venerdì 15 novembre 2013

L'ARCIPELAGO DI CHINIJO, ACCANTO A LANZAROTE, DELIZIA PER GLI OCCHI E PARADISO PER CHI AMA LE IMMERSIONI SUBACQUEE

Un'isola, quattro isolotti e 70.700 ettari di mare: ecco l'arcipelago Chinijo. Quasi “dimenticato” nella parte orientale delle Canarie, è un luogo dove immergersi tuffarsi vuole dire addentrarsi nella maggiore biodiversità di questa porzione di Oceano Atlantico, con acque chiare e trasparenti e una vita che trae sostentamento delle grandi quantità di nutrienti trasportati dalle abbondanti correnti marine.
Un passaggio attraverso le rocce di Famara, al nord di Lanzarote, è sufficiente per scoprire la spettacolare vista della Riserva Marina con l'isola di La Graciosa e gli altri isolotti, la più grande in Europa, quella che conserva sotto le sue acque un vero mosaico di flora e fauna tipiche dei Tropici. I flussi di acqua fredda e ricca di nutrienti che giungono dalla costa africana e la estesa piattaforma della zona fanno dell'arcipelago Chinijo un ambiente marino con fondali poco profondi e acque chiare, ben illuminate, ricche di pesci grandi e specie spettacolari, che sotto i raggi solari mostrano gli splendidi colori fluorescenti. Certi fondali, tuttavia, sono scoscesi come è tipico delle zone vulcaniche e in essi si sono formate spettacolari gallerie e tunnel sottomarini all'interno dei quali la vita sorprende per la sua spontaneità e scattare fotografie diventa un vero piacere.
La Graciosa è l'unico luogo abitato dell'arcipelago Chinijo: appena 500 persone il cui sostentamento principale è la pesca. Gli altri isolotti, Alegranza, Montaña Clara, Roque del Este e Roque del Oeste sono semplicemente eruzioni vulcaniche i cui migliori segreti sono conservati sotto la superficie del mare. Infatti un tunnel sottomarino attraversa da un lato all'altro Roquel del Este e ospita una quantità di specie marine difficilmente apprezzabili in altri luoghi. Aragoste di grande volume, tra cui quella canaria, esclusiva di questi mari, volteggiano tra le pareti dei tunnel, mentre attorno a loro tutti i tipi di pesci convivono nell'habitat marino più vergine delle Canarie. E anche il più selvaggio. Circa 228 diverse specie sottomarine hanno deciso di installarsi in questo luogo nel quale lo stress è bandito. Ma completano il paesaggio sottomarino altre 300 specie di flora marina. Senza dimenticare gli squali. Attraverso l'arcipelago ne viaggiano di tanto in tanto diverse specie, soprattutto esemplari di quella denominata Angel o Angelote, di aspetto mite e che amano cacciare le prede seminascosi
nella sabbia.
Altre attrattive dell'immersione in queste acque sono i resti pietrificati che si conservano da alcuni secoli, indizi di qualche battaglia piratesca, poiché questa era una zona di transito di corsari. Precisamente nell'area nota come El Veril del Ancla, nel braccio di mare tra le Rocce di Famara (Lanzarote) e il Puerto de Caleta de Sebo (La Graciosa), ci si può immergere tra numerose ancore di navi pirata, che con il trascorrere del tempo sono diventate parte del paesaggio sottomarino e rappresentano un rifugio naturale per le tante specie che si sono abituate a vivere al riparo dai tanti pericoli di un luogo così selvaggio.
Nell'arcipelago Chinijo sono almeno una dozzina i punti di immersione a disposizione. Uno di questi, conosciuto con il nome di Los Ojos de Dios (Gli Occhi di Dio) si distingue per la spettacolarità del suo paesaggio sottomarino. L'effetto della luce che penetra attraverso le numerose caverne sommerse presenti in questo luogo, solcate dalle colate di lava, ha dato luogo a questo nome. Ed è difficile vedere una tale ricchezza di vita in altri luoghi.
In corrispondenza della costa di Montaña Clara, a circa quaranta metri di profondità, si possono poi ammirare diverse specie di corallo arancione, probabilmente le uniche in tutte le Canarie, la cui altezza può raggiungere i due metri. Poco distante, il fondale può sprofondare fino a 800 metri, ed è qui che si possono avvistare tonni che possono raggiungere anche i 200 chili di peso.
Nell'isola di Alegranza, poi, una grotta sottomarina alla quale manca la volta nella sua parte terminale forma uno degli scorci più spettacolari che la natura abbia mai creato, e qui l'effetto ottico che determina un branco di barracuda è davvero spettacolare.
Così trascorre la vita nell'arcipelago di Chinijo, il cui mare è il più vergine e selvaggio che si possa ammirare in prossimità del parallelo 28.  

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