mercoledì 4 agosto 2010

A TENERIFE MOSTRA E CORSO DI BONSAI APERTO A TUTTI


Arte della natura orientale è il titolo della mostra che la Fundacion Cristino de Vera - Espacio cultural CajaCanarias organizza nella propria sede de La Laguna, a Tenerife, in collaborazione con il Centro Bonsai Tenerife, nella quale sono esposti diversi esemplari di bonsai, per la maggior parte provenienti da collezioni private.
La mostra potrà essere visitata nel patio centrale dell'edificio tra i giorni 9 e 14 di agosto, con orario da lunedì a venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 21. Il sabato rimarrà aperta dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Parallelamente, la Fundacion ha organizzato un corso teorico e pratico di introduzione alla tecnica bonsai, che sarà tenuto da José Acuña Costa, noto specialista di quest'arte orientale, dal 9 al 13 agosto, tra le 11 e le 13.
All'inizio del corso, i partecipanti riceveranno un dossier e un esemplare di bonsai, con il quale metterano in pratica le diverse tecniche e che potranno tenere per sé alla fine del corso.
I posti per partecipare a questo appuntamento con l'arte orientae sono limitati e i lprezzo per poterlo seguire è di 25 euro per i clienti di CajaCanarias e di 50 euro per tutte le altre persone interessate.
Per maggiori informazioni o iscrizione al corso si può telefonare al numero (0034) 922 262873 o rivolgersi direttamente alla sede della Fundacion Cristino de Vera, nella calle San Agustin 18, de La Laguna.
Cn queste due proposte, la Fundacion Cristino de Vera termina un ciclo di attività ispirate al Giappone, organizzate per celebrare il primo anniversario della propria costituzione e comprendenti anche un ciclo di cinema orientale oltre che vari laboratori di arte giapponese.

A PIEDI O IN BICICLETTA SUI SENTIERI DI FUERTEVENTURA, L'“ISOLA TRANQUILLA“


A piedi o in bicicletta, per scoprire angoli sconosciuti di Fuerteventura, l'“isola tranquilla”. È ciò che scelgono di fare ogni anno centinaia di turisti attratti non solo dal sole e dal mare di quest'isola meravigliosa, ma anche dalla sua natura aspra e selvaggia.
Quindici itinerari di sentieri, per un totale di 255 chilometri abilitati, e un'ampia rete di piste ciclabili: ecco ciò che offre Fuerteventura ai turisti alla ricerca del suo volto inedito e dei suoi angoli più nascosti.
«La cosa più affascinante di questo paesaggio è che varia in relazione allo scorrere delle stagioni» dice Sari, che ha già percorso altre volte a piedi i sentieri di Tindaya e Los Molinos, e ora ha in progetto di raggiungere la diga di Las Peñitas a Pàjara. «Per questo motivo, si può anche tornare a visitare lo stesso posto varie volte e ammirarne la bellezza in maniera diversa. In un giorno di pioggia, per esempio, cambia tutto».
C'è solo qualche difficoltà riguardo alle informazioni e alle segnalazioni, dicono alcuni turisti.
«I cartelli sono omologati a livello internazionale, però non sono in numero sufficiente, e inoltre mancano cartine con l'indicazione precisa di dove inizia un sentiero» commenta Mario, che arriva da Gran Canaria.
«All'Ufficio del Turismo ci hanno dato solo alcune fotocopie con poche indicazioni» conferma Sari.
Per Tania, Eugene e Kate, che sono arrivati dalla Bielorussia, non c'è dubbio: il miglior modo per scoprire veramente Fuerteventura è percorrerla in bicicletta. La loro prima tappa è stata l'isola di Lobos. Prossima meta sarà il Parco naturale delle Dune di Corralejo, ma non si fermeranno qui. Hanno già in progetto di fare escursioni in altri luoghi suggestivi dell'isola.
(nella foto da laprovincia.es, Tania, Eugene e Kate, provenienti dalla Bielorussia, mentre percorrono in bicicletta un sentiero di Fuerteventura)

