venerdì 1 marzo 2019

GRIDO D'ALLARME DA LA GRACIOSA: UN MARE DI PLASTICA TRA LE ONDE


L'arcipelago Chinijo (ossia quel gruppo di piccole isole - Montaña Clara, Alegranza e La Graciosa, oltre agli isolotti di Roque del Este e Roque del Oeste - situate a Nord-est di Lanzarote) è non solo il più esteso spazio di biodiversità delle Canarie, ma purtroppo potrebbe diventare anche un “paradiso” per le microplastiche, piccole particelle che derivano dalla decomposizione di oggetti più grandi fatti con questo materiale, che spesso giungono fino ai suoi litorali spinte dalle correnti marine da Nord Africa e Sud Europa continentale, oltre che dal Golfo del Messico. Ma il fatto che a volte giungano qui da lontane parti del mondo non può lasciare tranquilli gli abitanti che, seppure non siano responsabili diretti del problema, si stanno rendendo sempre più conto che il problema dell'inquinamento marino causato dalla microplastica è serio e globale. L'arcipelago è un po', in negativo ovviamente, il “laboratorio” in cui sembra potersi manifestare uno dei problemi più gravi della nostra era. In realtà tutti noi dovremmo riflettere con attenzione su questo fenomeno, che si sta rivelando sempre più preoccupante.
I volontari locali già da molti anni partecipano a iniziative per ripulire le spiagge, la più recente delle quali si è tenuta proprio nei giorni scorsi. E infatti le spiagge del piccolo arcipelago sono pulitissime, un vero eden per chi ha la fortuna di trascorrere qualche giorno di vacanza qui e, soprattutto, per i pochi abitanti.
«Il mare porta ogni giorno un po' di questi scarti, e dunque l'opera di pulizia deve essere continua» spiega Alexis Rivera,  biologo responsabile di progetti di conservazione del WWF locale. «Ultimamente ha restituito, per esempio, il paraurti di una macchina, alcuni frigoriferi e diversi tubi al neon».
Sull'arenile di Playa Lambra, situata al Nord-Est di La Graciosa, sono arrivati però anche tappi di bottiglie e di tubetti da dentifricio, contenitori di collirio, blister di compresse, cotton fioc per le orecchie, e tanti altri oggetti ancora.
Si calcola che ogni marea porti in media sulle spiagge Canarie fino a 120 g di piccolissimi pezzetti di plastica per metro quadrato di sabbia. A riprova, ripeto, che ormai l'inquinamento degli Oceani da microplastica è arrivato a un livello davvero allarmante. Anche perché il plancton marino e altri organismi terrestri della catena trofica possono incorporare tali residui, e le sostanze tossiche associate, alla catena alimentare.
Inoltre, in particolare a La Graciosa, alla quantità di residui di microplastica portata dalle maree, si somma l'impatto ambientale che deriva dall'arrivo ogni giorno dei visitatori, non tutti attenti alla cura e conservazione dell'ambiente e alla raccolta dei propri rifiuti. Anche per questo recentemente si è deciso di razionalizzare gli arrivi sull'isola. Preservare questo autentico paradiso è una necessità urgente. Come è urgente la presa di consapevolezza da parte della popolazione mondiale di quanto sia necessario limitare il più possibile l'uso della plastica e, in ogni caso, permettere che venga riciclata, evitando in ogni caso di abbandonarla nell'ambiente, come ancora tante persone fanno, purtroppo.