale ha deciso di farla trasferire al Loro Parque in quanto, per salvaguardare la sua sopravvivenza, non era possibile lasciarla libera.
L'orca è arrivata a Tenerife in aereo con un volo di quattro ore e mezza di volo durante il quale è stata assistita da più di 30 operatori tra tecnici, istruttori e veterinari.

(nella foto da canarias7.es l'orca Morgan - al centro dell'immagine - mentre gioca con altri esemplari presenti nell'orcario del Loro Parque di Tenerife)

domenica 4 dicembre 2011

“DONA 1 GIORNO”, LA NUOVA CAMPAGNA UNICEF ESPAÑA PER SALVARE MILIONI DI BAMBINI COLPITI DA DENUTRIZIONE NEL MONDO


Fare in modo che un bambino superi i primi mille giorni di vita, i più importanti, per assicurargli la vita ed evitargli di morire per gli effetti della denutrizione è l'obiettivo della campagna “Dona 1 día” (Dona un giorno) di Unicef España, che nei giorni scorsi è stata presentata ufficialmente a Las Palmas de Gran Canaria. La presidente di Unicef Canarias, Nereida Castro, ha spiegato che, per partecipare alla campagna, basta inviare un SMS (di un costo di 1,20 euro) con la parola DIA al 28028, e si può così coprire le spese di mantenimento di un bambino colpito da denutrizione grave per un giorno. Unicef calcola che con 42 euro si copre il trattamento completo perché un bambino non soccomba alla mancanza di alimenti.
La campagna ha l'obiettivo di evitare la morte di 2,5 milioni di bambini minori di 5 anni che, secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite la quale lotta in favore dei diritti dell'infanzia, muoiono ogni anno nel mondo a causa della denutrizione.
Questo problema, endemico in molte zone del mondo, è peggiorato negli ultimi anni a causa della siccità e della carestia soprattutto nel continente africano, in particolare nel Corno d'Africa (Etiopia, Eritrea, Kenia, Somalia e Uganda), dove attualmente si vive la situazione più grave degli ultimi 60 anni.
Tra le personalità che fanno da testimonial alla campagna Unicef c'è Sitapha Alfred Savane, celebre giocatore e capitano del Club Baloncesto (pallavolo) Gran Canaria originario del Senegal. Il giocatore ha invitato tutta la società canaria a sostenere la campagna Unicef.
«In questa situazione di crisi mondiale, le cose in Africa sono peggiorate molto – afferma. – Ogni persona che può donare un giorno, ha il dovere di farlo».

(nella foto da laprovincia.es, il pallavolista del Club Baloncesto Gran Canaria Sitapha Alfred Savane con volontari e collaboratori di Unicef España per la campagna “Dona 1 día)

È UN “GUAPO” CANARIO IL SECONDO CLASSIFICATO AL CONCORSO DI “MISTER ESPAÑA” 2011


Classificarsi secondo finalista al concorso per l'elezione di Mister España non è cosa da poco: convincere a votare per te i giurati della manifestazione vuol dire infatti avere bellezza e personalità da vendere. Doti che evidentemente Néstor Acosta Arencibia (nella foto), giovane aitante già eletto Mister Las Palmas de Gran Canaria nel 2010 che è riuscito nell'impresa, possiede appieno. Al gala che si è svolto nel Palacio de los Sueños di Siviglia sere fa, è apparso sicuro di sé ma anche emozionato perché a tentare di strappare lo scettro di spagnolo più “guapo” del 2011 c'erano altri 51 rivali, ragazzi aitanti quanto lui, tra cui era davvero arduo scegliere il più bello di tutti. Alla fine la giuria ha nominato come vincitore un altro “guapissimo”, Dieto Otero Téllez, ma ha riservato comunque il posto d'onore al bel canario Néstor.
Tornato sulla sua isola, Néstor è stato accolto con entusiasmo non solo dai suoi parenti e amici.
«La cosa che mi più mi ha affascinato – afferma ora – è che ho potuto conoscere un sacco di amici nuovi. Se dovessi invitare tutti nella mia casa di Las Palmas de Gran Canaria dovrei prevedere una lista d'attesa che si rivelerebbe molto lunga».
Potenza della popolarità e… della bellezza.

