mercoledì 16 agosto 2017

TRENT'ANNI FA UN CASO ECCEZIONALE: LA VEGGENTE LIDIA PADRÓN SALVÒ 5 BAMBINI SERVENDOSI DI TAROCCHI E PENDOLO

Sopra, Alejandro Calimano nel luogo della tragedia sfiorata.
Grazie alle indicazioni della
veggente, trent'anni fa venne estratto assieme ad altri quattro bambini
dalla grotta dentro la quale si erano persi. 

Il 17 Agosto 1987, Lidia Padrón, una giovane veggente grancanaria, magra, con grandi occhi verdi e alquanto timida, strinse tra le mani un indumento di Alejandro Calimano, uno dei bambini scomparsi dei quali sull'isola e altrove tutti parlavano con grande preoccupazione, e si addentrò nella grotta del Pin-Pam assieme a Manuel - fratello di Alejandro - e ad alcuni speleologi dilettanti e abitanti del luogo. Percorreva i meandri della grotta consultando i tarocchi ogni volta che si avvicinavano a una biforcazione nel loro cammino. «A causa dei colpi in testa che mi davo e della profonda concentrazione, a un centinaio di metri dal punto in cui stavano i bambini mi venne un forte mal di testa. Per questo motivo dovetti ripercorrere il cammino all'indietro e tornare a casa per riposare un po'. Esattamente alle 2,20 i soccorritori trovarono i bambini, e io lo ricordo bene perché esattamente in quel momento il mio mal di testa cessò. Tornai sul posto e, quando arrivai all'imbocco della grotta, i soccorritori li stavano già prelevando» raccontò la veggente all'epoca.
Fu un caso eccezionale quello della misteriosa sparizione multipla di minori, seguìta a un gioco pericoloso e alla voglia irresistibile di esplorare la grotta, che fu risolta grazie agli straordinari poteri psichici di Lidia. «Per merito suo sono tuttora vivo» dice emozionato il protagonista di questa storia che ora, dopo tre decenni, ricorda sconsolato la morte delle due persone: Lidia, appunto, e il fratello Manuel, ai quali lui, come i suoi quattro compagni di sventura, devono la vita. «Sono stati loro a rendere possibile il nostro salvataggio, ma poi la vita ha voluto che concludessero in modo drammatico la loro esistenza per reincontrarsi, come spero sia avvenuto, nell'aldilà - afferma Alejandro. - A loro dobbiamo davvero tutto».
Lidia Padrón e Manuel Calimano, infatti,  avevano salvato la vita di cinque bambini, ma in seguito si sono tolti la loro.
Quell'episodio, a Lidia cambiò totalmente l'esistenza. Tutti parlarono infatti delle sue grandi doti di veggente e così divenne famosa, inoltre riuscì a realizzare il suo sogno di creare, assieme all'allora suo compagno di vita Gustavo Gutiérrez, un centro culturale chiamato CETI, in cui i due ricevevano persone per consultazioni esoteriche e aiutavano disinteressatamente coloro che ne avessero bisogno.
«Fu emozionante vedere come i soccorritori recuperavano i bambini dalla grotta - ricordava Lidia poco dopo il salvataggio. -  Gustavo e io non potemmo trattenere le lacrime di gioia nel constatare che avevamo ragione sull'esatta localizzazione dei bambini all'interno dell'antro».
Gustavo Gutiérrez ha vissuto in prima persona, e con grande emozione, i giorni della sparizione dei cinque bambini. All'epoca era non solo il compagno sentimentale della veggente, ma soprattutto la persona capace di condurla a uno stato di coscienza adatto a compiere viaggi astrali al di fuori del proprio corpo. Tuttora ricorda nitidamente il caso della grotta di Pin-Pam. «Quando consultarono Lidia spiegandole che non si trovavano più alcuni bambini, fece le carte e vide che stavano bene, poi prese la carta geografica di Las Palmas de Gran Canaria  e con il pendolo riuscì a stabilire che si trovavano nella zona di El Polverín - ricorda il parapsicologo. - Passarono le ore e Lidia continuava ad affermare che erano vivi e stavano bene, e quando seppe che la polizia escludeva si trovassero nella grotta, tornò a fare le carte e usare il pendolo e vide che i bimbi erano là dentro, deboli e affamati, e che in poco tempo la situazione sarebbe potuta sfociare in un dramma. A quel punto, mi chiese di aiutarla a uscire dal proprio corpo e a “recarsi” fino all'interno della grotta. Dopo di che mi assicurò ancora una volta che stavano là dentro e, tenendo in mano un indumento di uno dei bambini, si diresse con il proprio spirito in un luogo ben preciso dove “vide” i bambini rannicchiati nel buio. Al suo ritorno allo stato normale di coscienza, ricordando ciò che aveva “visto” volle recarsi a tutti i costi alla grotta. Nelle ore successive, grazie alle sue indicazioni i bambini vennero estratti e messi in salvo».

