martedì 23 agosto 2011

TUFIA (GRAN CANARIA), UNA DELIZIOSA “PISCINA CON GAMBERI”




Atmosfera di villaggio marinaro con case bianche, porte e finestre dipinte di blu, famiglie con tanti bambini e il tipico odore di pesce che si sparge per le stradine che scendono al mare. Così è Tufia, uno dei gioielli che Telde (municipio a Nord-est di Gran Canaria) nasconde nel proprio litorale. Lontana dal frastuono e dalla confusione, protetta dai venti e al riparo dalle correnti, la sua deliziosa spiaggetta, su cui si affacciano le case, ogni mattina d'agosto è la meta di tanti bagnanti che la apprezzano e la amano. Molti di loro vengono da anni in questo piccolo e segreto angolo dell'isola.
«Questa è la “nostra” spiaggia» dicono Carmen e la sorella Julia tra un tuffo e l'altro. «Veniamo qui fin da quando eravamo piccole e ci portavano i nostri genitori. Ora siamo noi ad accompagnare i nostri bambini e nipoti!»
Qui a Tufia si respira davvero un'atmosfera molto familiare. In riva al mare, Minerva, di soli undici mesi, afferra un dito di sua madre e comincia a muovere i primi passi sulla spiaggia.
«Nella mia famiglia tutti abbiamo cominciato a camminare e a nuotare qui» dice Carmen, orgogliosa della sua bimba, mentre non la perde d'occhio un istante. «Questa è una spiaggia ideale per venirci con i bambini. Anche se all'inizio ci sono delle rocce, possono andare anche da soli a bagnarsi mentre noi li controlliamo a distanza. Davvero per me è perfetta».
Qui non ci sono bar, ristoranti o negozi. Solo in agosto è aperto un chiosco dove si vendono panini, bibite e gelati. Dalla spiaggia si può sentire il panettiere bussare alle porte dei paesani per portare loro il frutto del proprio lavoro. E l'acqua limpida e cristallina, assieme allo sciabordìo delle onde, invita a chiudere gli occhi e a staccarsi dal mondo.
«Sto catturando dei gamberi con la rete, ma una volta presi li ributto in mare» dice il piccolo Ernesto. Ha sette anni e sta pescando da questa mattina presto.
In un delizioso, tranquillo, caldo e accogliente villaggio marinaro come Tufia, chiunque vorrebbe fare il pescatore e “gettare l'ancora”.

(libera traduzione e foto in alto da laprovincia.es)

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