LA MONTAGNA NON CONOSCE BARRIERE: ALLA PROSSIMA TRANSGRANCANARIA DI MARZO ANCHE DISABILI



Si profila un'importante novità per Transgrancanaria, il meeting sportivo che si terrà i prossimi 2 e 3 marzo 2012, in particolare nell'ambito della The North Face Transgrancanaria, pioniera nelle Canarie per le imprese in montagna. La gara avrà una nuova sezione, la Transcapacidad, aperta alle persone portatrici di una qualsiasi forma di handicap: motoria, sensoriale o intellettiva. Come a sottolineare che, quando si ha volontà, si superano anche gli ostacoli che appaiono insormontabili.
Alla montagna, si sa, non importa la velocità ma il ritmo dei passi. E a muoverli è la capacità di raggiungere un sogno. Ne sa qualcosa José Manule Estévez, un non vedente che si propone di partecipare alla prossima edizione di Transgrancanaria nel percorso di 123 km, gara regina della manifestazione, che può contare anche su altre tre modalità: 96, 42 e 24 km. José Manuel, madrileño, parteciperà con due guide che lo accompagneranno durante il tragitto. I tre saranno collegati tra loro da una barra metallica di circa 3 metri. E sarà prima volta per José Manuel a una gara ufficiale.
Per il 2012 la Transcapacidad spera di poter contare su un'ampia partecipazione di persone disabili provenienti sia dall'arcipelgo sia dalla penisola spagnola, e perché no? anche dall'estero. Il germe di questa iniziativa è da cercare nell'ultima edizione della Transgrancanaria. José Luis Hernández, un giovane colpito da paralisi cerebrale, ha potuto completare il percorso di 24 km su una sedia adattata grazie all'aiuto di Reynaldo Ramos, César Díaz e Irina Gruñeiro, un'équipe di irrequieti imprenditori. Anche due giovani autistici, Mario Guadalupe e Adrián Peña, sono riusciti nell'impresa grazie al loro istruttore, Borja González, uomo entusiasta e instancabile, capace di coinvolgere chiunque in un suo sogno.
Il successo di entrambe queste imprese ha convinto gli organizzatori di Transgrancanaria, Fernando González e David Déniz, a creare una sezione apposita, fedeli al loro impegno a che la “famiglia Trans” continui a crescere, aperta a ogni possibilità. La montagna sta aspettando, perché a lei non importa la forza dei corridori, ma il valore delle loro impronte.

(nella foto, il madrileño José Manuel, non vedente, durate una sua impresa sportiva assistito da due guide)

PER LA GIORNATA MONDIALE DELL'AIDS 2011 ALLE CANARIE DISTRIBUITI GRATIS 115 MILA PRESERVATIVI


La data dell'1 dicembre, dichiarata internazionalmente Giornata mondiale dell'Aids, è stata commemorata con forza ed efficacia dalla Consejeria de Sanidad del Gobierno de Canarias attraverso la Dirección General de Salud Pública. Nell'ambito della campagna di sensibilizzazione riguardo alla grave malattia, la Consejeria ha realizzato la distribuzione gratuita di 115 mila preservativi in collaborazione con consigli comunali, municipi e organizzazioni non governative canari. Per quest'anno il motto della campagna era “30 anni di risultati, 30 anni di sfide”, scelto anche per ricordare i 30 anni dalle prime diagnosi della malattia che esiste tuttora, anche se non se ne parla più con il dovuto risalto. In Italia, per esempio, non solo non si fanno più campagne sull'Aids, ma si continua a negare pervicacemente perfino l'esistenza e l'utilità del preservativo, per compiacere le assurde e anacronistiche chiusure ideologiche della Chiesa in merito.
Per l'occasione la Consejeria de Sanidad del Gobierno de Canarias ha editato una pubblicazione commemorativa 1981-2011 sulle tre decadi appena trascorse nella lotta contro l'Aids, con la quale si è voluto anche rendere omaggio alle tante vittime dell'infezione così come a tutte le persone che hanno dedicato i propri sforzi in questa impresa, a partire dai familiari passando per amici e sanitari fino ai ricercatori impegnati nella ricerca delle cure più appropriate e di un eventuale, e purtroppo ancora lontano, vaccino.
Per contribuire a questa riflessione, oltre ai 115 mila preservativi, sono stati distribuiti anche 1.300 manifesti e 25 mila opuscoli, che si aggiungono alle iniziative delle organizzazioni non governative e associazioni locali impegnate nel contrastare il VIH/Aids.

lunedì 28 novembre 2011

E' ARDIEL JIMENEZ, DI MASPALOMAS, UNO DEGLI ATLETI DELLA SELEZIONE SPAGNOLA AI MONDIALI DI SURF DI GRAN CANARIA


Il bodyboarder Ardiel Jiménez (nella foto), di San Fernando de Maspalomas (Gran Canaria), farà parte della selezione spagnola di bodyboard e gareggerà contro i migliori riders del mondo nel campionato mondiale che si terrà sulle coste dell'isola dal 30 novembre al 4 dicembre prossimi, e precisamente nel mare antistante le località El Frontón, La Guancha e El Agujero (Gáldar). La selezione spagnola è composta da 6 soli atleti e Jiménez parteciperà nella categoria Dropknee, nella quale è tra i 5 migliori campioni al mondo, dal momento che è stato proclamato vicecampione del mondo in due occasioni.
La gara, chiamata ISA World 2011 Bodyboard championship, è organizzata dall'ISA (International Surfing Association) e dalla FES (Federación Española del Surf), e gli atleti vi gareggeranno a squadre, a differenza dalle altre in cui di solito partecipano a titolo individuale. Tutta Gran Canaria aspetta alla prova il “suo” atleta, che ovviamente promette di impegnarsi al massimo per conquistare i migliori risultati a favore del proprio Paese.

