sabato 8 agosto 2015

ANCHE I GRANCANARI IN FERIE? Sì, MA… A GRAN CANARIA, UN VERO PARADISO!



Due e mezza del pomeriggio. Ad Artenara, un villaggio appollaiato tra le montagne rivestite di pinete dell'isola di Gran Canaria, non si vede un'anima viva. Con questo sole, la gente riposa. Cristina e Airán si abbandonano ala lettura, sdraiati placidamente nelle loro amache. Sono sulla loro “spiaggia privata”. Sono venuti ad Artenara per un vacaza, per andare per compere e fare un tuffo in piscina. Disponevano solo di una settimana e si sono rifugiati in montagna. Cristina Rivero e Airán Abrante vivono a Vecindario, una località del sud-est dell'isola, però lavorano nel sud, nella gran confusione di turisti, rumore, sole e spiaggia. Per questo ogni occasione è buona per perdersi tra le montagne e isolarsi da tutto e da tutti.
«Salire fino a qui è come fare un viaggio su un'altra isola» dice convinta Cristina che, detto per inciso, è nata in questi postii. «Per arrivarci impieghiamo quasi due ore di strada, però qui mi sento a casa, la gente è cortese, alla buona, e l'ambiente è tranquillo».
La sua famiglia, i Rivero Garciía, sono originari di Juncalillo, uno degli angoli più lontani sull'altopiano di Gaáldar, e da piccola ha passato qui molte delle sue estati.
«Siamo alloggiati in una casa-cueva isolata e lì ignoriamo totalmente ciò che accade nel mondo» confessa questa giovane di 31 anni, parrucchiera a Mogán.
Il suo compagno non era mai stato ad Artenara e, avendo a disposizione una settimana di ferie (Airán svolge, tra le altre attività , quella di tatuatore) per partecipare alle feste di Juncalillo in onore di Santo Domingo di Guzmán e, visto che c'era, trascorrere una vacanza nel villaggio più alto che ci sia a Gran Canaria, il vicino centro storico di Artenara, appunto.
«A me piace tantissimo il verde, e qui ce l'hai dovunque, con questi pini magnifici, e poi c'è l'aria pura» afferma.
Cristina lgli ha fatto da Cicerone e gli ha mostrato parte del villaggio, noto tra le altre cose per ospitare l'eremo della Virgen de la Cuevita, per le sue vestigia preistoriche, e per il sentiero che porta al suo santuario, che offre una vista impagabile della cosiddetta Tempestad petrificada.
Oggi però Cristina e Aira hanno preferito un po' di relax nella piscina  che rappresenta la loro spiaggia privata, un vero lusso per 3 euro al giorno (è gratis per i residenti), amaca e ombrellone gratis. Il tutto a 1.216 metri di altezza.
E per chi abita in uno dei quartieri di Las Palmas e non sempre si può concedere una vacanza durante l'anno, perché non approfittare in estate della splendida e interminabile spiaggia sabbiosa de Las Canteras?
L'esempio perfetto è questa famiglia “allargata” quasi tutta del barrio di San José (foto in basso), fatta di fratelli e sorelle, ma anche di amici, compagni di squadra di football da spiaggia, che hanno scelto di passare i giorni di vacanza in particolare nel tratto di spiaggia detto de Las Alcavaneras.
«Per noi è la spiaggia più vicina a casa, e qui il mare è quasi sempre calmo, al riparo da correnti e onde, per cui possiamo fare tranquillamente il bagno» spiega una ragazza che si chiama Fala. «Il posto è molto familiare e i bambini possono giocare sulla spiaggia senza pericoli. In questo periodo veniamo più volte durante la settimana e ogni giorno è una festa».
Ma la giornata deve trascorrere bene dall'inizio alla fine, così non manca certo il mangiare al seguito. Tortillas, ensaladilla, papas de asadero fanno parte obbligatoria del menù da spiaggia. Senza dimenticare l'aperitivo: cozze marinate e sardine. E come potrebbe mancare un fumante cafecito versato dal grande thermos?
Anche se non sono veramente tutti parenti tra loro, creano attorno a sé un clima davvero familiare, in cui si mescolano risa, scherzi e la felicità di trascorrere questi giorni di vacanza tutti assieme.
Tra loro si fanno notare Mariola Rodríguez, 40 anni, e la sorella María de los Angeles, 46, entrambe nate nella località di Guanarteme. Lavorano come donne delle pulizie in un centro educativo. E accanto a loro sta l'amica Fala, che da un po' di tempo è disoccupata e a questo proposito precisa: «Però, se ci fosse da lavorare per pulire la spiaggia, lo farei senza problemi».
Mariola e María sperano però di andare nel sud di Gran Canaria a trascorrere gli ultimi giorni dell'estate, prima che arrivino settembre e il ritorno alla solita routine, e che i bambini rientrino a scuola. Ma per fortuna resterà loro la fine settimana per tornare di nuovo a Las Alcaravaneras.



RICORDATE LEONOR, “MADRE CORAGGIO”? HA AVUTO UNA CASA NUOVA, E PER LEI E SUO FIGLIO DISABILE ORA LA VITA SARA PIÙ FACILE



Non dovrà più scendere e salire i quaranta scalini con suo figlio aggrappato al collo o chiamare la Croce Rossa per uscire in strada. A Leonor Pérez, la “madre coraggio” di cui anche noi ci siamo occupati negli scorsi mesi denunciando la sua drammatica situazione che durava da anni, adesso basta una chiave per portare fuori casa suo figlio Lolo, colpito da paralisi cerebrale e distrofia muscolare, poiché da qualche giorno il Gobierno de Canarias ha realizzato il suo sogno e le ha consegnato un nuovo appartamento nel barrio di Casablanca III a Las Palmas de Gran Canaria. Leonor sognava di non dipendere da nessuno per portare fuori casa Lolo e farlo uscire dall'isolamento dal mondo in cui è stato costretto a vivere per tanti anni, e ora potrà farlo senza più aiuti.
«È una cosa giusta, nessuno le sta regalando niente» ha detto la viceconsigliera delle Politiche Sociali a Leonor, mentre inseriva la chiave nella serratura e varcava la soglia della sua nuova casa, comprensibilmente emozionata fino alle lacrime.
Leonor si è aggirata a lungo incredula per i 70 metri della sua nuova casa al pianterreno di un dignitoso palazzo popolare. Le sembrava di sognare.
Aveva potuto visitare l'appartamento un mese e mezzo fa, e subito le era piaciuto tanto. Avrebbe voluto trasferirvisi immediatamente, ma la burocrazia doveva ancora fare un po' di strada.
Sbrigate le pratiche in base alle quali il Gobierno de Canarias ha affidato a Leonor l'appartamento con un contratto particolare, subito sono scattati i lavori murari di adeguamento alle necessità dei nuovi inquilini, soprattutto nella stanza da bagno.
«Ringrazio tutti di cuore» ripete Leonor dentro la sua nuova casa. «Ora sono davvero felice».
Del trasloco dei sui mobili si è occupato l'Ayuntamiento di Las Palmas de Gran Canaria, il cui consigliere della Coesione Sociale, Jacinto Ortega, ha fatto osservare che evidentemente in passato non c'è stata la volontà di risolvere il problema di Leonor Pérez. «Non è normale che solo adesso sia stato risolto in un mese e mezzo, dopo anni di attesa» ha detto.
In ogni caso tutto è bene ciò che finisce bene, e ora Leonor non pensa più al passato, ma solo al presente e al futuro, che per lei e suo figlio Lolo saranno sicuramente un po' più lievi.