lunedì 5 ottobre 2009

BORSE DELLA SPESA: FINALMENTE SI PASSA DALLA PLASTICA ALLA PATATA


Il prossimo 15 novembre, i clienti che faranno le loro compere nei centri Carrefour delle isole Canarie avranno una sorpresa. Infatti non potranno più disporre delle borse di plastica (a un prezzo di 5 centesimi), ma avranno anche la possibilità di scegliere tra varie alternative, tutte orientate comunque verso il rispetto dell'ambiente. L'iniziativa è stata adottata dalla multinazionale nell'ambito di un'importante campagna di sensibilizzazione che ha lo scopo di informare il pubblico sui rischi rappresentati dalla plastica per l'ecosistema. Il consumo massivo di questi sacchetti per un unico uso infatti provoca veri disastri ecologici. Secondo uno studio realizzato da esperti nel settore, il consumo mondiale di plastica supererà i 300 milioni di tonnellate nel 2010, con un impatto ambientale facilmente immaginabile se si tiene conto che un recipiente di questo tipo impiega circa 400 anni per decomporsi, dopo una vita utile stimata di 15 minuti in media. Un danno esagerato, dunque, per un uso così limitato.
Ma non è tutto: l'uso medio delle borse di plastica è di 238 pezzi circa per cittadino, e dunque la loro fabbricazione comporta l'utilizzo di 441 mila tonnellate di CO2 nell'atmosfera solo in Spagna. Per non parlare del costo enorme che comporta il riciclaggio di questo materiale perché non venga immesso con gravi danni nell'ambiente. Inoltre, più di 200 specie marine si vedono minacciate da questi residui, che si potrebbero notevolmente ridurre se al loro posto si usassero borse riutilizzabili o biodegradabili.
In particolare, queste ultime si realizzano impiegando amido di patata industriale (non commestibile), sono biodegradabili e compostabili al 100 per cento e consentono di ottenere nel loro ciclo finale residui biodegradabili oppure bio-metano. Contemporaneamente, dunque, con il loro uso si riducono sia le emissioni di gas responsabili dell'effetto serra sia l'utilizzo di combustibili. Inoltre si degradano in 180 giorni, cosa che elimina l'impatto sull'ambiente e i problemi connessi con il loro uso indiscriminato.
Il consumo di borse di plastica è diventato nel tempo un tira e molla tra governi, associazioni ambientali, fabbricanti del settore e grandi catene di supermercati. La difesa degli interessi di ciascuna parte ha finito con il procurare un'infinità di dubbi presso la maggior parte della popolazione riguardo alla realtà dei sacchetti di plastica. Ciononostante in Europa e in America, varie sono le nazioni (tra cui l'Italia) ad avere già adottato misure specifiche. In Spagna, invece, non c'è ancora una normativa precisa in merito, neppure riguardo al riciclaggio della plastica.
Tuttavia occorre sapere che la grande sfida futura in difesa dell'ambiente non è rappresentata solo dall'uso dei sacchetti biodegradabili. Sia Carrefour sia i collettivi ecologisti sia le istituzioni pubbliche invitano infatti i consumatori a utilizzare anche borse multiuso. Si tratta, in pratica, di tornare alle vecchie abitudini: andare al supermercato con una borsa, uno zaino a spalla o un carrello e così evitare la spesa (peraltro molto contenuta) relativa ai sacchetti biodegradabili e nello stesso tempo impegnarsi per la difesa dell'ambiente ogni volta che si va a fare la spesa.

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