FERITA, SALVATA DAI PESCATORI E POI CONTESA DAGLI ESPERTI, L'ORCA MORGAN DALL'OLANDA VERRA' TRASFERITA A TENERIFE


L'odissea di Morgan, una giovane orca di poco più di tre anni, continua dopo un anno e mezzo da quando fu trovata da un gruppo di pescatori nel Mar di Wadden in Olanda. Il 23 giugno del 2010 fu recuperata con numerose ferite e con un peso di appena 430 kg, stazza scarsa per un animale che all'epoca era già lungo tre metri e mezzo. Nei giorni scorsi, una giudice di Amsterdam si è pronunciata sul futuro di Morgan: ha deciso infatti che la soluzione migliore per lei sarà il trasferimento all'orcario Loro Parque di Tenerife, più attrezzato per accoglierla, dove sono ospitati altri cinque cetacei della stessa specie.
La decisione della giudice è arrivata dopo mesi di aspre dispute tra i diversi gruppi di ecologisti, i responsabili del delfinario di Harderwijk (dove l'orca è stata ospite durante questo tempo fino a raggiungere gli attuali 1.200 kg) e il governo olandese.
All'inizio i responsabili del delfinario pensavano che il cetaceo sarebbe rimasto nella struttura solo il tempo necessario per il suo recupero e, poi, sarebbe messo in libertà. Tuttavia, ed è quello che criticano diversi gruppo animalisti come l'associazione Free Morgan Group o la combattiva Orca Coalition, l'animale ha guadagnato peso e ha finito con il diventare una vera attrazione in più del delfinario, per cui non è stata ancora liberata dai suoi responsabili.
Nel gennaio scorso, questi hanno chiesto aiuto al governo olandese per farsi carico dell'orca a causa dell'elevato costo per il suo mantenimento. Poco tempo dopo, infine, l'Orca Coalition ha ingaggiato un gruppo di avvocati con l'intenzione di portare davanti al tribunale il caso di Morgan, chiedendone la liberazione.
La controversia ha coinvolto diversi esperti internazionali in biologia marina che, ovviamente, hanno espresso pareri contraddittori. Da un lato c'era la posizione di chi era propenso alla liberazione in mare di Morgan, dall'altro quella di chi invece era convinto che l'orca non sarebbe in grado di sopravvivere allo stato selvaggio. La soluzione tinerfeña ha evidentemente tagliato la testa al toro e adesso il futuro di Morgan si prospetta almeno sereno.
Ora si dovrà approntare la delicata operazione di trasferimento dell'orca e il suo adattamento all'interno dell'orcario di Tenerife, così come quello degli altri cetacei che presto vedranno arrivare tra loro questa nuova ospite.

(nella foto da laprovincia.es l'orca Morgan gioca con uno degli addetti alle sue cure nel delfinario olandese di Harderwijk, da dove sarà trasportata all'orcario Lore Parque di Tenerife)

E ORA IL NUOVO VULCANO SOTTO IL MARE DI EL HIERRO “VOMITA” PIROCLASTI GIGANTI


Nelle acque de La Restinga, in prossimità dell'isola de El Hierro, si stanno raccogliendo rocce piroclastiche di dimensioni sempre maggiori. Ieri, alcuni membri dell'équipe scientifica che segue l'evoluzione dei fenomeni vulcanici di questa zona sono giunti infatti al porto de La Restinga portando sulla loro lancia di Salvamento diversi piroclasti giganti. Il fumo e il ribollire delle acque erano ben visibili dalla costa e l'immagine della lancia durante l'operazione era spettacolare, con colonne di fumo alte diversi metri tutte intorno. Ora toccherà agli scienziati studiare la composizione chimica dei piroclasti, cosa che consentirà loro di seguire meglio l'evoluzione del nuovo fenomeno eruttivo cominciato a metà ottobre nelle acque di El Hierro.