A LA GOMERA IL FESTIVAL DEL DIVERTIMENTO ALTERNATIVO E DELLE CURE NATURALI


Ha appena chiuso i battenti a Vallehermoso (La Gomera) il Festival Atlanico Sonoro, giunto ormai alla quinta edizione, al quale sono accorse più di 3 mila persone allo scopo di approfittare delle tante proposte di divertimento alternativo e terapie naturali offerte da quello che un tempo veniva chiamato il Festival del Silenzio. L'incontro, che si è svolto dal 31 luglio al 1° agosto, comprendeva laboratori di attività, massaggi, esposizioni e concerti. Per il secondo anno consecutivo, poi, il Festival ha centrato parte del suo programma in iniziative per far conoscere alcune tradizionali attività dell'isola, come laboratori di chacara (uno strumento musicale locale) tamburo e fischietto, con un successo tale per cui per le prossime edizioni si progetta di ampliare questa sezione.
Tutte le attività proposte hanno incontrato grande successo e ben 700 persone si sono sottoposte a massaggi di diverso tipo, dal tailandese alla cioccolatoterapia. Infine, i laboratori di musicoterapia, meditazione o di tradizioni canarie sono stati frequentati da un pubblico davvero ansioso di partecipare alla nuova esperienza. Appuntamento a La Gomera, dunque, per la prossima edizione del Festival, a fine luglio del 2011.
(nella foto da canarias7.com, un momento del Festival)

martedì 3 agosto 2010

TRA GLI OSPITI DEL DUNAS FESTIVAL, LO SCRITTORE FRANCO-MAROCCHINO BRAHIM NAïT-BALK



Tra pochi giorni (esattamente il 10 agosto) avrà inizio a Playa del Ingles (Gran Canaria) la quinta edizione del Dunas Festival, manifestazione culturale gay, alla quale parteciperanno alcuni dei principali esponenti della cultura gay francese ed europea.
Abbiamo pensato possa essere utile far conoscere un po' da vicino a chi ne è interessato queste personalità, alle quali si devono dibattiti stimolanti sulla condizione gay nel mondo attuale.
Cominciamo dal primo personaggio: Brahim Naït-Balk.
Si tratta di una delle personalità gay più mediatiche in Francia a partire dal 2009. Ha partecipato a quasi tutte le trasmissioni radiofoniche e televisive più importanti (tra cui Vie privée vie publique, condotto dalla bravissima Mireille Dumas su France 3 e l'edizione serale principale del telegiornale di France 2).
Il suo libro Un homo dans la cité (Calmann-Levy, 2009) ha avuto l'effetto di una bomba ed è stato apprezzato per il suo coraggio e la sua sincerità.
Nato a Saint-Etienne, nella Loira, regione industriale e mineraria, Brahim è il figlio più piccolo di una famiglia marocchina molto numerosa. Nel 1978, questa si trasferisce a Moncteau-les-Mines (Saône-et-Loire). Nel 1984, ad appena 22 anni, Brahim arriva a La cité des 3.000 a Aulnay-sous-Bois, un'esperienza traumatizzante che lo segnerà per sempre e alla quale si è poi ispirato per scrivere il suo libro.
I settori di competenza professionale di Brahim Naït-Balk sono legati alle esperienze che la vita gli ha offerto. Direttore dipartimentale di handisport del dipartimento Hauts-de-Seine, Brahim partecipa attivamente alla promozione delle associazioni e club sportivi locali. Avendo competenza di allenatore o di coach, poi, a partire dal 2000 si è occupato in prima persona delle sorti della squadra di calcio gay più importante di Francia, il Paris Football Gay, appunto, composta da gay e etero, e nell'ambito della quale si affiancano diverse confessioni religiose. Grazie ai suoi incarichi, Brahim è diventato protagonista delle scene mediatiche quando, nel corso di alcune partite amichevoli, una squadra musulmana di Créteil, in nome dell'Islam, ha rifiutato di giocare contro i gay del Paris Football Gay. Mentre era coinvolto in questa polemica, Brahim ha ricevuto la solidarietà di molte personalità dello sport.
Brahim Naït-Balk è appassionato di animazione, sia nell'ambito sportivo che radiofonico. È infatti animatore, realizzatore e autore della trasmissione generalista Homomicro che conduce dal 2002 a Fréquence Paris Plurielle (106.3 FM) e nella quale tratta sia temi legati all'omosessualià sia a quelli che riguardano la società in generale.
Al Dunas Festival, durate un happening che gli sarà dedicato, Brahim Naït-Balk incontrerà il pubblico per evocare le sue esperienze e parlare del suo percorso. In questa occasione, firmerà le copie del suo libro e risponderà alle domande dei suoi lettori. Inoltre sarà presente ad altri momenti dell'importante manifestazione grancanaria.
Nei prossimi giorni, faremo conoscere gli altri ospiti illustri.
(indirizzi utili: www.brahimnaitbalk.fr; www.dunasfestival.com)

