venerdì 10 aprile 2020

L'ULTIMA SPERANZA DEL “RATONERO INGLÉS” DI GRAN CANARIA



Nel secolo XIX era frequente incontrare attorno ai moli dei porti inglesi cani di piccola taglia, ma molto vivaci, impegnati a catturare i ratti che danneggiavano i carichi di banane e pomodori delle navi provenienti da Las Palmas de Gran Canaria. Le compagnie britanniche impegnate nella coltivazione ed esportazione di frutta e verdura utilizzavano questi piccoli cani come strumento per mantenere i magazzini liberi da quei pericolosi animali. I viveri, poi, venivano trasportati al contrario dal Regno Unito fino alle Canarie e durante la traversata questi piccoli cani dediti alla loro difesa giungevano sulle isole. Si tratta di una razza che discende dai primi terrier e che, grazie alla loro efficacia nel controllo di flagelli come quello causato dai topi, furono chiamati “ratoneros ingleses”.
«Era una razza molto comune a Gran Canaria fino a solo 10 o 15 anni fa che però si è andata degenerando e perdendo a causa degli incroci con altre razze», spiega Manolo López, il principale promotore di un'iniziativa che mira a evitare la sparizione di un tipo di cane in passato divenuto caratteristico dell'arcipelago canario. Coda e zampe corte, orecchie grandi e appuntite, ma ripiegate, sono le caratteristiche del ratonero inglés di Gran Canaria, «diverso dal bodeguero andaluso e dal ratonero di La Palma», puntualizza Lopez.
Grazie al suo occhio clinico López ha potuto osservare esemplari di questa razza canina in quartieri come Lomo Magullo, la Higuera Canaria o nella propria zona di Las Palmas de Gran Canaria. Recentemente, poi, ha letto un annuncio pubblicato da una donna della cittadina di Telde, Jessica Vázquez, nel quale annunciava la vendita di cuccioli che, nella foto che vi era allegata, López aveva subito individuato come ratoneros ingleses quasi di pura razza. È cominciata così questa nuova avventura. Manolo si è messo in contatto con Jessica e ha chiesto la sua collaborazione nel progetto  di trovare altri esemplari simili per incrociarli tra loro e rafforzare una razza che si riteneva ormai perduta. E la donna si è dichiarata immediatamente disposta ad appoggiare tale iniziativa.
«Se riusciremo a metterne insieme 25, potremo farli rientrare in un progetto di recupero dei ratoneros a livello nazionale», precisa López  e da qui il suo impegno nel reperire gli esemplari che restano nell'isola per convincere i loro padroni a farli incrociare tra loro.
«La razza ha una tale forza genetica che si può in breve rendere di nuovo omogenea», assicura. Con l'aiuto di Jessica Vázquez e tutti coloro che vorranno collaborare, farà dunque il possibile per radunare i ratoneros ingleses che restano a Gran Canaria e così salvare una razza prossima alla sparizione.
Kira, il ratonero inglés di Jessica Vázquez, ha già avuto una prima cucciolata dopo essersi accoppiata con un un esemplare della stessa razza individuato da López nel villaggio di Cruce de Sardina. Di sei cuccioli ne sono sopravvissuti cinque, che rappresentano una piccola speranza per un'iniziativa il cui sviluppo richiederà comunque tempi lunghi. La padrona di questa cagnolina, che si è rivelata poi una formidabile alleata in questo progetto, l'ha ricevuta in dono cinque anni fa da un anziano di Valleseco, e da allora la piccola Kira è diventata la sua compagna inseparabile.
Recentemente Jessica ha aperto un profilo in Facebook attraverso il quale spera di trovare altri cani di questa razza e continuare a incrociarli tra loro, così da aumentare il numero di esemplari che possano mantenere la purezza della loro razza. Attualmente sono definiti erroneamente “bodegueros andaluses”.

Nessun commento:

Posta un commento