domenica 11 settembre 2011

LE “MAREE DEL PINO”, PIÙ IMPONENTI IN QUESTO PERIODO PER IL SOMMARSI DI PIÙ EVENTI FISICI



Il fenomeno è conosciuto a Gran Canaria come “marea del Pino” perché si verifica più o meno a partire dai primi di settembre e per un breve periodo, più o meno in concomitanza cioè con i festeggiamenti a Teror della Virgen del Pino, la patrona dell'isola. È in questo momento che si verificano le maggiori alte e basse maree, con l'oceano che guadagna maggiori estensioni a livello delle coste per poi ritirarsi di molti metri rispetto alla norma. L'avvenimento provoca sensibili cambiamenti su certe spiagge e offre spettacoli inediti, come appare dalle foto da canarias7.es pubblicate qui sopra.
Il professor Antonio Martinez, professore di Ondas Oceanicas de la Universidad de Las Palmas de Gran Canaria spiega che l'origine sta nella coincidenza di due fenomeni fisici: l'entrata delle prime perturbazioni a più alte latitudini, che determinano moti ondosi più imponenti nella parte interna dell'Oceano Atlantico in arrivo verso le coste canarie sotto forma di mare di fondo o onde di grande longitudine e, inoltre, l'attrazione gravitazionale combinata della Luna e del Sole, che in questo periodo risulta essere maggiore che nel resto dell'anno.

È DI GRAN MODA A GRAN CANARIA IL COASTERING, SINGOLARE SPORT CHE UNISCE PIÙ ATTIVITÀ



Scalate, barranchismo, salto del pastor, kayack, sentierismo, discesa in mountain bike, parapendio, ala delta, coastering… Ogni tipo di attività sportiva è possibile a Gran Canaria, autentico parco di avventure. Le condizioni climatologiche e orografiche, infatti, sono quelle ideali per praticare un ampio ventaglio tra le più singolari attività sportive.
Victor Fornié, uno dei responsabili di Mojo Picón Aventura, impresa canaria che si dedica a organizzare questo tipo di attività, spiega che durante l'estate sono quelle acquatiche le più richieste, ma che all'inizio dell'autunno riprendono quota quelle che si svolgono più precisamente nelle zone interne dell'isola.
Un'attività mista, molto richiesta quest'anno, è il coastering, che per quattro o cinque si svolge tra scalate rocciose che si alternano a salti in acqua, tratti a nuoto e visite a grotte. Un modo di vivere la costa dove gli elementi naturali come il vento e le maree la fanno da padroni nel modellare il litorale che diventa così un particolare “campo da gioco”. Dotati di tute in neoprene, casco, occhiali submarini, giubbotto di salvataggio e altro ancora, gli appassionati di questa attività uniscono impegno sportivo notevole a divertimento e conoscenza dell'ambiente.

HA ORIGINI CANARIE CARLOS VAN ISSCHOT BARBER, CAMPIONE DI NUOTO EMERGENTE CHE ASPIRA A GAREGGIARE A LONDRA NEL 2012


Ha origini canarie il campione di nuoto Carlos van Isschot Barber. Ha cominciato a nuotare a tre anni e a dieci aveva già guadagnato le prime medaglie. Oggi ha perso il conto dei premi vinti e ha un sogno: partecipare ai giochi olimpici del 2012, che si svolgeranno a Londra.
Giunto recentemente dagli Stati Uniti, dove è nato per i casi della vita (San Antonio, Texas, nel 1987), Carlos discende da genitori canari (lui stesso si considera canario) e possiede la doppia nazionalità. Ha un tale curriculum che quasi certamente la Federación española de natación lo designerà tra il gruppo di partecipanti ai giochi olimpici. Almeno è quello che Carlos si augura. Il campione ha terminato di frequentare l'Università di Louisville, nel Kentucky, città nella quale ha vissuto negli ultimi anni alternando gli studi ai duri allenamenti in piscina.
Arruolato un anno fa dal Real club natación canoe di Madrid, recentemente Carlos si è guadagnato niente meno che sette medaglie ai campionati assoluti di Mataró: quattro d'oro nelle staffette, una d'argento e altre due di bronzo nelle individuali, che completano un medagliere di grande importanza in cui campeggiano tantissimi premi rilevanti già ottenuti.
Certamente è stato il canario meglio classificato in questo campionato e il detentore del secondo miglior record. Molti sperano che di tutto questo le autorità sportive terranno conto per i prossimi mesi, decisivi per la sua vita. Carlos dovrà scegliere infatti se proseguire la sua carriera di campione di nuoto o lasciare le gare in piscina per… cercarsi un lavoro normale. La sua vita, insomma, ora è nelle mani della Federación española de natación.
Il suo attuale allenatore quando Carlos si trova a Las Palmas de Gran Canaria, Miguel Gil, della piscina Julio Navarro, è però fiducioso che verrà valorizzato come merita.

