venerdì 2 aprile 2010

A GRAN CANARIA, IN MIGLIAIA SULLE VETTE PER LE GRIGLIATE DELLA SETTIMANA SANTA


Amanti delle feste e del buon vivere. Una definizione che agli abitanti delle Canarie (e in particolare di Gran Canaria, di cui parliamo) calza a pennello. Ed è così che i giorni di festa della Settimana Santa si trasformano in un'occasione unica per riunirsi, mangiare i buoni prodotti locali e brindare con del rum o della Malvasia. Soprattutto per i giovani grancanari, per i quali la parola d'ordine è: “appuntamento nelle pinete delle vette più alte”.
In questi giorni, i luoghi magici racchiusi tra le montagne e i cañon di Gran Canaria si riempiono di gruppi (parlo di migliaia di persone) che giungono fin qui in caravan, montano tende o prendono d'assalto gli agriturismo, e vivono all'aria aperta, organizzando ricchissimi barbecue. Ed è così che per le vallate si spande un invitante profumo di chuletas allo spiedo che proviene da grigliate organizzate davanti ai parcheggi di caravan o alle tende.
L'afflusso è cominciato già mercoledì e giovedì, di buon mattino, grazie anche al sole che splendeva in un cielo azzurrissimo.
«Però il maggior numero di persone è previsto per oggi, venerdì» dice Diego Sarmiento Lopez, che da vent'anni gestisce un chiosco di alimentari all'incrocio sulla strada che conduce a Los Pechos.
Dalla mattina presto Diego non ha smesso di vendere ogni tipo di prodotti canari: marzapane, dolci alle mandorle, castagne, pane all'uovo, chorizo di Teror, formaggi di capra e pecora, rum…
«È assolutamente necessario mantenere in vita questi baracchini, così pittoreschi e tipici delle Canarie» dice Roque Gutierrez Rodriguez, mentre addenta un pezzo di profumatissimo formaggio.
Intanto i fratelli Antonio e Juan Peña si riparano dal sole cocente sotto il tendone del chiosco, prima di affrontare la salita di Los Manantiales, nella zona tra San Mateo e Tejeda.
Tutti insieme, in un'improvvisata discussione riconoscono che mancano zone in cui i giovani possano accamparsi. Infatti, a poche centinaia metri da qui, nel Corral de os Juncos e nei Llanos de la Pez, è riunita buona parte del 4 mila campisti che affollano le poche zone abilitate dalle autorità per questo scopo.
«Il frescolino della sera è vita, muchacho» commenta Javier Peña, un caravanista che sta guadagnando l'entrata di Los Juncos insieme ad altri appassionati della campagna.
«È la cosa migliore per riposare e dimenticare Rajoy, Zapatero e la crisi» aggiunge il suo amico Carmelo.
Sono qui con le rispettive famiglie, ciascuno con una legione di nipoti che giocano alle carte o montano in bicicletta. Accanto alla caravan è pronto il necessario per preparare il sancocho, il brodo di cilantro, la pella de gofio. Non mancherà, alla fine, l'irrinunciabile bicchierino di rum.
(foto da laprovincia.es)

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