(nella foto da canarias7.es la lancia di Salvamento entra in porto a El Hierro con a bordo rocce priroclastiche raccolte nella zona della nuova eruzione vulcanica)

GRANDE SUCCESSO A LAS PALMAS DE GRAN CANARIA PER LA “GIORNATA DEL CANE”




La capitale grancanaria ha festeggiato ieri la sua prima “gara di velocità” di cani accompagnati dai rispettivi padroni, prova che ha visto sfilare per varie strade della città centinaia di amici a quattro zampe tra una fila ininterrotta di ammiratori e curiosi, in buona parte bambini. Il cuore della manifestazione era il parco di Santa Catalina, che sorge nel pieno centro di Las Palmas de Gran Canaria. La gara, cui hanno partecipato circa 2 mila cani e 3 mila persone, era uno degli eventi della “Giornata del cane” organizzata dall'Ayuntamiento di Las Palmas che si è svolta in realtà tra sabato e domenica e ha visto globalmente la partecipazione di oltre 7.500 persone e 4 mila cani. Altri eventi di rilievo della manifestazione sono stati l'esibizione di cani della Polizia locale di Las Palmas, del Cuerpo Nacional de Policia, dell'Ejército del Aire, dell'Ejército de Tierra, del Cuerpo de Infantería de Marina e della ONG del Perro de Salvamento de Canarias, e inoltre un simpaticissimo show in cui sono stati premiati il cane più bello, quello maggiormente dotato di ritmo, quello più hippie, quello più tranquillo e… quello più isterico.
Nel corso del meeting di ieri era presente anche il sindaco (alcalde) di Las Palmas de Gran Canaria, Juan José Cardona, che ha fortemente sostenuto questo evento il quale, ha affermato, dimostra come la convivenza tra persone e cani è possibile e, anzi, salutare.

venerdì 25 novembre 2011

ANNO NUOVO, CALENDARI NUOVI (A GRAN CANARIA)






Un nuovo anno sta per fare il suo trionfale (si spera) ingresso nella vita di ciascuno di noi ed è di nuovo tempo, tra le altre cose, di… calendari. Due le iniziative al riguardo a Gran Canaria, ed entrambe hanno come oggetto figure (maschili) che nell'immaginario collettivo come nella realtà simboleggiano forza, virilità, coraggio. Si tratta dei calendari dei bomberos (pompieri) di Maspalomas e della squadra di calcio Union Deportiva (UD) Las Palmas de Gran Canaria. Sia i bomberos sia i calciatori hanno deciso di posare (i primi seminudi per mettere in luce il fascino dei loro muscoli) per scopi benefici. In particolare la squadra di calcio devolverà l'incasso delle vendite del proprio calendario a favore dell'Associazione provinciale sclerosi multipla di Las Palmas del Gran Canaria. Ve ne propongo qui una piccola selezione.

(sopra, dall'alto al basso, la foto pubblicata da canarias7.es di un bombero di Maspalomas e quelle di alcuni giocatori della squadra di calcio UD Las Palmas de Gran Canaria tratte da la provincia.es: fanno parte dei relativi calendari benefici 2012)

lunedì 21 novembre 2011

SMANTELLATA UN'ORGANIZZAZIONE CAMORRISTICA NAPOLETANA A TENERIFE. LE ACCUSE: RICICLAGGIO DI DENARO, ESTORSIONE, TENTATA COLLUSIONE CON LA POLITICA


Premetto: questa è una notizia che vorrei non dover pubblicare mai, ma purtroppo la realtà (italiana) è quella che è e occorre registrarla di conseguenza. L'inchiesta dell'Operazione Pozzaro, che ha portato allo smantellamento della camorra italiana infiltrata nel Sud di Tenerife, è continuata nei giorni scorsi con l'interrogatorio di tre presunti mafiosi pentiti a Milano. Il giudice della Audienca Nacional, Eloy Velasco, cerca infatti di ricostruire e confermare gli investimenti realizzati dalla delinquenza mafiosa alle Canarie. Recentemente, e nel più assoluto segreto, il magistrato si era recato anche nella città italiana di Napoli per continuare l'inchiesta che lo scorso 18 ottobre ha portato alla detenzione di tredici presunti membri della camorra napoletana nel Sud di Tenerife, sotto la direzione della Fiscalía Anticorruptión e in collaborazione con la Guardia Civil e il Cuerpo National de Policía. Due erano gli scopi: interrogare, appunto, i tre mafiosi pentiti e raccogliere altre dichiarazioni di conferma in merito al capo del gruppo camorristico che operava a Tenerife. Purtroppo, per il momento ha potuto portare a termine soltanto il primo obiettivo.
È bene ricordare che questa trama, insediata sull'isola dell'arcipelago canario da anni, si dedicava alla ripulitura di capitali derivanti da attività illegali intraprese dalla camorra in Italia. Secondo fonti vicine agli investigatori, i tre presenti camorristi interrogati dal magistrato hanno consentito di chiarire alcuni meccanismi mediante i quali il denaro veniva riciclato, avendo partecipato a diverse riunioni in cui si prendevano decisioni al riguardo. Durante gli interrogatori, sembrano essere state confermate le azioni delittuose della rete mafiosa che consistevano in operazioni di estorsione, riciclaggio di denaro e oscuri movimenti a livello politico. Di fatto, l'organizzazione camorristica voleva infiltrarsi nella politica tinerfeña per condizionarla pesantemente e realizzare colossali affari soprattutto nel campo immobiliare. Il magistrato è potuto venire a conoscenza diretta dei diversi meccanismi attraverso i quali la camorra opera in Italia e in Spagna. La maggior parte dei detenuti a Tenerife è residente sull'isola da diversi anni.

