venerdì 3 agosto 2018

KING ORA STA BENE. E I SUOI TORTURATORI VANNO IN PRIGIONE



L'incubo adesso è finito ma, per il cane King, un incrocio tra pastore tedesco e podenco canario, trovato abbandonato due ani fa in un barranco di Lanzarote, con una ferita gravissima sicuramente provocata da una o più persone, sull'isola molti tra animalisti o semplici amanti dei cani, erano stati a lungo in grande apprensione perché la sua vita era in pericolo. Poi, dopo le cure, King, grazie anche alla sua giovane età (all'epoca aveva solo un anno e mezzo di vita) era finalmente guarito e aveva potuto a poco a poco ricominciare ad alimentarsi in modo normale ritrovando faticosamente la vitalità perduta. Ora King sembra aver riacquistato la fiducia nella vita, anche se non sappiamo se la ritroverà mai completamente nell'essere umano, dopo la terribile prova che ha dovuto superare. La cosa sicura è che sono stati individuati i due torturatori di King e il processo che si è svolto recentemente e li ha visti imputati di gravi maltrattamenti a un animale ha decretato che finiscano direttamente in prigione. Davvero un esempio di civiltà che, per esempio, in Italia non è stato ancora dato, mentre sarebbe opportuno che si facesse molto di più in difesa degli animali indifesi.
Ma ripercorriamo i fatti. King era stato trovato moribondo il 28 febbraio 2016 con una gravissima ferita al capo, presumibilmente inferta mediante una specie di grande punteruolo (fatto di legno, come un bastone appuntito, si è scoperto poi) nella zona del Volcán de la Corona, nel municipio di Haría. Una coppia che portava a spasso i propri cani nei pressi aveva notato come due uomini avevano colpito l'animale e aveva immediatamente avvertito la Polizia locale dell'accaduto. Gli agenti avevano trasportato il povero animale agonizzante nel rifugio dell'associazione animalista Sara, ad Arrecife, dove avrebbero potuto sottoporlo alle cure del caso. Nei giorni successivi la testimonianza della coppia e la descrizione accurata dei due uomini, molto simili tra loro fisicamente, aveva portato all'individuazione dei responsabili del barbaro ferimento. Sono i fratelli Sergio Manuel e Alberto Hernández Santos, successivamente rei confessi e lo scorso 22 marzo dichiarati ufficialmente colpevoli di  grave maltrattamento a King dalla Fiscalía di Arrecife. La pena richiesta inizialmente, di 1 anno di prigione, alla fine dai giudici è stata tramutata in 3 mesi e 1 giorno di detenzione più 1 anno e 1 giorno di sospensione della loro attività di commercio di animali. E adesso saranno finalmente rinchiusi in prigione. «La doppia condanna dei due maltrattatori rappresenta solo una piccola vittoria» dice Obelesa Hernández, esponente della giunta direttiva dell'associazione Sara che si è occupata fin dall'inizio di salvare King. «Si tratta in realtà di una condanna “agrodolce”, perché avremmo preferito che la pena fosse maggiore, ma è già importante che il caso sia arrivato all'attenzione dei giudici». Anche la veterinaria Diana Ródenas, che ha curato l'animale e lo ha salvato da morte certa quando è stato per vari giorni in coma, ritiene la pena insufficiente e si dice solo parzialmente soddisfatta. «È sempre difficile che un simile caso arrivi in giudizio, e almeno questo siamo riusciti a ottenerlo» riconosce comunque.
Decisamente insoddisfatta è invece Yéssica Betancort, figlia di Maria del Mar Rodríguez, la donna proprietaria del cane. «La condanna è davvero poca cosa per tutto il male che quei due hanno fatto a King e non mi sembra affatto giusta» afferma. «Dopo tre mesi e un giorno di prigione e un anno e un giorno di proibizione della loro attività con gli animali, chi ci dice che non potrebbero anche tornare a far loro del male?»
La triste vicenda di King, per fortuna a lieto fine, aveva avuto grande risonanza nei social qui alle Canarie. Grazie a loro capillare intervento era nato il movimento in difesa di King “Aiuda a King!” e favorevole a un'esemplare punizione dei due fratelli colpevoli della barbara azione. Migliaia di persone avevano seguito giorno dopo giorno il lento percorso di recupero del povero cane e tirato un sospiro di sollievo nell'apprendere che finalmente era uscito dal coma e stava riacquistando a poco a poco salute ed energia. E adesso non sono pochi quelli che definiscono un miracolo il fatto che possa di nuovo correre e giocare come tutti i suoi simili più fortunati, avendo superato una fase drammatica della sua vita, come testimoniano inequivocabilmente le foto qui riprodotte.


                                           



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