lunedì 23 dicembre 2013

IL GUANCHE DEGLI ANTICHI ABORIGENI CANARI PREISPANICI TORNERÀ A ESSERE PARLATO?

La raffigurazione di una coppia di Guanches delle
Isole Canarie tratta da un libro del XV secolo.
Il guanche, la lingua di origine berbera che parlavano gli aborigeni delle Canarie prima della conquista spagnola del secolo XIV, è ormai morta però, se lo volessero, le popolazioni e le amministrazioni locali canarie potrebbero tornare a usarla sei secoli dopo la sua caduta in disuso.
«Probabilmente una variante del amazige, il guanche che si parlava appunto alle Canarie sparì gradualmente dopo l'arrivo degli spagnoli su queste isole, proprio come accadde in America latina con gli idiomi indigeni» spiega Mohand Timaltine, professore specialista in lingua berbera dell'Università di Cádiz. «Il supposto sterminio della popolazione autoctona, il fatto che parlava il guanche una popolazione frammentata tra le varie isole e la forza di una lingua scritta, lo spagnolo, contribuirono alla sparizione dell'idioma locale, fondamentalmente orale. Ma non è automatico che si tratti di una lingua morta per sempre. Ne abbiamo un esempio significativo nel maltese, una lingua sparita a Malta nel secolo XVI e recuperata negli Anni Sessanta del secolo scorso, che oggi è una delle lingue ufficiali dell'Unione europea. La stessa cosa avvenne con l'ebraico, una lingua che tutti consideravano analogamente ormai morta, ma che in tempi più recenti è stata recuperata per essere parlata in Israele, e ora in quel Paese è lingua ufficiale. Certo, la realtà alle Canarie è ben diversa e, per il momento, né nelle sue università pubbliche né nelle sue scuole si insegna il berbero, al contrario di ciò che avviene in Cataluña, dove dal 2005 si sperimenta il suo insegnamento in alcune scuole pubbliche, con la presenza importante di allievi di origine nordafricana. È quanto meno singolare che nelle Canarie, dove in origine si parlava appunto una lingua simile al berbero, non ci sia interesse a imparare questa lingua che accomuna quelle parlate in Paesi tanto differenti come Egitto, Tunisia, Libia, Algeria, Marocco, Mauritania, Mali, Niger e Burkina Faso. Recentemente, però, incomincia a prendere piede l'idea di un'identità propria canaria e alcuni gruppi lottano per liberarsi da quella specie di “cappa di piombo culturale esclusivamente spagnola” che impedisce lo sviluppo di certi aspetti identitari locali e guardano anche verso l'Africa. Del resto, il ruolo della lingua berbera diventa sempre più importante dal momento che è accompagnato da un movimento laico a favore di una diversità linguistica, culturale e religiosa che si oppone all'islamismo».
In Marocco una larga parte della popolazione parla il berbero, dichiarato lingua ufficiale, mentre in Algeria, Mali e Niger questa è la lingua nazionale. In Libia e Algeria sarà lingua ufficiale in poco tempo, secondo il professor Timaltine. Intanto a Melilla già dagli Anni Novanta del secolo scorso alcuni movimenti sociali chiedono che il berbero venga dichiarato lingua locale.

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