 

domenica 6 agosto 2017

ALLE CANARIE NON CI SONO I PRESUPPOSTI PER GLI EPISODI DI “TURISMOFOBIA” VERIFICATISI IN CATALOGNA E BALEARI


L'ondata di turismofobia che sta invadendo Catalogna, Baleari e Paesi Baschi non si sta propagando dalla Penisola iberica alle Canarie. Lo ha assicurato la portavoce dell'Ejecutivo canario, Rosa Dávila,  nel corso di una conferenza stampa, durante la quale ha riferito di una riunione del Consejo de Gobierno per valutare gli episodi di intolleranza di quelle popolazioni locali di fronte all'“invasione” di turisti. Isaac Castellano, il nuovo responsabile di Turismo, Cultura y Deportes, ha trasmesso un messaggio di tranquillità, dal momento che nelle isole non si è verificato alcun episodio simile. L'Ejecutivo chiede però alla popolazione canaria di proteggere con decisione l'attività turistica, che contribuisce notevolmente alla crescita economica e lavorativa locale. La portavoce dell'esecutivo ha sottolineato una realtà che comunque qui è nota a tutti, e cioè che il turismo è una delle principali fonti economiche ed entrate dell'economia canaria, e che di questa attività vivono migliaia di famiglie.
Negli ultimi anni è uno dei settori che sta crescendo più decisamente, soprattutto nel primo semestre di quest'anno con dati molto positivi, e che contribuisce al fatto che l'economia  canaria «cresca in modo importante e al di sopra della media spagnola», ha sottolineato Rosa Dávila.
Ciononostante, i touroperator affermano che è importante rimanere all'erta, anche se in realtà, come ricorda Tom Smulders, vicepresidente della Federacion de Empresarios de Hostelería y Turismo (FEHT), nelle isole lo spazio specifico per il turismo è molto limitato. E inoltre che, proprio per questo motivo, anche i contatti con la popolazione sono ridotti, in quanto i turisti frequentano spiagge, visitano le città e i paesi, ma poi tornano nei propri alloggi, in genere abbastanza lontani dalla popolazione locale.
«Qui non abbiamo un tipo di turismo come quello della Catalogna o delle Baleari, improntato a feste sfrenate e uso smodato di alcol» aggiunge Santiago de Armas, presidente della Comisión de Turismo de la Cámara de Comercio de Gran Canaria. «E questo è un elemento in grado certamente di arginare l'ondata di intolleranza. Ma ciò non esclude che l'ostilità possa nascere, per questo è opportuno tenere la situazione sempre sotto controllo».
Si è poi osservato come nelle isole non si verificherà mai lo stato di saturazione registrato per esempio a Barcellona, cosa che ha fatto sì che la popolazione abbia temuto a un certo punto di perdere in qualità della vita e si è resa protagonista dei noti episodi intolleranza, che sono comunque da condannare. Un elemento di insoddisfazione di cui tenere conto è, però, la tendenza a dare sempre più frequentemente in affitto ai turisti gli appartamenti più vicini alle spiagge,
costringendo gli abitanti a cercare alloggi nelle zone più alte e meno comode delle città e dei paesi, come sta avvenendo per esempio nella zona della bellissima spiaggia di sabbia rosa di Las Canteras, a Las Palma de Gran canaria.

sabato 5 agosto 2017

OCEANO PIÙ CALDO ATTORNO ALLE CANARIE A LUGLIO, MESE CALDO ANCHE PER IL TERRITORIO DELL'ARCIPELAGO

L'arcipelago canario visto da satellite. 

La temperatura media del mare lungo le coste delle Isole Canarie durante lo scorso mese di Luglio è stata la più alta registrata negli ultimi 15 anni, con 22,3° nel litorale Nord e 22,7° lungo le coste meridionali. Ad annunciarlo è stata l'Aemet, Agencia Estatal de Meteorología. In particolare, i  23,3° registrati il 28 Luglio dalla boa di misurazione di Gran Canaria e i 24,5° registrati dalla boa di Tenerife Sud sono i valori più alti registrati in un mese di Luglio dal 1998. Nel territorio, le temperature medie sono state leggermente superiori ai valori normali per buona parte del mese, con eccezione per i periodi più caldi dei giorni 16, 27 e 28 nei quali, secondo Aemet, le medie hanno raggiunto valori anormalmente alti.
L'andamento termico di Luglio è stato molto caldo in oltre la metà del territorio, incluse Anaga, Arico e le valli di Güímar e La Orotava a Tenerife; la costa di Nord est e Sud est di la Palma; tutti i comuni di Fuerteventura salvo La Oliva; Haría, Teguise e Tinajo a Lanzarote; quasi tutta l'isola di El Hierro; l'Ovest de La Gomera e il quadrante Nord est di Gran Canaria. Inoltre, sempre secondo Aemet, le temperature sono state normali nel Nord e
st e Sud di Gran Canaria e calde nel resto dell'isola.
Infine, le precipitazioni relative al mese del Luglio scorso non si sono allontanate molto dai valori attesi, con un andamento ritenuto normale.