giovedì 12 agosto 2010

ONDATA DI CALORE? I CANARI (E I TURISTI) SI DIFENDONO COME POSSONO



Giorni di caldo infuocato,
soprattutto nelle isole più occidentali dell'arcipelago e in particolar modo nelle zone Sud. Una bolla di calore proveniente dalla vicina Africa sta invadendo le Canarie, con venti incredibilmente caldi (vetri delle finestre e delle abitazioni sono bollenti!) a raffiche che superano gli 80 km orari e sono violenti soprattutto nelle zone montagnose delle isole, le più esposte quindi anche al rischio di eventuali incendi che potrebbero propagarsi con estrema facilità. Il servizio di metereologia prevede per oggi temperature intorno ai 40°, per fortuna con umidità intorno solamente al 30 per cento, ma con presenza nell'aria di una consistente percentuale di particelle di sabbia (proveniente dal Sahara) in sospensione, fattore che può rappresentare un problema per chi soffre di problemi respiratori. Il consiglio per tutti è quindi evitare il più possibile di stare all'aperto, e inoltre valgono le solite raccomandazioni valide nei periodi di grande calura: dieta a base soprattutto di frutta e verdura, abiti freschi (in cotone) e leggeri, bere molta acqua e limitare o abolire vino e alcolici.
Per fortuna alle Canarie c'è chi non si lascia impressionare molto da questa ondata di caldo e prende la cosa allegramente. Se nelle località costiere c'è chi può sta in casa, magari con il condizionatore d'aria acceso (le strade sono quasi deserte), gli abitanti delle zone interne delle isole, in particolare, cercano un po' di refrigerio perfino nelle piscine pubbliche. Come è avvenuto a Gran Canaria, nelle località di Tejeda o Artenara. A Tejeda ieri c'era un grande affollamento di fedeli, provenienti da La Solana e El Chorrillo, che partecipavano alla festa de La Milagrosa, una delle tante celebrazioni in onore della Madonna che in questo periodo si svolgono un po' in tutte le isole Canarie, e molti hanno passato tutti assieme almeno le ore più torride immersi nella piscina comunale, appunto.
Ma c'è anche chi invece preferisce semplicemente rinfrescarsi al tavolo di un bar, magari all'ombra di un eucalipto, sorseggiando birra e altre bevande fresche.
Peggiore sorte tocca ai 50 lavoratori impegnati nella riforestazione delle zone colpite dall'incendio del 2007. Dopo aver annaffiato i pini de La Candelilla fin dall'alba, si dirigono estenuati verso i bar dei paesi più vicini.
«In questi mesi, riusciamo a dare acqua alle piante a partire dalle sei e mezza del mattino fino a mezzogiorno, poi non è più possibile rimanere al sole» assicurano.
Ma basta un po' di acqua fresca, cola o birra per rimetterli in sesto in pochi minuti.
(foto da laprovincia.es)

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