mercoledì 17 novembre 2010

S.O.S PER LE DUNE DI MASPALOMAS. SI STUDIA COME EVITARNE L'EROSIONE


Le magnifiche dune di Maspalomas (al Sud di Gran Canaria), si sa, sono in pericolo e, in mancanza di misure adeguate, potrebbero sparire in un centinaio d'anni. L'azione erosiva dell'oceano sulla costa e il passaggio continuo delle persone al loro interno sta piano piano cambiando il profilo di questi ammassi di sabbia giunta fin qui dal vicino Sahara nei secoli grazie al contributo dei venti.
Ora le Università di Las Palmas de Gran Canaria e di Cantabria hanno presentato al Consorcio Turistico de San Bartolomé de Tirajana, al cui municipio appartiene la località di Maspalomas, varie soluzioni per recuperare le celebri dune. Le soluzioni, emerse da uno studio cominciato dalle due Università nel 2006, sono al momento tre: evitare gli usi inappropriati della spiaggia; gestire meglio la sabbia che attualmente esiste; incorporare al sistema delle dune la sabbia che è andata persa.
Prima di tutto, ci sono sentieri all'interno delle dune, in cui le persone camminano in modo inappropriato. Sulla spiaggia, poi, sono collocati chioschi e sdraie che impediscono il corretto processo di formazione delle dune: si dovrebbe dunque collocarle in modo tale che non interrompano il naturale movimento della sabbia. Infine, è urgente mettere a punto misure per gestire meglio la sabbia presente, poiché attualmente se ne perdono circa 40 mila metri cubi ogni anno.
Uno dei progetti cui si pensa per compensare la perdita di sabbia è naturalmente recuperarla dalle zone prospicienti a quelle in cui l'oceano le ha erose, cosa che i ricercatori delle due Università ritengono possibile grazie alle moderne attrezzature, anche alle profondità marine già ragguardevoli raggiunte non lontano dalla costa, e cioè tra 25 e 40 metri sotto il livello del mare. L'operazione non arrecherebbe alcun danno all'attività turistica del luogo, perché l'estrazione della sabbia verrebbe effettuata mediante speciali imbarcazioni. Quanto al passaggio tra le dune, essendoci la necessità di limitarlo in parte, i turisti comunque non ne avvertirebbero disagi perché, anzi, eviterebbero lunghi e inutili itinerari.

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