sabato 4 settembre 2010

AGGREDITI E PICCHIATI GLI ATTIVISTI DI SAHARACCIONES: CHIEDEVANO AL MAROCCO LA LIBERTA' PER LA POPOLAZIONE SAHARAUI


Ha fatto molto discutere in Spagna la vicenda dei 14 attivisti canari dell'organizzazione SaharAcciones di Tenerife, che durante una manifestazione di protesta a sostegno della causa delle popolazioni saharaui, a El Aaiun, sarebbero stati aggrediti e detenuti dalla polizia locale. Un avvenimento che ha rischiato di aggravare la crisi tra Spagna e Marocco, di nuovo al centro dell'interesse politico-diplomatico per il recente riacuirsi della disputa circa l'enclave spagnolo in terra marocchina di Melilla. Dopo il rilascio, gli attivisti sono tornati in nave nel porto di Las Palmas de Gran Canaria al grido di «Sahara libero!».
Da decenni infatti il Marocco occupa un'ampia zona del Sahara imponendo il proprio potere alle popolazioni residenti.
La protesta dell'organizzazione di attivisti, spiegano, è consistita nell'esibire magliette con la scritta “Sahara libre” e cartelli che inneggiavano al referendum e all'autodeterminazione delle popolazioni locali.
«Ma a farli più arrabbiare è stata la bandiera del Sahara libero che siamo riusciti a far sventolare nelle strade di El Aaiun» ha spiegato Anselmo Fariñas, uno dei leader del gruppo.
La persona incaricata di questo era Carmen Roger, che al momento del rientro alle Canarie era la più segnata fisicamente dell'aggressione: erano molto evidenti, infatti, due enormi lividi sotto gli occhi.
Secondo il racconto degli attivisti, sono state decine di uomini in abiti civili, ma che probabilmente appartenevano alle forze di polizia poiché erano dotati di walkie-talkie e obbedivano a superiori, ad aggredirli e malmenarli.
Ma secondo loro, la vera aggressione è nella sofferenza del popolo saharaui che, dicono, «dopo 35 anni di occupazione marocchina non può prolungarsi oltre».
Intanto giungono notizie di altre manifestazioni di protesta da parte della popolazione locale, con barricate, aggressioni della polizia e numerosi feriti. Ma la stampa internazionale non ne fa assolutamente cenno.
Alcuni tra gli attivisti rientrati a Tenerife, tra cui lo stesso Fariñas e Carmen Roger, hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici in ospedale, e hanno poi presentato una denuncia contro la polizia marocchina per lesioni.
Ma soprattutto lamentano che Spagna, Francia ed Europa in generale si dimenticano del diritto alla libertà del popolo saharaui. Mentre la Francia, affermano, mantiene un veto sull'applicazione dei diritti umani in quel territorio, e l'Europa si dimostra connivente, la Spagna ignora il problema, probabilmente per non compromettere ulteriormente i già difficili rapporti con il Marocco. Ma di tutto questo è la popolazione saharaui a pagare un prezzo che si sta rivelando davvero troppo alto.
(nella foto da laprovincia.es, il rientro da El Aaiùn degli attivisti di SaharAcciones al porto di Las Palmas di Gran Canaria: sul volto di Carmen Roger, i lividi sotto gli occhi, conseguenza dell'aggressione di individui che, secondo gli attivisti, appartenevano alla polizia marocchina e per la quale hanno sporto denuncia)

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