mercoledì 27 febbraio 2013

L'INCREDIBILE SPETTACOLO DEL CIELO NOTTURNO DI FUERTEVENTURA, CHE PRESTO DIVENTERÀ “RISERVA STARLIGHT”

Fuerteventura aspira a diventare una “Riserva Starlight” e a fare dei propri cieli notturni un'alternativa turistica in più. Ed è così che hanno preso il via le iniziative per sensibilizzare abitanti e turisti su questo progetto ed è stata creata la prima impresa che si occupa di organizzare escursioni alla ricerca di stelle e costellazioni.
Anche se in realtà Fuerteventura manca di cime montagnose dalle quali contemplare il cielo, al contrario di La Palma o Tenerife, isole sulle quali sono installati importanti osservatori astronomici, qui esistono comunque aree della parte centrale, della località Los Cuchillos de Vigán e, soprattutto, della costa di Barlovento, particolarmente adatte a tale scopo in quanto al riparo degli effetti dell'inquinamento luminoso. Questa particolarità ha portato il Cabildo (Consiglio) di Fuerteventura a dare inizio alle procedure finalizzate a ottenere dall'UNESCO la designazione dell'isola come “Riserva Starlight”, riconoscimento che viene attribuito alle aree della Terra impegnate nella difesa della qualità dei propri cieli notturni e all'accesso all'osservazione dei corpi stellari. E a mettere in campo i primi investimenti soprattutto per correggere gli eccessi compiuti in passato.
Il titolo “Starlight” darebbe un valore aggiunto al cielo di Fuerteventura, in epoca preistorica legato al mondo magico–religioso dei Mahos, antichi abitanti dell'isola, come dimostra l'orientamento dei petroglifi podomorfi di Tindaya (incisioni su pietra a forma di piede umano, vedi foto in www.fuerteventura-canarie.com/tindaya-fuerteventura/php) e scenario, nel corso dei secoli, di leggende e pratiche divinatorie.
Già da ora, oltre che sull'offerta di spiagge e sole, di escursioni per l'avvistamento dei cetacei, di pratica di sentierismo o sport nautici, il turista che si reca a Fuertventura può contare anche su questa nuova attrattiva. Karen Moore, una londinese approdata a Fuertevenura dal Madagascar dove lavorava per un'agenzia turistica, ha avuto l'idea di creare un'organizzazione per l'osservazione delle stelle quando una notte, mentre era accampata nella zona di Esquinzo, assistette all'indescrivibile spettacolo delle stelle nell'immenso cielo notturno di Fuerteventura. Da qui la decisione di condividere con altre persone l'emozione di questa vista e di dare vita a una nuova attività. Con il trascorrere del tempo la sua testa si è riempita talmente di idee al riguardo da consentirle di creare Star by Night, la prima impresa con base a Fuerteventura, nata per organizzare escursioni notturne durante le quali i partecipanti possono conoscere e fotografare la ricchezza astronomica dell'isola.
Nella sua avventura Karen è affiancata, in qualità di guida, da Enrique de Ferra, ingegnere di telecomunicazioni e astronomo che non si stanca mai di illustrare ai clienti le meraviglie notturne dell'isola.
«Qui ci sono luoghi ideali per gli appassionati di astrofotografia, con la possibilità di ammirare la Via Lattea, le costellazioni e le stelle cadenti molto comodamente. Inoltre Fuerteventura è un autentico paradiso per gli appassionati di fotografia grazie alla varietà di paesaggi bellissimi e ricchi di eredità culturali» dice de Ferra.
Ogni escursione comincia con una cena in un ristorante di Villaverde dove i partecipanti possono degustare piatti preparati con specialità locali per, poi, proseguire alla volta di Vallebrón, Pozo Negro, Betancuria o Tefía, dove il Cabildo ha installato un piccolo osservatorio astronomico.
Da alcune settimane, i clienti di alcuni alberghi hanno cominciato a richiedere di partecipare alle escursioni di Karen. Ma altre iniziative sono già allo studio: ora infatti la londinese vuole organizzare escursioni per le scolaresche e perfino un congresso di astronomia da tenersi proprio qui, a Fuerteventura.
Nel frattempo, ogni martedì e giovedì Karen e Enrique percorrono l'isola sfuggendo le nubi e la contaminazione luminosa e cercando zone di osservazione speciali da cui poter offrire ai clienti la vista migliore della Via Lattea vista nel cielo della magica Fuerteventura.

venerdì 22 febbraio 2013

INSEDIAMENTI ABORIGENI NEL PARQUE NATURAL DI JANDÌA (FUERTEVENTURA), UNA DELLE ZONE PIÙ SUGGESTIVE DELL'ISOLA

Posta nell'area compresa tra il massiccio di Jandía e il mare di sottovento, la località di Butihundo, a Fuerteventura, tra il 220 e l'880 d. C. circa accolse stabilmente una popolazione dedita in prevalenza ad allevamento e pesca, come risulta dai reperti raccolti nel sito archeologico allestito nella zona. Da secoli gli abitanti di Fuerteventura conoscevano l'esistenza de “las piedras hincadas” (le pietre conficcate), che si pensava fossero sparse sul terreno senza un ordine apparente da mani ignote, ma studi recenti di un'équipe multidisciplinare della Universidad de La Laguna (Santa Cruz de Tenerife) e del Museo Arqueológico de Tenerife ha realizzato scavi e lavori di prospezione e ha dato così loro una forma e un senso. Ossa, ceramiche, utensili, conchiglie (e molto altro altro materiale interessante) appartenenti a questa popolazione sono ora esposti in permanenza nel mulino di Antigua. Gli studi confermano in modo definitivo ciò che si leggeva in una cronaca risalente all'epoca della conquista normanna dell'isola (1403-1404), la quale riferiva del reperimento di resti di molti insediamenti aborigeni attorno alle sorgenti della zona e all'uscita di un barranco (vallata) di quello che ora è chiamato il Parque natural de Jandía, una delle zone più misteriose e suggestive dell'isola.