A FUERTEVENTURA I MONDIALI DI WINDSURF E KITESURF


Le acque di Sotavento (Fuerteventura), dove si svolge il Mondiale windsurf e kitsurf, giunto alla sua 25 a edizione, agitate dai venti giusti, in questi giorni hanno accolto tutti i leaders di queste pratiche sportive, impegnati per affrontarsi e guadagnare il podio che premia i vincitori di questa importante manifestazione. I migliori vengono qui ogni anno, perché salire sul podio di Fuerteventura rappresenta un passo importante per essere incoronati campioni del mondo. La competizione di freestyle, nel quale il venezuelano Gollito Estredo è tornato a essere campione, ha concluso ieri il Mondiale di windsurf. Accanto a lui sul podio, il belga Steven van Broeckhoven e Kiri Thode, di Bonaire, nelle Antille olandesi. tuti insieme hanno festeggiato una giornata memorabile, costellata di acrobazie spettacolari favorite da un vento che ha sollevato le tavole dei partecipanti fino ad altezza vertiginose.
Oggi aveva inizio invece il Mondiale di kitesurf, con un altro sfoggio di abilità e potenza all'orizzonte. Vi partecipa un centinaio di concorrenti, tra i quali non mancano i principali esponenti del panorama mondiale, impegnati a disegnare nell'aria piroette e acrobazie altrettanto spettacolari: una sfida al vento accompagnata da esibizione di temerarietà.
Le donne stanno guadagnando protagonismo in questa prova. Gisela Pulido, campionessa del mondo, si mostra intenzionata a conquistare l'isola ancora una volta. Minuta e vivacissima, a 16 anni è diventata una figura assolutamente unica e indispensabile di questa disciplina sportiva dove i limiti non esistono, perché si perdono nell'aria.
(nella foto da laprovincia.es, un'esibizione del campione mondiale venezuelano di windsurf Gollito Estredo)

LOBOS SI È FATTA PIU' BELLA PER I (TANTI) TURISTI CHE LA VISITANO OGNI GIORNO


L'isolotto di Lobos, dichiarato Parco naturale nel 1982, si è fatto più bello per accogliere i turistici che lo visitano. Con un costo che ha superato i 290 mila euro previsti, il Cabildo (Consiglio comunale) di Fuerteventura ha dato il via recentemente a un progetto che comprendeva il restauro delle saline, di tre antichi forni di calce viva e di sei cisterne che l'isola ospita. A ciò si è aggiunto il rifacimento dell'accesso al piccolo imbarcadero di El Puertito. Tutti lavori necessari per rendere più accogliente l'isolotto, che sono stati realizzati in tempi record.
L'obiettivo era una rifrescatina all'immagine, pur splendida di per sé, dell'isolotto in modo da stimolare il visitatore a conoscere un po' anche gli elementi etnografici, oltre ai ben noti valori naturali e paesaggistici, che rendono appetibile una visita alla piccola isola.
Questo è il periodo di massima frequentazione, con decine e decina di turisti che vi provengono da Fuerteventura e vi approdano per ammirare le splendide spiagge di La Concha, el Puertito, le salina de La Lagunita, il faro di Martiño o la vista spettacolare della Caldera. Giorni fa ne sono approdati 400 in una sola giornata.
Particolare attenzione sull'isola viene data anche alla pulizia, curata da cinque operatori. Ottime anche la segnaletica e la vigilanza, tese a garantire la sicurezza dei visitatori, come ha sottolineato German Gil, accompagnatore turistico grancanario che lavora quotidianamente a Lobos.
(nella foto, veduta di Lobos da una spiaggia di Fuerteventura)