SU UNA ZATTERA DI LEGNO ALLE ISOLE CANARIE, COME GLI ANTICHI GUANCHES



Un gruppo di avventurosi e di ricercatori sta progettando una traversata al largo delle isole Canarie su una zattera simile a quelle che probabilmente utilizzarono gli antichi Guanches per colonizzare l'arcipelago. ll progetto, denominato Orsa Maggiore, prevede un giro per le isole a bardo di una zattera di 12 metri per 5, costruita da alcuni ricercatori in modo artigianale utilizzando tronchi di albero e e foglie di palma. Lo scopo dell'impresa è non solo rievocare il passato marinaio dei popoli che anticamente abitarono le Canarie, ma anche elaborare un documentario che possa servire come materiale didattico e divulgativo.
«In particolare vogliamo dimostrare che gli antichi abitanti delle Canarie sapevano padroneggiare bene la navigazione ed erano in grado di effettuare traversate tra le isole in modo regolare e proficuo» spiega Sergio.
All'impresa parteciperà un gruppo di cinque ricercatori e storici con conoscenze nell'ambito della navigazione, e tutto ciò che ne risulterà in termini di scoperta e raccolta di documentazione porterà importanti contributi al Museo della navigazione di Arrecife (Lanzarote). Il progetto, finanziato interamente dagli stessi ricercatori, è aperto agli aiuti che potranno venire da enti e privati interessati.

(nella foto in alto da canarias7.es il percorso che la zattera di legno e foglie di palma effettuerà con a bordo cinque tra ricercatori e avventurosi per ripercorrere le rotte degli antichi Guanches)

A GALDAR (GRAN CANARIA) IL CAMPIONATO DEL MONDO DI BODYBOARD


Specialisti di oltre 20 Paesi interverranno al Campionato del Mondo di Bodyboard che si terrà dal 30 novembre al 3 dicembre prossimi a Gran Canaria, in località Gáldar. Stati Uniti, Australia, Brasile, Cile, Giappone, Francia e Spagna sono solo alcune delle nazioni che vi parteciperanno. La gara sarà disputata precisamente nella zona di El Frontón, bagnata frequentemente da onde che possono raggiungere i 6 metri di altezza e consentono ai surfisti di compiere i loro spettacolari esercizi aerei.

(nella foto da canarias7.es l'esibizione di un surfista specializzato in Bodyboard)

STA SPUNTANDO UN NUOVO VULCANO PROPRIO VICINO A EL HIERRO?



Il magma ribolle nelle viscere della Terra sotto le isole Canarie trabocca in superficie in particolare in prossimità di El Hierro, la piccola isola della zonae occidentale dell'arcipelago canario. Da settimane si notano fenomeni vulcanici vicino alla costa, presso la località di La Restinga, con rivolgimenti delle acque e tremori sulla superficie terrestre, imponenti emissioni di gas dal mare e apparizioni di superfici rocciose a pelo d'acqua, risultato del raffreddamento del magma che a mano a mano emerge dai fondali. Tanto da spingere le autorità locali a evacuare gli abitanti di un villaggio vicino alla zona interessata. E. come sempre avviene, al terremoto vero e proprio si aggiunge quello in ambito scientifico. I geologi infatti si dibattono sulle varie teorie, sulle previsioni riguardo ai possibili sviluppi del fenomeno e così via. Ma se non fosse per i timori riguardo alla popolazione, il fenomeno è anche affascinante da vedere. Ed è comunque segno che, nel fondo delle viscere, la Terra continua a essere più viva che mai.

(nelle due immagini in alto da laprovincia.es il materiale eruttivo apparso sulla superficie del mare dell'isola di El Hierro)

domenica 11 settembre 2011

LE “MAREE DEL PINO”, PIÙ IMPONENTI IN QUESTO PERIODO PER IL SOMMARSI DI PIÙ EVENTI FISICI



Il fenomeno è conosciuto a Gran Canaria come “marea del Pino” perché si verifica più o meno a partire dai primi di settembre e per un breve periodo, più o meno in concomitanza cioè con i festeggiamenti a Teror della Virgen del Pino, la patrona dell'isola. È in questo momento che si verificano le maggiori alte e basse maree, con l'oceano che guadagna maggiori estensioni a livello delle coste per poi ritirarsi di molti metri rispetto alla norma. L'avvenimento provoca sensibili cambiamenti su certe spiagge e offre spettacoli inediti, come appare dalle foto da canarias7.es pubblicate qui sopra.
Il professor Antonio Martinez, professore di Ondas Oceanicas de la Universidad de Las Palmas de Gran Canaria spiega che l'origine sta nella coincidenza di due fenomeni fisici: l'entrata delle prime perturbazioni a più alte latitudini, che determinano moti ondosi più imponenti nella parte interna dell'Oceano Atlantico in arrivo verso le coste canarie sotto forma di mare di fondo o onde di grande longitudine e, inoltre, l'attrazione gravitazionale combinata della Luna e del Sole, che in questo periodo risulta essere maggiore che nel resto dell'anno.

