giovedì 10 ottobre 2013

NESTOR “EL BABY”, FESTEGGIATO CON I COMMILITONI AL RIENTRO A GRAN CANARIA DALL'AFGHANISTAN

 
Sopra, i militari di ritorno dalla missione in Afghanistan.
Sotto, Néstor García detto
“El Baby”, accolto dalla mamma Olga. 
                                                 


Ancora Néstor con la madre e, sotto, un gruppo di parenti e amici
accolgono i militari.
                                      
Nei giorni scorsi qualche passeggero in transito nell'aeroporto di Gran Canaria per un attimo ha avuto un brivido di sorpresa e, forse, di timore. Parecchie decine di soldati in tenuta mimetica infatti hanno invaso i corridoi dell'aerostazione lasciando molte persone a bocca aperta. “Perché sono qui, forse sta per scoppiare una guerra?” si è chiesto qualcuno. Poi, però, la festosa accoglienza da parte di parenti e amici, con tanto di cartelli e bandiere spagnole e canarie che ne salutavano l'arrivo, e i flash dei fotografi hanno in qualche modo rassicurato chi ignorava che cosa stava accadendo.
Il “pericolo” è subito svanito: in realtà erano tornati in patria 287 militari della Agrupación Española ASPFOR XXXIII che erano stati inviati in missione in Afghanistan alcuni mesi fa. Tra questi, il giovanissimo Néstor García, classe 1993, che in qualità di fuciliere e tiratore è rimasto in missione per 146 giorni assieme ai suoi commilitoni, con lo scopo di appoggiare i progetti di pacificazione. Conosciuto come “il Polacco” o “El Baby”, appena sbarcato a Gran Canaria ha affermato che sarebbe disposto a rivivere la sua avventura, nonostante gli innegabili momenti di tensione.
Ad accoglierlo all'aeroporto, in particolare, oltre alla fidanzata
c'era la mamma, Olga Ojeda, che in tutto questo periodo ha vissuto in preda all'ansia al solo pensiero che il suo “Baby” potesse trovarsi al centro di qualche azione bellica, e al rivederlo è scoppiata in lacrime. Non “paga” delle tante cartoline piene di parole rassicuranti che riceveva dal figlio, si è tenuta costantemente in contatto con lui via chat, come del resto hanno fatto tante altre madri con i loro figli canari dislocati in Afghanistan.
Néstor, chiamato anche “Il Polacco” per i suoi tratti singolarmente nordici, nonostante l'origine incontestabilmente canaria, preferisce senz'altro questo appellativo a quello di “El Baby”.
«Ha l'aria da ragazzino, ma in realtà è più maturo della sua età» lo giustifica mamma Olga.
Infatti Néstor è nell'esercito già da due anni ed è fiero della sua prima, importante missione.  

Nessun commento:

Posta un commento