martedì 23 novembre 2010

È PROPRIO DI LEONARDO UN DIPINTO SCOMPARSO 200 ANNI FA IN FRANCIA E ORA ESPOSTO A GRAN CANARIA?


Cicerone diceva che è la fortuna, e non la saggezza, a dirigere il destino degli uomini. Deve pensare nello stesso modo Albert Riffart, restauratore belga che si è trasferito a Gran Canaria ed è proprietario di un presunto dipinto di Leonardo da Vinci, sparito in Francia circa duecento anni fa e attualmente esposto nella Finca Montecristo del barranco di Ayagaures, nel municipio di San Bartolomé de Tirajana, che ospita un centro internazionale d'arte fondato dal maestro floreale francese Guy Martin (ne ho parlato nell'agosto scorso, in occasione del Dunas Festival).
Trentacinque anni fa, Rifflart lavorava in una chiesa del piccolo municipio francese di Crepy. La penuria di denaro di quel Comune spinse il sindaco a ricompensare il suo lavoro con uno degli oggetti che, in stato di rovina a seguito dei bombardamenti nazisti durante la seconda guerra mondiale, restavano abbandonati nella cantina della chiesa.
«Tutto era un cumulo di poevere e di oggetti in uno stato di deterioramento assoluto» ricorda Rifflart. «Fui però colpito da una cornice molto preziosa, che non si sapeva neppure bene che tipo di opera racchiudesse».
In seguito Rifflart depositò questo quadro tra gli oggetti accumulati nella sua casa in Belgio fino a che, trentacinque anni dopo, decise di fare un po' pulizia ed eliminare le cose inservibili.
«Rimasi diversi giorni cercando di eliminare lo strato di sporcizia che ricopriva completamente la tela» racconta Rifflart. «E quando la riportai alla luce, rimasi stupefatto davanti a quella che aveva tutta l'aria d'essere un'opera del Rinascimento».
Il restauratore allora consultò diversi esperti, molti dei quali furono d'accordo nel ritenere che potesse trattarsi di un quadro scomparso di Leonardo da Vinci, intitolato “Francesco I in adorazione del sacro cuore di Gesù”, una tela di 90 x 30 cm che fu probabilmente nascosta a seguito della Rivoluzione francese poiché rappresentava appunto il re di Francia Francesco I, come tutti gli esponenti della monarchia completamente deligittimato in quel momento, al cospetto di Gesù Cristo.
L'importanza dell'opera, nel caso si dimostrasse autentica, è cruciale per la storia dell'arte poiché, quando Francesco I salì al trono di Francia, le idee del Rinascimento si stavano diffondendo in tutto il Paese. Ne fu proprio questo re uno dei principali promotori, infatti affidò numerosi, importanti lavori ad artisti, tra i quali Leonardo da Vinci. Nell'ultima fase della sua vita, del resto, l'artista rimase in Francia fino alla sua morte che secondo una leggenda avvenne proprio tra le braccia di Francesco I.
Ora esperti del Ministero della cultura francese verranno a verificare l'autenticità dell'opera e, nel caso questa venise confermata, il quadro verrà considerato Monumento storico di Francia.
Dal canto suo, Rifflart sottolinea alcuni particolari del dipinto i quali dimostrerebbero che Leonardo ne è l'autore e che si ripetono nella maggior parte delle sue opere, specialmente ne La Gioconda. Come per esempio le tre rocce che, come nuvole, sostengono la figura del Cristo; o il velo seminascosto che appare sopra la figura del re (uguale a quello di Monna Lisa); la forma dell'indice di Gesù (uguale a quello del San Giovanni di Leonardo), e altri ancora. Inoltre, nel suo telaio il quadro ha impressi un numero e una sigla, e si pensa che questo fosse un modo con cui i nazisti seganalavano gli oggetti di un certo rilievo scoperti nei Paesi che avevano invaso.
Se fosse autentico, si stima che il dipinto potrebbe avere un valore di circa 4 milioni di euro, e Rifflart sarebbe disposto a destinare la metà di questa somma in beneficenza. Nel frattempo, l'opera è stata esposta al pubblico, per la prima volta, presso la Finca Montecristo alla presenza dei consoli di Francia, Germania e Finlandia, oltre che del sindaco di San Bartolomé de Tirajana.
Le persone interessate possono andare ad ammirare l'opera al Montecristo di Ayagaures tutti i mercoledì e venerdì dalle 11 alle 17, fino al 25 dicembre. Al di fuori di queste occasioni, naturalmente il quadro è conservato con grandi misure di sicurezza nella cassaforte di una banca.
Al di là dell'autenticità o meno del dipinto, la visita alla Finca di Guy Martin, come ho detto in un'altra occasione, è consigliabile per tutti coloro che amano coniugare l'arte alla vita sana perché, oltre a essere un luogo perfettamente inserito nelle bellezze naturali di Gran Canaria, consente di ammirare esposizioni all'aria aperta di artisti canari come la scultrice Ana Luisa Benitez, e di molti altri d'ogni parte d'Europa.
(libera traduzione e foto, che ritrae il restauratore belga Albert Rifflart, proprietario del dipinto, da laprovincia.es)

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