È DI GRAN MODA A GRAN CANARIA IL COASTERING, SINGOLARE SPORT CHE UNISCE PIÙ ATTIVITÀ



Scalate, barranchismo, salto del pastor, kayack, sentierismo, discesa in mountain bike, parapendio, ala delta, coastering… Ogni tipo di attività sportiva è possibile a Gran Canaria, autentico parco di avventure. Le condizioni climatologiche e orografiche, infatti, sono quelle ideali per praticare un ampio ventaglio tra le più singolari attività sportive.
Victor Fornié, uno dei responsabili di Mojo Picón Aventura, impresa canaria che si dedica a organizzare questo tipo di attività, spiega che durante l'estate sono quelle acquatiche le più richieste, ma che all'inizio dell'autunno riprendono quota quelle che si svolgono più precisamente nelle zone interne dell'isola.
Un'attività mista, molto richiesta quest'anno, è il coastering, che per quattro o cinque si svolge tra scalate rocciose che si alternano a salti in acqua, tratti a nuoto e visite a grotte. Un modo di vivere la costa dove gli elementi naturali come il vento e le maree la fanno da padroni nel modellare il litorale che diventa così un particolare “campo da gioco”. Dotati di tute in neoprene, casco, occhiali submarini, giubbotto di salvataggio e altro ancora, gli appassionati di questa attività uniscono impegno sportivo notevole a divertimento e conoscenza dell'ambiente.

HA ORIGINI CANARIE CARLOS VAN ISSCHOT BARBER, CAMPIONE DI NUOTO EMERGENTE CHE ASPIRA A GAREGGIARE A LONDRA NEL 2012


Ha origini canarie il campione di nuoto Carlos van Isschot Barber. Ha cominciato a nuotare a tre anni e a dieci aveva già guadagnato le prime medaglie. Oggi ha perso il conto dei premi vinti e ha un sogno: partecipare ai giochi olimpici del 2012, che si svolgeranno a Londra.
Giunto recentemente dagli Stati Uniti, dove è nato per i casi della vita (San Antonio, Texas, nel 1987), Carlos discende da genitori canari (lui stesso si considera canario) e possiede la doppia nazionalità. Ha un tale curriculum che quasi certamente la Federación española de natación lo designerà tra il gruppo di partecipanti ai giochi olimpici. Almeno è quello che Carlos si augura. Il campione ha terminato di frequentare l'Università di Louisville, nel Kentucky, città nella quale ha vissuto negli ultimi anni alternando gli studi ai duri allenamenti in piscina.
Arruolato un anno fa dal Real club natación canoe di Madrid, recentemente Carlos si è guadagnato niente meno che sette medaglie ai campionati assoluti di Mataró: quattro d'oro nelle staffette, una d'argento e altre due di bronzo nelle individuali, che completano un medagliere di grande importanza in cui campeggiano tantissimi premi rilevanti già ottenuti.
Certamente è stato il canario meglio classificato in questo campionato e il detentore del secondo miglior record. Molti sperano che di tutto questo le autorità sportive terranno conto per i prossimi mesi, decisivi per la sua vita. Carlos dovrà scegliere infatti se proseguire la sua carriera di campione di nuoto o lasciare le gare in piscina per… cercarsi un lavoro normale. La sua vita, insomma, ora è nelle mani della Federación española de natación.
Il suo attuale allenatore quando Carlos si trova a Las Palmas de Gran Canaria, Miguel Gil, della piscina Julio Navarro, è però fiducioso che verrà valorizzato come merita.