venerdì 8 febbraio 2013

VERRÀ COSTRUITA AD ARUCAS (GRAN CANARIA) LA PISCINA PER IMMERSIONI SUBACQUEE PIÙ PROFONDA DEL MONDO

La simulazione al computer del grande Centro di attività subacquee
che si progetta di costruire sulla costa di Arucas (nord di Gran Canaria). 
Acquaviva 67, un gruppo imprenditoriale turistico di Gran Canaria, con il sostegno di investitori europei e americani, sta progettando la costruzione sulla costa di Arucas, nella zona nord dell'isola, di un grande Centro di attività subacquee dotato della piscina d'acqua salata per la pratica delle immersioni più profonda del mondo. Sarà possibile infatti raggiungere i 55 metri di profondità, molti più dei 33 metri della piscina Nemo di Bruxelles, in Belgio.
Per dare un'idea dell'importante impatto che questa realizzazione potrà avere sul turismo sportivo nazionale e internazionale del settore, e non solo, sottolineano che solo la Spagna può contare su 300 mila appassionati di immersioni subacquee.
L'attrazione principale sarà rappresentata naturalmente dalla grande vasca per professionisti, ma all'interno del complesso i visitatori potranno usufruire di altre tre piscine. La seconda sarà profonda 15 metri e destinata soprattutto agli amatori e ai corsi d'immersione. La terza, di tre metri, sarà dedicata ai bambini e coloro che effettueranno le prime immersioni. Accanto a questa, una quarta piscina sarà accessibile a tutti i visitatori. Il complesso sarà distribuito su tre piani con una perfetta integrazione nel paesaggio, inoltre potrà contare su fonti di energia alternativa e un parcheggio per 62 automobili.
Al piano basso, disporrà di salone per riunioni, negozi specializzati, sala per organizzare esposizioni e mostre audiovisive, sale dedicate ai club subacquei, una grande area panoramica e una dedicata esclusivamente agli intrattenimenti per i bambini.
Il progetto, che dovrebbe raggiungere un costo complessivo di circa 6 milioni di euro, potrà contare anche su centro medico specializzato, camera iperbarica, ristorante panoramico, spa con idromassaggio e quattro zone bagno con diverse profondità.
Attualmente, l'arcipelago dispone complessivamente di 176 centri di immersione con offerta di corsi di formazione. Quello di Arucas, il 177mo, sarà certamente il più prestigioso.

sabato 2 febbraio 2013

UN NEGOZIO DI FIORI ON LINE: ECCO COME L'HA CREATO ELENA, UNA RAGAZZA DI GRAN CANARIA

In tempi di crisi come questi, in cui il lavoro manca, chi non sogna di trovare l'idea giusta per dare l'avvio a un'attività in proprio che dia qualche possibilità di guadagno e consenta di sfuggire alle difficoltà economiche? Ecco l'esperienza di Elena Aguiar, una ragazza grancanaria che, dopo aver lavorato in alcuni negozi dove si vendevano fiori e maturato una discreta esperienza, ha deciso di “buttarsi” e di intraprendere un'attività in proprio nel settore. Sfidando il parere dei suoi familiari che puntualmente le davano della “pazza”, tempo fa ha aperto un negozio on line (www.tictacflowers.com) per la vendita di fiori e consegna a domicilio sull'isola di Gran Canaria. Attraverso il suo sito internet, i potenziali compratori possono scegliere fiori, piante e accessori in tempo reale e ordinare la consegna pagando con carta di credito o paypal. E inoltre, anche se Elena non dispone fisicamente di un negozio vero e proprio, è a disposizione dei suoi clienti mediante una chat per far fronte a tutte le loro esigenze. Chi desidera comperare da lei, infatti, può contare su un servizio completo di consulenza prima, durante e dopo l'acquisto. Per esempio, riceve una foto del mazzo di fiori preparato e può chiedere eventuali modifiche. Inoltre può disporre di informazioni in tempo reale sulla spedizione e sull'avvenuta consegna. Insomma, a differenza di altri siti di vendite floreali anche molto noti, nel negozio on line di Elena il cliente può prendere decisioni su ogni fase della commessa, dalla composizione dell'omaggio floreale fino al momento della consegna, e per questo dispone di un filo diretto con la titolare.
Elena cita il caso di una signora di Navarra che recentemente l'ha contatta perché voleva mandare dei fiori a un'amica diventata mamma da poco in una clinica di Gran Canaria: Elena ha consentito alla cliente di scegliere a distanza una bellissima orchidea e un pelouche e in poche ore li ha recapitati alla neo-mamma nella clinica in cui era ricoverata.
Per creare la sua nuova attività, l'intraprendente Elena ha investito 6 mila euro e spera di recuperare il tutto entro quest'anno. Certo, si rende conto di doversi dedicare al lavoro in modo totale, soprattutto in un momento di crisi economica come questo.
«Il mio motto è lavorare, lavorare, lavorare» dice comunque entusiasta e motivata, mentre si prepara ad affrontare un impegno importante cui dovrà far fronte tra pochissimo, e cioè la festività di San Valentino. Del resto, si augura proprio che le richieste dei suoi clienti la mettano a dura prova, perché vorrà dire che saranno davvero tante.