venerdì 1 agosto 2014

IL MARE VERGINE E SELVAGGIO DI LA GRACIOSA, DOVE IMMERGERSI È UN'AVVENTURA UNICA





Un'isola, quattro isolotti e 70.700 ettari di splendido mare rappresentano il maggiore omaggio alla natura sommersa che si possa incontrare percorrendo in lungo e in largo il vecchio continente. Sto parlando dell'Arcipelago Chinijo. Situato nella parte orientale delle Canarie, Chinijo è il luogo in cui immergersi è addentrarsi nella maggiore biodiversità dell'arcipelago, con acque chiare e trasparenti e una vita brulicante che sfrutta i nutrienti trasportati dalle forti correnti marine della zona. Un passaggio attraverso le vette delle rupi di Famara, a Nord di Lanzarote, è sufficiente per scoprire lo spettacolare panorama della Reserva Marina Isla de La Graciosa e dei suoi isolotti, la più grande d'Europa, che nelle sue acque conserva il vero e proprio mosaico della flora e della fauna tipica del Tropico. 
L'entrata di acque fredde e ricche di nutrienti proveniente dalla costa africana e l'ampia piattaforma continentale della zona fanno dell'arcipelago Chinijo un luogo con fondali poco profondi e ben illuminati, carichi di varie specie di pesci splendidamente colorati. I fondali sono scoscesi, tipici delle zone vulcaniche: al loro interno si sono formate spettacolari gallerie e tunnel sottomarini dove la vita sorprende per la sua spontaneità, e la fotografia sottomarina si trasforma in autentico piacere. 
La Graciosa è l'unica isola a essere abitata: conta infatti appena 500 abitanti, il cui mezzo di sostentamento principale è rappresentato dalla pesca. Le isole più piccole, Alegranza, Montaña Clara, Roque del Este e Roque del Oeste sono semplicemente eruzioni vulcaniche i cui segreti meglio conservati si trovano sotto la superficie del mare. Infatti un tunnel sottomarino attraversa da un capo all'altro Roque del Este e rappresenta un vero punto di riunione di specie marine difficilmente ritrovabili in altri luoghi. Aragoste di grandi dimensioni circolano sulle pareti dei tunnel mentre ogni specie di pesci convive con molte altre nell'habitat sottomarino più vergine delle Canarie, e anche il più selvaggio. Fino a 228 specie sottomarine diverse hanno deciso di stabilirsi qui, dove è bandito lo stress. Altre 300 specie di flora marina completano il paesaggio sotto questo mare. 
Sono esclusi però i pescecani. È vero, per l'arcipelago ne circolano di tanto in tanto specie diverse, ma è più facile incontrare il pescecane Ángel o Angelote, di aspetto affabile e che si caratterizza per cacciare le proprie prede stando semi-sommerso nella sabbia. 
Altre attrattive dell'immersione, qui, sono i resti pietrificati di antiche imbarcazioni che ci testimoniano lo svolgimento di battaglie navali nel passato: del resto proprio qui passavano le rotte di molti corsari. In particolare, nella zona conosciuta come El Veril del Ancla, nella striscia di mare tra le rupi di Famara (Lanzarote) e il Puerto de Caleta de Sebo (La Graciosa), ci si può immergere tra numerose ancore e resti di imbarcazioni piratesche, che con il trascorrere del tempo hanno finito con il far parte del paesaggio sottomarino e formano un vero rifugio per specie ormai abituate a vivere al riparo dei pericoli di un luogo così selvaggio. 
Nell'arcipelago Chinijo esiste almeno una dozzina di punti di immersione. Uno di questi, conosciuto con il nome di Los Ojos de Dios (Gli Occhi di Dio), si distingue per la spettacolarità del suo paesaggio. L'effetto della luce nelle caverne sommerse, che qui abbondano, ha determinato il nome di questo luogo, la cui ricchezza di vita, presente in queste grotte solcate dalla lava sottomarina, è la principale caratteristica. 
Immergendosi presso la costa di Montaña Clara, a circa quaranta metri di profondità, si possono apprezzare anche diverse specie di coralli arancioni, probabilmente gli unici in tutte le Canarie, e colonie di gorgonie. Per ammirare tanto splendore, al contrario che per la maggior parte delle immersioni in tanti e altre zone dell'arcipelago, qui si richiedono un'esperienza e un'abilità sufficienti, così come del resto per sfruttare le correnti e guadagnare le profondità, giù fino a ottanta metri circa, però l'impresa vale certamente la pena. 
Nell'isolotto di Alegranza, una grotta sottomarina, cui manca il soffitto nella parte finale, forma uno dei gioielli più spettacolari che la natura abbia potuto creare sul pianeta Terra. L'effetto ottico che determina, assieme alla presenza di un gruppo di barracuda che staziona alla sua entrata, fa di questo luogo un punto di immersione irrinunciabile. 
Così trascorre la vita nell'Arcipelago Chinijo. Un'isola, quattro isolotti e 70.700 ettari di un mare  vergine e selvaggio, che si trovano proprio vicino al Parallelo 28.

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