(nella foto di Gerardo Montesdeoca da canarias.es il campione di nuoto Carlos van Isschot Barber)

CONTINUA IL PROCESSO DI RECUPERO DELLE NASCITE DI TARTARUGA MARINA A FUERTEVENTURA E GRAN CANARIA



Da tempo un gruppo di ricercatori dell'Università di Las Palmas de Gran Canaria (ULPG), diretto dal professor Luis Felipe López Jurado, si è proposto l'obiettivo di reintrodurre le tartarughe bobas nell'arcipelago canario. Per raggiungerlo hanno cominciato già nel 2006 a portare uova da Capo Verde e a creare nidi a Fuerteventura e Gran Canaria. Dopo che i piccoli sono nati, li allevano in cattività e poi li liberano in mare quando sono un po' più grandi, dopo averli tutti muniti di microchip, in modo da identificarli facilmente quanto tornano alla terra in cui hanno visto la luce come fanno abitualmente. Lo scopo finale del progetto è che le tartarughe tornino appunto verso le spiagge canarie e possa ricominciare così l'incremento delle nascite di esemplari in questi luoghi.
«Il direttore López ha trovato molti riferimenti storici antichi sulla nidificazione delle tartarughe marine qui alle Canarie» spiega Ana Liria, biologa marina della ULPG, una tra gli artefici del progetto che in realtà è cominciato quindici anni fa a Capo verde, e precisamente sull'isola di Boa Vista. «Dalla documentazione è chiaro come un tempo la gente andava a raccogliere le uova sulle spiagge di Fuerteventura. Per esempio, da quando ha preso il via il progetto di recupero, sono molte persone anziane che sono venute a spiegarci come all'epoca della loro infanzia andavano appunto a cercare uova di tartaruga in compagnia dei nonni sulle spiagge. Insomma, disponiamo di molte testimonianze orali a tale riguardo».
I ricercatori prevedono che nell'arco di sei anni la tartaruga comune o boba (nome scientifico Caretta caretta) tornerà a nidificare in modo naturale sulle spiagge canarie, e ciò decreterebbe il successo di questo progetto di ampliamento dell'habitat di riproduzione di tale specie nella Macaronesia.
«Da molti anni stiamo studiando la popolazione di tartarughe marine di Capo verde, conservandola e proteggendola. È la seconda popolazione più importante dell'atlantico: conta su una media di 2o mila nidi l'anno distribuiti su tutto l'arcipelago di Capo Verde e in particolare, per circa l'80 per cento, a Boa Vista, e soprattutto nei 2o km di costa sui quali lavoriamo. Abbiamo scelto la popolazione di tartarughe di Capo Verde per il prelievo di uova prima di tutto a causa della prossimità geografica con le nostre isole, ma anche perché gli studi genetici realizzati alle Canarie indicano che rappresentano un luogo di passaggio abituale degli esemplari giovani che giungono appunto da Capo Verde».
In tutto questo tempo si è venuto organizzando e consolidando un servizio di volontariato ambientale molto rilevante. Ogni sono sono centinaia i volontari che collaborano in questo progetto.
Come accennato, il progetto alle Canarie è cominciato nel 2006. Dopo uno studio di fattibilità, sono state portate 2oo uova nel laboratorio universitario e tre nidi, con 156 uova in totale, sono stati distribuiti sulla spiaggia di Cofete, a Fuerteventura.
«Qui c'è stato 92 per cento delle nascite, mentre in laboratorio ne abbiamo ottenute soltanto la metà» spiega Ana Liria. «In questo modo abbiamo constatato che la spiaggia dispone delle condizioni ideali per ottenere le nascite. E comunque i piccoli cresciuti in laboratorio ci hanno permesso fondamentalmente di fare ricerca sulle migliori tecniche di conservazione della specie».
Dopo il successo della prima fese del progetto, insomma, sono state fatte importanti scoperte in grado di garantire la possibilità che la tartaruga boba torni a essere una specie marina abituale delle isole Canarie.

THAÏS ENRÍQUEZ, CAMPIONESSA DEL MONDO DI NUOTO SINCRONIZZATO, È LA TESTIMONIAL DI LANZAROTE





È stata scelta Thaïs Enríquez, la campionessa olimpionica del mondo di nuoto sincronizzato, per promuovere l'isola di Lanzarote nella sezione video “Con los ojos de…”, del portale internet www.turismolanzarote.com.
«Appena arrivata sull'isola per girare il video, me ne sono letteralmente innamorata – dice tra l'altro nel video la bella Thaïs. – I suoi paesaggi sono davvero straordinari ed è un privilegio poter stare qui. È un luogo ideale per praticare sport, rilassarsi e riposare. Ha spiagge di una bellezza unica!».
La prima volta Thaïs venne a Lanzarote quando era molto piccola e, successivamente, nel 2009, quando potè rendersi effettivamente conto delle due meraviglie. Tanto da raccomandare un soggiorno sull'isola anche ad alcune delle sue compagne di squadra. In particolare, dice, le spiagge di Papagayo sono tra i suoi angoli dell'isola preferiti.
Il suo messaggio video si potrà vedere prossimamente assieme alla bellissima coreografia che ha improvvisato nella grande vasca di una grande suggestiva piscina tra le rocce vulcaniche, dove però, purtroppo, ai turisti non è permesso il bagno.

