giovedì 9 settembre 2010

FLOTTIGLIA INDIPENDENTISTA? C'È CHI MINACCIA DI RESPINGERLA CON LA FORZA


L'organizzazione della Flottiglia per l'indipendenza Mahfoud Ali Beiba, che nei prossimi mesi dovrebbe partire da uno dei porti delle Canarie con destinazione El Aaiun, capitale amministrativa del Sahara Occidentale, con lo scopo di appoggiare la causa indipendentista saharaui, non è passata inosservata in territorio marocchino. Come già riferito, nei giorni scorsi l'Osservatorio dei Diritti umani per i territori occupati del Sahara Occidentale aveva lanciato un comunicato nel quale si annunciava la prossima partenza della flottiglia, «che aggregherà persone, istituzioni, organizzazioni solidali con la causa saharaui di diverse parti del mondo» per porre fine al blocco delle informazioni cui è sottoposto il Sahara Occidentale.
Adesso Reda Taoujni, rappresentante dell'Associazione Sahara Marocco informa che la sua organizzazione preparerà un'adeguata azione di risposta a tale iniziativa.
Non è ancora stata resa nota la data del previsto sbarco della flottiglia a El Aaiun, ma secondo Taoujni l'impresa potrebbe essere tentata il 14 novembre, data degli accordi di Madrid del 1975 tra Spagna e Marocco, oppure all'inizio del 2011. Il 27 febbraio infatti è un'altra data importante, poiché vi si celebra la proclamazione della Repubblica araba saharaui.
Taoujni lo sottolinea: «Siamo di fronte a una provocazione in piena ragola e, nel caso si realizzasse, provocherebbe una nostra adeguata reazione».
A questo proposito, afferma di essersi riunito con organizzazioni della società civile e con pescatori di El Aaiun e di poter contare su più di 70 imbarcazioni disposte a partecipare a una controflottiglia per “dare il benvenuto” a coloro che giungessero lì dalle Canarie.
«Li aspetteremo nei confini delle nostre acque giurisdizionali, che sono anche quelle dell'arcipelago, e non permetteremo loro di avanzare» continua Taoujni.
Tuttavia egli stesso dubita che la spedizione canaria potrà avere luogo.
«Non credo che riusciranno a realizzarla, perché ha creato molte divisioni interne tra le organizzazioni che appoggiano gli indipendentisti saharaui» conclude.

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