venerdì 6 marzo 2020

FEBBRAIO, MESE DEI RECORD PER GRAN CANARIA



È stata la peggior “calima” (sabbia in sospensione nell'aria) dagli ultimi trent'anni, quella che hanno vissuto le Canarie tra il 21 e il 25 Febbraio scorsi e che ha obbligato a sospendere il traffico aereo nelle isole il 22 e 23 Febbraio per scarsa visibilità. Si calcola che abbia depositato circa 61 mila tonnellate di polvere del Sahara solamente sopra l'isola di Gran Canaria.
Inmaculada Menéndez, una ricercatrice della Università di Las Palmas de Gran Canaria, specialista in questi fenomeni, ha pubblicato un articolo nella piattaforma The Conversation su come si è formata questa calima e le conseguenze che questo fenomeno ha provocato. La polvere è arrivata da quattro principali “fonti”: la depressione di Bodelé nel Chad, la frangia del Sahel, la Mauritania e il Sahara occidentale. La concentrazione massima di polvere raggiunta in quei giorni a Gran Canaria è stata di 5.080 microgrammi per metro cubo, con particelle di PM10, ritenute le più pericolose per la salute, tra 1.800 e i 3.200 microgrammi per metro cubo. E si ritiene che, quando la polvere in sospensione supera gli 80 microgrammi per metro cubo, rappresenta già un problema serio per la qualità dell'aria. Per questo le autorità locali hanno raccomandato di restare in casa in quei giorni, o almeno di uscire muniti di mascherina con filtro.
Dove si depositeranno le 61 mila tonnellate di polvere che si stima siano state rilasciate su Gran Canaria dalla calima nei giorni critici, in ragione di 40 grammi per metro quadrato? Con il tempo, precisa la ricercatrice, la polvere andrà a finire nel mare, trasportata dalla pioggia e dal deflusso, ma in parte resterà sedimentata, in un processo che si è già andato ripetendo durante millenni per migliaia migliaia di anni. Infatti nel terreno di Gran Canaria si hanno tracce di polvere sahariana che si possono far risalire fino a 4 milioni di anni fa.
Riguardo alla composizione della polvere che le “calime” del Sahara portano fino a quest'area dell'Atlantico, si tratta per la maggior parte di particelle di argilla e minerali come quarzo, carbonati, feldspati, ossido di ferro, che possono sommarsi agli inquinanti di origine urbana o industriale delle zone che la tempesta di sabbia attraversa. L'apporto di minerali risulta anche importante per la vita nell'Oceano perché apporta nutrienti, come il ferro, alle acque che di solito ne sono povere.
E non è tutto.  In Febbraio, le temperature massime diurne hanno raggiunto valori superiori di 3° rispetto a quelli normali, come avvenne nel Febbraio del 1990, mantenendosi particolarmente elevate nei primi quattro giorni del mese e tra il 21 e il 25 Febbraio. E anche quelle minime sono state più elevate del solito. Nelle Canarie colpiscono in particolare le temperature massime e minime registrate durante la calima tra il 22 e il 25 Febbraio, dovute appunto all'intensa eruzione di polvere sahariana associata ai forti venti provenienti da Est.
In relazione alle precipitazioni, lo scorso Febbraio è stato estremamente secco, con una media di 9 litri per metro quadrato, valore che rappresenta soltanto il 17% di quello normale, che è di 53 litri per metro quadrato. Il mese è stato infatti il più secco dal 1965, seguìto dai mesi di Febbraio del 1997, del 2000 e del 1990, tuti con una precipitazione mensile inferiore a 15 litri per metro quadrato.
Tutto questo può dipendere dal cambiamento climatico?