(nelle foto sopra, dall'alto, due momenti delle riprese del video con protagonista Thaïs Enríquez e una veduta della spiaggia di Papagayo a Lanzarote)

domenica 28 agosto 2011

FACCIAMO LA CONOSCENZA DI ROSITA, L'ULTIMA ASINA DI TEJEDA (GRAN CANARIA)


Da tre anni Rosita porta sulla propria schiena i turisti che vogliono raggiungere la Cruz de Tejeda, una località sulle alture di Gran Canaria. Per lei è la stessa cosa che si tratti di persone canarie, inglesi o tedesche o altro ancora. Il suo padrone, Manuel Ortega, invece preferisce la clientela locale perché, all'ora del pasto, è quella che mostra più simpatia e generosità verso la simpatia quadrupede dal pelo arruffato e dalla faccia buona.
Bisogna aspettare mezzogiorno per incontrare Manuel Ortega e la sua asina in La Cruz de Tejeda. Manuel arriva qui a piedi da Ariñez, vicino San Mateo, però nonostante la distanza non sembra accusare stanchezza.
«È qui vicino, solo una mezz'ora a piedi» dice.
Rosita è l'unico asino che attualmente porta a spasso i turisti a Tejeda.
«Un tempo ce n'erano molti di più» aggiunge Manuel. Negli anni '70, in pieno boom turistico per le isole, nel nostro villaggio i arrivò a contarne ben 12, tra cui un'asina che, non senza ironia, il padrone chiamò Sophia Loren».
Mauel ha cominciato a condurre Rosita a Tejeda tre anni fa. Più per vocazione che per guadagnarci, perché la sua attività non va tanto bene.
«A volte sì, a volte no» confessa. E ultimamente, spiega senza sciogliere la corda cui è legata Rosita, è meglio che no del tutto. «Ci sono giorni che fa un viaggio, e grazie tante. A volte mi portano bambini che vogliono salire e le madri mi dicono che non possono pagare. Io li lascio montare ugualmente, senza chiedere soldi. Lo faccio per i bambini. Molti non hanno mai visto da vicino un animale così grande. Non è che Rosita sia così enorme, però la differenza tra un asino di peluche e uno vero è notevole, naturalmente. La capitale Las Palmas de Gran Canaria ormai è inaccessibile per gli animali e la gente non è più abituata a vederli. Prima arrivavano in città asini, capre e maiali; per la calle Mesa y Lopez, nel pieno centro, scendevano gli animali con la verdura, nei pressi del Hospital Insular c'era un allevamento di maiali e i pastori andavano per le strade vendendo latte. La gente portava le tazze e i pastori cercavano di riempirle di… schiuma, per guadagnarci di più» conclude Manuel con un sorriso malizioso.

(libera traduzione e foto di Manuel Ortega e della sua asina Rosita da laprovincia.es)



40 CORAGGIOSI IN KAYAK PERCORRONO 320 KM NEL MARE ATTORNO ALLE COSTE DI FUERTEVENTURA


I 40 iscritti (di tutte le età) al “Giro in kayak di Fuerteventura”, organizzato dal Cabildo (Consiglio) dell'isola hanno preso il via verso la loro avventura con partenza dal Centro Náutico Insular di Puerto del Rosario. A salutarli, un folto gruppo di familiari, amici e aficionados del mondo dei remi e delle regate. Davanti a sé hanno 8 tappe e altrettante soste, durante le quali avranno la possibilità di scoprire anche luoghi nascosti, meno conosciuti dell'isola non solo per i turisti abituali, ma anche per gli abitanti stessi dell'isola, a causa della loro inaccessibilità.
La prima tappa prevedeva una regata tra Puerto del Rosario e Corralejo, dove i concorrenti hanno trascorso la notte dopo una sosta di riposo nella località di El Jablito. Si è trattato di un percorso che, nonostante si sia svolto nel mare della costa a Est dell'isola, più benevolo rispetto a quello del Nord, di solito è caratterizzato però da correnti e venti tali per cui l'avanzamento dei kayakisti diventa comunque difficile.
A una media di 40 km giornalieri, gli intrepidi concorrenti che porteranno a termine il “Giro di kayak di Fuerteventura” il prossimo sabato 3 settembre, avranno percorso ben 320 km di mare attorno, avvalendosi soltanto della forza delle loro braccia.
Ma naturalmente non sono soli: per poter completare la loro impresa possono contare su una sperimentata équipe di appoggio ingaggiata dalle autorità locali. In alto mare, ci sarà la coordinazione dall'associazione El Chinijo, assieme all'appoggio di altre cinque imbarcazioni sotto il comando di professionisti e collaboratori volontari. E anche a terra l'appoggio logistico dell'organizzazione, che si avvale di vari enti tra cui la Cruz Roja Española, si occupa di rendere tranquilla e sicura la permanenza dei partecipanti sull'isola.