(nella foto di Gerardo Montesdeoca da canarias.es il campione di nuoto Carlos van Isschot Barber)

CONTINUA IL PROCESSO DI RECUPERO DELLE NASCITE DI TARTARUGA MARINA A FUERTEVENTURA E GRAN CANARIA



Da tempo un gruppo di ricercatori dell'Università di Las Palmas de Gran Canaria (ULPG), diretto dal professor Luis Felipe López Jurado, si è proposto l'obiettivo di reintrodurre le tartarughe bobas nell'arcipelago canario. Per raggiungerlo hanno cominciato già nel 2006 a portare uova da Capo Verde e a creare nidi a Fuerteventura e Gran Canaria. Dopo che i piccoli sono nati, li allevano in cattività e poi li liberano in mare quando sono un po' più grandi, dopo averli tutti muniti di microchip, in modo da identificarli facilmente quanto tornano alla terra in cui hanno visto la luce come fanno abitualmente. Lo scopo finale del progetto è che le tartarughe tornino appunto verso le spiagge canarie e possa ricominciare così l'incremento delle nascite di esemplari in questi luoghi.
«Il direttore López ha trovato molti riferimenti storici antichi sulla nidificazione delle tartarughe marine qui alle Canarie» spiega Ana Liria, biologa marina della ULPG, una tra gli artefici del progetto che in realtà è cominciato quindici anni fa a Capo verde, e precisamente sull'isola di Boa Vista. «Dalla documentazione è chiaro come un tempo la gente andava a raccogliere le uova sulle spiagge di Fuerteventura. Per esempio, da quando ha preso il via il progetto di recupero, sono molte persone anziane che sono venute a spiegarci come all'epoca della loro infanzia andavano appunto a cercare uova di tartaruga in compagnia dei nonni sulle spiagge. Insomma, disponiamo di molte testimonianze orali a tale riguardo».
I ricercatori prevedono che nell'arco di sei anni la tartaruga comune o boba (nome scientifico Caretta caretta) tornerà a nidificare in modo naturale sulle spiagge canarie, e ciò decreterebbe il successo di questo progetto di ampliamento dell'habitat di riproduzione di tale specie nella Macaronesia.
«Da molti anni stiamo studiando la popolazione di tartarughe marine di Capo verde, conservandola e proteggendola. È la seconda popolazione più importante dell'atlantico: conta su una media di 2o mila nidi l'anno distribuiti su tutto l'arcipelago di Capo Verde e in particolare, per circa l'80 per cento, a Boa Vista, e soprattutto nei 2o km di costa sui quali lavoriamo. Abbiamo scelto la popolazione di tartarughe di Capo Verde per il prelievo di uova prima di tutto a causa della prossimità geografica con le nostre isole, ma anche perché gli studi genetici realizzati alle Canarie indicano che rappresentano un luogo di passaggio abituale degli esemplari giovani che giungono appunto da Capo Verde».
In tutto questo tempo si è venuto organizzando e consolidando un servizio di volontariato ambientale molto rilevante. Ogni sono sono centinaia i volontari che collaborano in questo progetto.
Come accennato, il progetto alle Canarie è cominciato nel 2006. Dopo uno studio di fattibilità, sono state portate 2oo uova nel laboratorio universitario e tre nidi, con 156 uova in totale, sono stati distribuiti sulla spiaggia di Cofete, a Fuerteventura.
«Qui c'è stato 92 per cento delle nascite, mentre in laboratorio ne abbiamo ottenute soltanto la metà» spiega Ana Liria. «In questo modo abbiamo constatato che la spiaggia dispone delle condizioni ideali per ottenere le nascite. E comunque i piccoli cresciuti in laboratorio ci hanno permesso fondamentalmente di fare ricerca sulle migliori tecniche di conservazione della specie».
Dopo il successo della prima fese del progetto, insomma, sono state fatte importanti scoperte in grado di garantire la possibilità che la tartaruga boba torni a essere una specie marina abituale delle isole Canarie.

THAÏS ENRÍQUEZ, CAMPIONESSA DEL MONDO DI NUOTO SINCRONIZZATO, È LA TESTIMONIAL DI LANZAROTE





È stata scelta Thaïs Enríquez, la campionessa olimpionica del mondo di nuoto sincronizzato, per promuovere l'isola di Lanzarote nella sezione video “Con los ojos de…”, del portale internet www.turismolanzarote.com.
«Appena arrivata sull'isola per girare il video, me ne sono letteralmente innamorata – dice tra l'altro nel video la bella Thaïs. – I suoi paesaggi sono davvero straordinari ed è un privilegio poter stare qui. È un luogo ideale per praticare sport, rilassarsi e riposare. Ha spiagge di una bellezza unica!».
La prima volta Thaïs venne a Lanzarote quando era molto piccola e, successivamente, nel 2009, quando potè rendersi effettivamente conto delle due meraviglie. Tanto da raccomandare un soggiorno sull'isola anche ad alcune delle sue compagne di squadra. In particolare, dice, le spiagge di Papagayo sono tra i suoi angoli dell'isola preferiti.
Il suo messaggio video si potrà vedere prossimamente assieme alla bellissima coreografia che ha improvvisato nella grande vasca di una grande suggestiva piscina tra le rocce vulcaniche, dove però, purtroppo, ai turisti non è permesso il bagno.

(nelle foto sopra, dall'alto, due momenti delle riprese del video con protagonista Thaïs Enríquez e una veduta della spiaggia di Papagayo a Lanzarote)