giovedì 5 agosto 2010

IL CASO DEL GRANCANARIO JUAN ANDRÉS, UN MISTERO PER LA SCIENZA


Il caso del grancanario Juan Andrés Godoy Rivero lascia letteralmente stupefatti i neurochirurghi. Secondo i medici, questo giovane di 37 anni soffre di una malformazione a livello del talamo che è letale per chi ne è affetto. Tuttavia nessuno sa spiegarsi come fa a essere ancora vivo e a mantenere intatte le proprie facoltà mentali. Per questo Juan Andrés, che ha consultato medici di tutta la Spagna e anche stranieri per venire a capo della sua malformazione e possibilmente trovare una soluzione al suo problema, ha scritto un libro intitolato El salto, opera che si muove tra letteratura e filosofia e nel corso della quale dà una spiegazione piuttosto metafisica del suo caso.
Juan Andrés ha accusato il primo sintomo serio a 20 anni. Il 21 maggio 1994 infatti fu ricoverato nel Hospital Insular di Las Palmas de Gran Canaria, nel cui reparto di rianimazione rimase per tre mesi e mezzo in uno stato di coma molto grave. I medici non erano ottimisti e invitavano la mamma di Juan Andrés, Reyes Rivero, a prepararsi al peggio.
Ripresosi miracooosamente dal coma, Juan Andrés ha attraversato diverse fasi in cui sembrava di nuovo peggiorare. Una volta non riusciva più a muovere le palpebre, un'altra volta aveva problemi alle braccia.
Successivamente, sempre accompagnato dalla madre, ha cominciato a girare la Spagna alla ricerca di un medico in grado di curarlo.
Anche se attualmente le sue condizioni di salute sono buone, purtroppo non è ancora riuscito a trovarlo.
«Mia madre ha scritto anche alla dottoressa Hilda Molina, che lavora a Cuba, la prima donna a operare per curare il Parkinson» afferma il giovane «ma pare che anche lei non sia in grado di trovare un rimedio alla mia condizione».
Tuttavia è straodinario che, nonostante questo calvario, il suo cervello sia rimasto in ottime condizioni; migliori, anzi, di quelle in cui si trovava prima del coma.
«Nonostante i medici non abbiano ancora potuto fare niente per me, io non sono contro di loro, ma piuttosto sono contro la scienza» dice Juan Andrés. «Infatti penso che non riesca a spiegare molte cose».
E proprio su questo tema così importante medita nel suo libro El salto, che all'inizio può sembrare confuso ma che dopo poche pagine cattura totalmente l'attenzione del lettore.

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