venerdì 31 dicembre 2010

PER UNA RAGAZZA DOMINICANA, PARTO TRA LE NUVOLE, IN ELICOTTERO SOPRA FUERTEVENTURA


Naiyebe Manón, una ragazza dominicana ventiduenne che vive a Fuerteventura, mai avrebbe potuto immaginare che il suo terzo figlio sarebbe nato tra le nuvole. Infatti ha dato alla luce felicemente un bimbo la notte del 25 dicembre scorso mentre veniva trasportata con un elicottero del Servicio canario de urgencias (SUC) dall'eliporto di Morro Jable all'Hospital general Virgen de la Peña, a Puerto del Rosario. Quando l'aeromobile sorvolava la costa di Gran Tarajal, è nato il piccolo Randolf Alexander, dopo soli otto mesi di gestazione e con un peso di 2,900 kg. L'incaricato della sua ssistenza sanitaria è stato il medico Victor Gómez, un veterano del SUC con i suoi dieci anni di servizio, cinque dei quali spesi sugli elicotteri.
«Non mi sono accorta di niente a causa del dolore intenso che provavo» spiega ora la giovane dominicana. «E a causa del forte rumore dell'elicottero, non ho sentito neppure il bambino piangere. Ma ero anche tanto debole per il sangue perso in precedenza e per lo sforzo fatto per espellere il mio bimbo. Poi, quando me lo hanno messo sopra, è stato un momento davvero emozionante».
Naiyebe è arrivata a Fuerteventura da Pozuelo de Alarcón, in provincia di Madrid, lo scorso agosto, al quarto mese di gravidanza dopo essersi separata dal compagno. Quindi completamente sola, in compagnia soltanto del piccolo che portava in grembo, mentre i suoi due figli maggiori Aiderson e Melany, frutto di una precedente relazione, sono rimasti con il padre a Madrid. A Fuerteventura, all'inizio Naiyebe è stata accolta da un'amica nella zona turistica di Morro Jable, ma ben presto se ne è andata da quella casa per un'incompatibilità con l'ospite. Attualmente condivide un appartamento con un'altra amica e connazionale, Saidi Calderón, una persona squisita che l'ha aiutata molto, come Naiyebe tiene a sottolineare.
La gravidanza della ragazza si è svolta nel'assoluta normaità fino alle ultime settimane, quando sono cominciati alcuni disturbi che le hanno fatto pensare all'imminenza del parto e hanno convinto i medici a ricoverarla a Puerto del Rosario per tre giorni, fino al 24 dicembre. Poi, nella notte del 25, l'improvvisa emorragia e il volo in elicottero per il nuovo ricovero urgente.
Naiyebe ha ben chiari quali saranno i padrini del piccolo Randolf, nome che ha scelto in onore del proprio padre.
«Saranno la mia amica Saidi e la persona che dirige la Sanità alle Canarie, e cioè il consigliere Bañolas, perché a loro devo la mia vita e quella del mio bambino» dice Naiyebe. «Ma dico grazie anche a tutti quelli che mi hanno assistito, come il medico, l'infermiere e l'equipaggio dell'elicottero, oltre al personale del Centro de Salud di Morro Jable. Si sono prodigati tantissimo perché tutto andasse bene».
(nella foto da laprovincia.es, Naiyebe Manón, 22 anni, con il piccolo Randolf Alexander, nato la notte del 25 dicembre durante il volo per portare la partoriente in ospedale a Puerto del Rosario)

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