sabato 28 agosto 2010

A LANZAROTE, VINI DI SCIENZA E PASSIONE


I greci preferivano coltivare viti di fronte al mare perché
così ricevevano i venti carichi di aromi salini. In qualche modo, era come far convivere la terra e il mare in un bicchiere
di vino. Alberto Gonzalez, direttore della cantina Stratus di Lanzarote, una delle più avanzate tecnologicamente in Europa, ha percorso il mondo in lungo e in largo per dotarla di apparecchiature modernissime.
«Abbiamo fatto notevoli investimenti per produrre vini di alta qualità» afferma. Tuttavia tutti questi macchinari arrivati qui da Germani, Francia e Italia, e controllati da un computer centrale, non si sono certo sostituiti alla vecchia passione che ha portato l'azienda a produrre vini in grado di provocare il piacevole stordimento dei sensi.
Racchiusa in taniche di acciaio inossidabie, l'uva malvasia fermenta nel modo giusto e presto presto darà luogo a un grande vino.
«Sono molto contento della qualità di tutte le varietà» commenta Gonzalez.
Il segreto dei 59 premi, a partire dall'apertura della cantina Stratus avvenuta nel 2008, compreso quello per il miglior moscatel del mondo e miglior vino delle isole Canarie l'anno scorso, comincia con la minuziosa selezione non solo di ogni grappolo ma anche di ogni acino, fatta mediante un'operazione manuale. Ma poi è la scienza a occuparsi del resto.
Una macchina capta l'aria, la comprime e separa l'ossigeno dal nitrogeno. Se si entra nel locale dove è situata, si può notare come le narici si decongestionano come per miracolo. A questo punto, il nitrogeno, un gas inerte, viene introdotto nelle taniche prima di riempirle, in modo da garantire la purezza del prodotto.
Un altro miracolo tecnologico consiste nell'ossigenazione controllata delle taniche di acciaio, processo che sostituisce l'invecchiamento in barriche di legno.
«L'acciaio inossidable è molto pulito, però non respira, ed è per questo che lo si aggiunge al loro interno» spiega l'enologo.
A questo punto si verifica un piccolo terremoto. La tanica trema e al suo interno si agita un'oscura tempesta. Il Sistema Ganimede, con marchio italiano, si è attivato proiettando il gas carbonico e agitando fortemente le bucce accumulate nella parte superiore della tanica perché possano mescolarsi con il liquido sottostante, che così può impregnarsi del colore rubino.
«In caso conrario, potremmo fare vino bianco da una scura» spiega ancora Alberto Gonzalez.
Attorno alle viti che attorniano la cantina sono stati piantati roseti. Quando ci sono attacchi da parte di insetti o parassiti, vengono colpiti con un anticipo di una settimana rispetto alle vigne. È la tecnologia della natura.
(nella foto da laprovincia.es l'enologo Alberto Gonzalez nella cantina Stratus di Lanzarote, di cui è direttore)


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