martedì 10 agosto 2010

DOPO LA TERRIBILE ESPERIENZA DI TRE ANNI FA, MAGGIORI MEZZI E RISORSE PER COMBATTERE GLI INCENDI


Sono passati già tre anni da quei terribili incendi che distrussero parte della bellissima vegetazione delle zone interne di Tenerife e Gran Canaria, ma la gente qui li ricorda ancora con terrore. Le fiamme erano imponenti, dilaganti, avide di verde e di abitazioni. Scorrevano rapide, giorno e notte, avvolgendo nel loro abbraccio fatale tutto ciò che incontravano, estendendosi su fronti amplissimi. Quasi impossibili da dominare, se non dopo sforzi immani durati giorni e giorni, hanno lasciato dietro di sé resti carbonizzati e rovine, sollevando verso l'atmosfera scie di fumo impressionanti, come si può constatare dalla foto qui sopra, scattata proprio in quei giorni dell'agosto 2007 da un satellite. Per fortuna non hanno fatto vittime, se non tra gli animali delle masserie, ma hanno lasciato tante persone senza un tetto e, soprattutto, hanno impresso nelle anime un segno indelebile.
A tre anni di distanza, i tanti cittadini che vivono nelle zone interne delle isole in questo periodo di grande caldo e di assenza assoluta di piogge sono sempre all'erta, cercano di captare anche il minimo crepitìo che possa far pensare all'inizio di un incendio. Ma per fortuna possono contare sulla vigile attenzione della autorità locali. Quelle di Gran Canaria, in particolare, sono attente al fenomeno e cercano in vari modi di contastarlo. Come, precisamente?
«Prima di tutto mediante un'informazione e una formazione, da parte del personale forestale, di tutti coloro che vivono nelle zone rurali» spiega Juan Salvador Leon, consigliere per l'ambiente del Cabildo de Gran Canaria. «Inoltre disponiamo non solo dell'indispensabile patrimonio umano, formato da 201 operatori di provata qualità e professionalità, ma anche di attrezzatura adeguata, formata tra l'altro da due elicotteri e tre videocamere di vigilanza ubicate nelle zone più alte dell'isola. Queste, essendo dotate di raggi infrarossi, possono segnalare in qualunque momento e in tempo reale un improvviso aumento della temperatura. Inoltre possiamo contare su un servizio operativo che funziona tutto l'anno, in estate sotto forma di presenza fisica, mentre il resto dell'anno in modalità di reperibilità immediata. Tuttavia da noi vige il principio che gli incendi si devono spegnare in inverno, piuttosto che in estate, dunque durante la stagione più fresca diamo corso a una serie di opere di accurata pulizia dei barrancos e attuiamo tutte quelle misure di prevenzione necessarie. Fortunatamente, soprattutto in seguito ai disastri di tre anni fa, ora possiamo notare una maggior presa di coscienza da parte dei cittadini riguardo all'ambiente in generale, non solo in materia forestale. Il cittadino grancanario ormai è cosciente che l'ambiente è affare di tutti noi, e che è suo dovere conservarlo e consegnarlo alle generazioni future in condizioni migliori di quelle in cui tutti noi lo abbiamo ricevuto. Quanto al Governo nazionale, anch'esso si è mostrato sensibile al problema e per parte nostra noi abbiamo stretto con le autorità centrali e autonome un accordo di collaborazione molto importante per poter attuare un'opera di ripopolazione forestale e principalmente lavori di correzione idrogeologica, che sono stati effettuati nelle vallate di Gran Canaria. Ma tutto questo sarebbe ben poca cosa senza il determinante aiuto dei volontari e dei gruppi di protezione civile che svolgono un compito encomiabile su tutta l'area geografica dell'isola. Ogni volta che si verifica un principio d'incendio abbiamo una riposta rapida ed effettiva da parte del Consorcio de Emergencias e dai suoi volontari, e inoltre dai Comuni dell'isola, attraverso i volontari della Proteccion Civil, dalle polizie locali, da Fuerzas de Seguridad del Estado, da Guardia Civil e, naturalmente, dal personale forestale del Cabildo de Gran Canaria. Quanto alla ripopolazione forestale, è stata fondamentale l'opera dei volontari, resa possibile anche alla collaborazione di Caja de Canarias e dell'Ente Foresta».

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