martedì 4 gennaio 2011

SI SPERA IN 60 MILA FUMATORI IN MENO ALLE CANARIE CON LA NUOVA LEGGE SPAGNOLA


Finalmente anche in Spagna, con un ritardo di molti anni rispetto ai Paesi-pilota europei come l'Italia, dal 2 gennaio anche in Spagna è entrata in vigore una legge che vieta il fumo di sigaretta in tutti gli ambienti pubblici e non solo. Infatti la legge spagnola, ancora più restrittiva rispetto a quella degli altri Paesi, prevede il divieto di fumo anche nei parchi pubblici dove giocano bambini o nelle vicinanze di ospedali. Questa legge di civiltà, voluta a protezione delle persone che non intendono introdurre i veleni del fumo nel proprio corpo attivamente o passivamente, se da un lato è criticata dai fumatori che percepiscono come violata la propria libertà individuale o, da coloro che, come nel caso della clamorosa protesta un commerciante spagnolo affermano di non volersi in quanto vedono in questa legge una “cortina di fumo” sollevata da un governo (quello socialista di Zapatero) che in sette anni avrebbe a loro dire “distrutto sistematicamente” la Spagna (sic), dall'altro per alcuni (speriamo molti) sarà un'occasione per riflettere sull'assurdità, sull'inutilità e sulla pericolosità di questa pessima abitudine.
Le conseguenze di chi l'ha adottata come regola di vita sono molto rilevanti, e una buona prova è che il tabagismo è la prima causa di malattie evitabili e di morte prematura. Si stima infatti che ogni anno più di 50 mila persone muoiano prematuramente in Spagna a causa del consumo di tabacco. Anche se sono una ventina le malattie correlate direttamente o indirettamente con il tabagismo, le più importanti sono la pneumopatia ostruttiva cronica, il tumore del polmone e le malattie cardiovascolari. In totale, in Spagna, il costo sanitario del tabagismo si stima in più di 15 milioni di euro per anno.
Come spiega il direttore dell'Associazione per l'autoaiuto alla salute, Rafael García Gutiérrez, i benefici che derivano dallo smettere di fumare sono enormi, dato che per esempio «trascorso un anno di astinenza si riduce della metà il rischio di infarto e ictus e si migliora notevolmente la funzione polmonare».
Di fatto, in relazione al numero di anni durante i quali ha fumato e quelli di astinenza che l'ex fumatore raggiunge, il rischio di cancro al polmone può ridursi di un 20-90 per cento. Nello stesso tempo, il rischio di sviluppare un tumore della bocca diminuisce della metà in cinque anni dopo aver smesso di fumare, diventando pari a quello di una persona che non ha mai fumato in dieci anni.
Smettere di fumare non è facile, infatti si stima che in Spagna solo 4 fumatori su cento circa sono riusciti farlo nell'ultimo anno.
«Occorre un alto grado di motivazione» spiega Gutiérrez «ed è necessario anche contare su adeguate misure di appoggio che sicuramente fanno aumentare le possibilità di successo».
Inoltre si sa che interrompere l'assunzione di nicotina comporta veri e propri sintomi di astinenza come ansietà, irritabilità, difficoltà di concentrazione o insonnia, ma è vero che questi tintomi cominciano ad attenuarsi già dopo due-quattro settimane senza fumo.
Nella comunità autonoma delle Canarie, si stima che in seguito alla nuova legge, all'aumento del prezzo del tabacco e alla pubblicazione di pittogrammi sui pacchetti delle sigarette che informano sulla pericolosità del fumo, circa 60 mila abitanti dell'arcipelago, corrispondenti al 10 per cento della popolazione circa, potrebbero decidere di fumare durante il prossimo anno. Un cifra che tutti qui sperano sia davvero possibile e raggiungibile.

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