domenica 1 agosto 2010

SULLE VETTE DI GRAN CANARIA, TRA SENTIERI E SCALATE


Il clima gradevole di Gran Canaria durante tutto l'anno invita alla pratica di una grande varietà di sport a contatto con la natura, come il sentierismo, le scalate o i percorsi in bicicletta, che rappresentano solo alcune delle migliori alternative turistiche sull'isola.
Il sentierismo è sicuramente il modo ideale per scoprire i tesori naturali e la storia locali, racchiusi all'interno dei 32 spazi naturali protetti di Gran Canaria, attraverso la fitta rete di sentieri. L'isola ha un perimetro quasi circolare, con una vetta (quella del Roque Nublo), situata proprio al centro. Ciò dà luogo al suo caratterisico rilievo di forma conica, solcato da profondi barrancos distribuiti a ventaglio e da grandi depressioni di origine vulcanica o erosiva. Tuttavia esistono grandi differenze geomorfologiche tra il dolce rilievo nordorientale e l'aspra orografia del Sudest. La geografia isolana è solcata da un'intricata rete di vie di comunicazione pedestri che vanno dalle facili piste forestali ai cammini e sentieri riservati ai più esperti.
Le dimensioni e i rilievi di Gran Canaria fanno di quest'isola uno scenario perfetto per gli sportivi di montagna non invernale. Una delle attività più popolari è appunto la scalata di roccia, favorita qui dalla presenza di numerose pareti verticali che ha permesso l'incessante apertura di vie di difficoltà crescente e l'incremento nel numero di scalatori, club e scuole di alpinismo.
Tra le cime più alte, va ricordato il Roque Nublo, grosso sperone di eccellente conglomerato basaltico con 12 vie di scalata principali, dalle numerose varianti di difficoltà, che rappresenta il simbolo naturale di Gran Canaria e la meta principale delle scalate sull'isola. Altre vette scalabili sono il Palmès nel Toscon de Tejeda e Betancuria, ai piedi della facciata nord del Roque Bentayga, quest'ultimo con accesso limitato a causa del suo riconosciuto valore archeologico.
Nei pressi del Nublo si trova il circo roccioso Ayacata, vero santuario della scalata tradizionale che concentra il maggior numero di vie classiche, caratterizzate da varie lunghezze e difficoltà, distribuite tra le varie zone come la Libreria, il Fronton del GEC, la Candelilla e il Montañon. Un po' più lontano si trovano El Pino e El Aserrador, che offrono le più alte vie in pareti di conglomerato basaltico dell'isola.
Al Nordest, e a più di 1.000 metri di altezza sul mare, si trova Tamadaba, antico massiccio coperto da pinete che si interrompe in grandi pareti verticali. Nelle sue colate più alte si trovano Lomo Caraballo, Supernova, la Perfumeria o El Gulich con la sua famosa via Emiliano Zapata, che hanno fatto di questa zona la meta più importante della scalata sportiva a Gran Canaria.
Altri luoghi sono Costa Ayala, antica scuola di scalata, Bañaderos, scogliere marine situate rispettivamente a 3 e 14 km dalla capitale dell'isola, Las Palmas de Gran Canaria, seguendo l'autostrada del Nord GC2, e Las Meleguinas, vicino al ponte che porta lo stesso nome e situato nel Comune di Santa Brigida.
Infine, nelle pareti tagliate dalla dinamica torrenziale e nei blocchi di barrancos del Sud dell'isola, si trova il nuovo scenario della scalata sportiva La Sorrueda, nel barranco di Tirajana, vicino a Santa Lucia.