martedì 27 aprile 2010

SILENZIO ROTTO: IL TIMPLE ALZA FINALMENTE LA VOCE


Sono passati tre anni da quando German Lopez decise di continuare la strada iniziata dal suo maestro e amico José Antonio Ramos. Tra l'originario “Timplissimo”, un disco di sfrontata fusione di elementi jazzistici con le particolari sonorità del timple (caratteristico strumento a corde canario), a questo ultimo “Silencio roto” sono passate moltissime cose, tra le quali purtroppo anche la scomparsa di Ramos, avvenuta quasi due anni fa.
La maturità del musicista grancanario di 27 anni è una realtà che pochissimi discutono, in cui si riconoscono vari elementi di altre latitudini musicali, dai tanganillos ai sorondongos, dalle malagueñas alle folias, il tutto condito con ambientazioni celtiche e flamenche, e senza mai perdere di vista gli aromi latini, il blues e il jazz.
Il disco ha avuto come produttore il sassofonista Andreas Prittwitz, a sua volta produttore e collaboratore abituale di José Antonio Ramos.
Con Lopez il timple è uscito da un periodo di completa afonia. E il titolo del suo nuovo disco sembra proprio alludere a questo.
«Il titolo “Silencio roto” sembra farlo intendere, ma in fondo credo che ognuno possa attribuirgli una propria interpretazione» dice Lopez.
“Silencio roto” è un ulteriore passo in avanti nella carriera di German Lopez
«Esistono differenze molto importanti rispetto al mio primo disco» spiega infatti. «È un disco molto acustico, senza alcun elemento elettrico ed elettronico, realizzato con piano a coda, contrabbasso, e con il timple suonato in modo molto sottile. Inoltre ogni pezzo è stato realizzato in buona parte improvvisando, così che alla fine risulta unico».
Tuttavia l'impronta di Ramos continua a essere molto presente nella vita di Lopez.
«Come ogni cosa» osserva il musicista «anche questo ha un lato positivo e uno negativo, perché questi paragoni presuppongono anche un grande privilegio, una importante responsabilità, però io cerco di non farci molto caso. Del resto da molto tempo ho deciso di fare il musicista e adesso sto cercando la mia strada. Naturalmente, la figura di José Antonio è molto importante nella mia vita, ed è qualcosa di cui vado molto orgoglioso. Se sto continuando il suo cammino, il tempo lo dirà. È stato il mio punto di riferimento, un professore e un idolo, e quando è scomparso dalla mia vita la sensazione che ho provato è stata quella di un naufragio. In ogni caso, il mio obiettivo è lo stesso di José Antonio: portare il timple il più lontano possibile».
(Nella foto Quesada da Laprovincia.es German Lopez con il suo inseparabile timple)

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